Precariato

Nel mondo ufficiale, al gelo, fuori dallo spazio ovattato del caldo blog domestico, questo è il periodo delle pre-iscrizioni scolastiche: orde di ragazzi pubescenti che visitano scuole dove scaltri presidi tendono trappole invisibili per accaparrarsi la loro ingenua adesione, e fare bella figura nel novero degli istituti più "gettonati" del territorio.

Per mia (mala)sorte sono nel pieno del meccanismo anch'io, e -non so bene il perchè - sembra che alcuni studenti (facce a me ancora ignote, ma per i quali probabilmente io ho la fama del docente-giovane-tanto-bravo-che-non-sembra-nemmeno-un-insegnante) facciano domande sull'eventuale mia presenza in quell'sistituto per l'anno scolastico successivo quale condizione per una loro eventuale scelta...

I poveri tapini (Dio come volevo scrivere questo epiteto! dai tempi di zio Paperone..) non sanno che IO appartengo alla vasta specie animale che Beppe Grillo definisce -non senza amore - i Nuovi poveri. Ebbene sì, sono un precario!!


E non solo a scuola, ma all'università, negli interessi, in buona sostanza nella vita. Un equilibrista delle professioni, sempre sul filo dell'abisso oppure disteso sotto il sole di un'inattesa, caduca visibilità. Per un anno, un semestre o poco più...

Passando dallo sconforto all'entusiasmo di progetti futuri (che spesso tali rimangono: progetti appunto, etimologicamente per essere gettati via!) ho riflettuto un po' su questa strana vita di fronte ad un eterno bivio, e mi è venuta in mente la famosa canzone di Ligabue (Luciano, non il pittore, precario anch'egli): Una vita da mediano.

Il titolo e l'assonanza mediano / precario ha stimolato questa versione aggiornata del testo, che propongo ai blogger di mare, cielo e terra (narcisismo ipertrofico..)



Da canticchiare sulla base ritmica del testo del Liga.



Una vita da Precario

Una vita da precario
A recuperar supplenze
Non è fisso il tuo salario, aggiornando competenze
Una vita da precario
Con dei compiti precisi
a coprire certe classi a mostrarsi mai decisi
lì sempre lì lì nel mezzo
finchè ce la fai stai lì
una vita da precario
Che non ha paga in Agosto
che la classe devi darla a chi è già perdente posto
Una vita da precario
Che lo stato non ti ha dato
nè la spinta del partito, o della Chiesa: che peccato
lì sempre lì lì nel mezzo finchè ce la fai stai lì
Una vita da precario
Da uno che si stressa presto
perchè quando hai fatto un anno devi andare in altro plesso
Una vita da precario
Lavorando senza orari
anni di fatiche e file negli uffici provinciali
lì sempre lì lì nel mezzo
finchè ce ce la fai stai lì stai lì…

Commenti

María ha detto…
Una vita da precario! Scrita per tutti gli insegnanti del mondo. È geniale!! Mi sento identificata.Farò una traduzione per miei colleghi.
Che fortuna che ti vedano como il giovane tanto bravo e non come "il vecchio" ( io sono la vecchia di storia per miei carini alunni) Seguiamo facendo equilibrio perche il colpo può essere più forte!!
Ciao!!
fabio r. ha detto…
Grazie per la comprensione!
siamo sulla stessa barca in molti purtroppo, e qui in Italia la navetta comincia ad avere buchi...
Maurizio ha detto…
Ciao Fabio,

grazie per essere venuto a visitare il mio blog e per avermi linkato. Ho fatto lo stesso sul mio. Tornerò spesso a farti visita.

Eh, mi aggiungo anche io all'elenco dei precari! Ugh! Anche io sono convinto che questa situazione non potrà andare avanti ancora per molto... e infatti sto meditando di trasferirmi all'estero. Il lavoro che faccio mi darebbe assai più opportunità altrove che non qui.

Ma diamine, però le cose devono cambiare anche qui! Non ce la faccio a guardare questo paese colare a picco e sentirmi impotente...

Ciao!
mauri
--
Mamma Simona ha detto…
beh, che dire, un post da applauso per profondità e ironia. Ho trovato bellissima, pur nella sua tragicità, la definizione "Un equilibrista delle professioni"
davmo ha detto…
l'equilibrismo delle professioni
probabilmente
è il futuro


a presto
davmo
fabio r. ha detto…
Grazie a Simona e Davno per gli apprezzamenti.
Caro davno, purtroppo l'equlibrismo dei lavori - per citare Gassman - sembra più un gande futuro dietro le spalle...
E' già oltre le più ottimistiche previsioni.
Una generazione di funamboli, ecco cosa siamo...
MariCri ha detto…
Ciao Fabio, perfetto, mi ci identifico in pieno in questo profilo di nuovi poveri ed equilibrista delle professioni, in quanto insegnante in una scuola privata dove si effettua il recupero anni e assistente in un doposcuola di una elementare...più atipica do così!
comunque io ho la fama di quella bionda (allora: o ce stanno a provà oppure sostengono il teorema delle bionde stupide...io dei complimenti della categoria studenti, mica ci credo poi tanto!) e brava (ma perchè mi mangiano in testa o perchè so fare il mio lavoro??dubbio amletico!) di arte...
p.s. se la nave fa buchi, io ho qualche nozione di nautica, ma non so se può bastare... ;)

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