Elementare, Kant!

"Outside of a dog, a book is a man's best friend. Inside of a dog it's too dark to read."
Groucho Marx

Leggo per leggittima difesa, citando Woody Allen, e leggo un po' di tutto. Ho le mie passioni, i miei "obblighi" (solitamente dei mattoni allucinanti pieni di note a piè di pagina) e gli innamoramenti fugaci.

Non so se capita anche a voi, ma la scelta del tomo predestinato a volte è del tutto casuale: un titolo curioso, il colore della copertina, il risvolto di copertina, boh? Una strana alchimia di casualità (Wahlverwandschaften -affinità elettive-per Goethe...) , produce l'attrazione pseudo-fenormonica verso QUEL libro piuttosto che per un altro.

E così mi ritrovo a placare la mia sete presso piccole oasi inattese: racconti che mi rapiscono per qualche ora, qualche giorno, oppure per un tempo più lungo, dipende dalle situazioni..

Ultimamente tengo - come spesso mi capita - diversi libri aperti in casa, tra il comodino, il bagno (sic! letture più agili e disimpegnative per affrontare gli sforzi della vita quotidiana..), lo studio, ed addirittura in macchina, da sbirciare nelle pause-semaforo o - più verosimilmente - da sfogliare nelle attese in uffici pubblici, e di nascosto, durante le infinite, inutili riunioni a scuola.

L'ultima scoperta è questa: "Critica della ragion criminale" di Michael Gregorio (Einaudi, € 11,80).


Questa la sinossi:

Prussia, 1804. Perché il grande filosofo Immanuel Kant conserva in un laboratorio segreto le teste spiccate delle vittime dei delitti orrendi che da qualche tempo fanno pensare ai buoni cittadini di Koenigsberg che la città è invasa dalle potenze oscure, forse dal Demonio? Che cosa sta cercando Kant? Chi è il vero autore del manoscritto maledetto "Critica della ragione criminale" che sembra avere a che fare con le uccisioni? E perché a indagare sui crimini viene chiamato il giovane procuratore Hanno Stiffeniis che proprio a Kant ha confessato di essere stato affascinato dalla possibilità del delitto gratuito quando a Parigi ha visto ghigliottinare il re?

In questo caso la molla che ha fatto scattare il mio interesse è nella scelta operata dagli autori (eh già: Michael Gregorio è uno pseudonimo dietro il quale - come nella migliore tradizione dei gialli alla Ellery Queen - si celano in realtà 2 autori: Michael Jacob e Daniela De Gregorio, che insegnano — lui Inglese, lei Storia e Filosofia — nella mia Umbria, a Spoleto) del protagonista: Immanuel Kant.
Del filosofo ho "studicchiato" delle cose all'università, e poi me lo sono ritrovato spesso lungo la strada della ricerca e dell'insegnamento a causa delle mie scelte didattiche.

Anni fa' ne seguii le orme sotto l'influenza di Umberto Eco (Kant e l'Ornitorinco) approfondendo la semiotica, e devo dire che l'integerrimo illuminista (Sapere aude!!) mi ha affascinato sin dal primo momento, anche se mi incuriosiva l'idea di scoprirne la faccia privata, magari in camera da notte, fuori delle aule, in piena senescenza...


Il libro dei Gregorio ce lo mostra proprio sotto questa veste, mettendolo al centro di omicidi e complotti, immerso in una Koenigsberg invernale, che sembra uscire dal film "Ombre e Nebbia", dove si intravede già il tramonto dell'epoca dei Lumi, di fronte a dubbi ed incubi già romantici.

Un libro divertente, uno spunto per rileggere anche un po' di Kant se vogliamo, un consiglio da amico; sia ben chiaro: non siamo di fronte al nuovo capolavoro del 21° secolo, ma in fondo una buona idea può nascere anche da una mela caduta in testa, ed una buona lettura non ha mai fatto male a nessuno..

Commenti

Polinnia ha detto…
Ciao Fabio, che bello: qualcun'altro dalla blogosfera mi ha contattata! Sono gattofila (anzi gattara!) e bibliofila anch'io! Oltre ai mattoni "pieni di note" dedicati alla storia antica (di solito un mese di storia romana è speigato in appena quattrocento pagine...) ho un criterio tutto mio per scegliere i libri "di paicere": i colori della copertina! E' un sistema che non mi ha mai deluso...strano ma vero!!
Gianluca ha detto…
E' un libro che ho preso in mano ma ancora non è finito sul mio scaffale..vedremo se la prossima visita in libreria mi salterà in collo.
60gandalf ha detto…
giallo-noir-filosofico?! sembrerebbe "appetitoso" per i miei gusti...

la scelta: autore, titolo e copertina, poi vita autore, poi trama libro. se ancora interessato passo all'ultima e definitiva prova: leggere periodi di 1-2 pagine a caso...
MARGY ha detto…
sai che mi hai proprio affascinata!!
e mi riferisco a tutto ciò che leggo nel tuo blog e capisco di te....
questo libro è un consiglio che terrò a mente..
credo abbiamo gli stessi gusti "letterari"..peccato però che io sia di una pigrizia atroce: inizio a leggere e poi mollo..
ps: la frase di G.Marx è bellissima..
mi piacciono le persone come te...sei davvero in gamba!
fabio r. ha detto…
Grazie per gli apprezzamenti dudes (margy troppo buona, si vede che non mi conosci per fortuna..).
Non so: un libro tocca provarlo, è come un maglione a prima vista può piacere ma poi addosso cade male...
Comunque io lo trovo carino!

@polinnia: benvenuta Musa !! a presto per notizie sui miei gatti!

p.s. qualcuno può dire al sig. blogspot che le parole da inserire per la verifica sono assolutamente irreali?? questa volta è ywjoqf... ma vi sembra il caso? Manco su Vega!
marge ha detto…
Se non conosco l'autore o non ne ho mai sentito parlare un libro mi può conquistare anche per il titolo o per la copertina un pò particolare.......leggo comunque sempre un pò di brani per vedere come è scritto......ultimamente il blog sta rubando tempo alla lettura e me ne dispiace....
Baol ha detto…
Anche io mi faccio trasportare da una moltitudine di cose quando scelgo un libro :)
Athaualpa ha detto…
na, also. Bin ich doch vorbeigekommen. Nur weil ich in deiner nähe meinen Militärdienst gemacht habe, in Rieti nämlich. Das waren noch Zeiten. Nun ja, eigentlich schlechte Zeiten.
Soooowas...
Machst gut
Anch'io, nella scelta di un libro, mi faccio condizionare da altre caratteristiche. Non a caso, nella mia collezione di libri antichi ci sono pezzi in lingue che proprio non conosco, come il francese e il tedesco. A colpirmi in un libro antico sono (in ordine): la copertina, eventuali appunti dell'autore o del precedente proprietario, l'odore, la carta utilizzata, il tipo di stampa.
La copertina, comunque, rimane un elemento fondamentale anche per la scelta di libri attuali.
María ha detto…
Come mi piacerei leggere quel libro. Anch'io ho due o tre libri aperti: di storia argentina, uno che si chiama "Il psicoanalista" che mi ha acciuffata e che raccomando, ed altro di storia ecologica dall'Argentina -. Una insalata.

Saluti.
Ho sentito parlare di questo libro ed ero incuriosito in effetti.

Adesso ne sono davvero attratto dopo questo tuo pot.

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