La verità mi fa maaale, lo soooo....

Sottotitolo alternativo: quello che gli insegnanti non dicono.


Oggi giornata di ricevimento genitori al Liceo. Uno degli appuntamenti scolastici maggiormente temuti dal corpo insegnante (chissà poi perchè diciamo corpo insegnante, sembra quasi un termine clinico...) e dai ragazzi.


Per molti genitori invece un vero e proprio avvenimento di gala, al pari di una prima alla Scala.


Ore 16: entro in classe con i registri in mano, brandendoli sopra la testa, a mo' di Mosè con le tavole della Legge, come nel film di De Mille. Fuori c'è la fila di varia umanità, nell'ordine:


  1. Mamme agghindate con pelliccia-basco-borsa finto Gucci con figlia poshy style al seguito (con regolare I-pod in testa, seccata dal dover sfilare con la madre) molto più attente a sedersi accavvallando bene le gambe e mostrare collane e perle manco fossero la Madonna di Pompei che non ad azzaeccare un congiuntivo fingendo di fare la faccia preoccupata tra uno squillo e l'altro del cellulare.

  2. Padri (per lo più notevolemente più anziani delle consorti, spesso loro ex badanti di dubbia provenienza) con la faccia truce che osservano con rabbia mista a rassegnazione i pargoli che smanettano con l'ultimo cellulare e le sopra citate mogli-vetrine..

  3. Classici-genitori-di-una-volta, sempre più rari a dire il vero, onesta middle class, veramente preoccupati per le sorti scolastiche della prole e con la faccia allegra ed i modi gentili.

  4. Non meglio qualificati fratelli-sorelle-zie-cugini dei pargoli che pretendono di prendere pagelline e firmare documenti in vece dei genitori, spesso ectoplasmi noumenici.... In questo caso è d'uopo un controllo documenti, visto che la legge non permette falle nella famigerata privacy.

Le prime code vengono smalitite in fretta: chissà perchè i genitori più solerti sono quelli del 3° tipo, con cui è un vero e raro piacere parlare, forse vogliono solo essere rassicurati sulla sorte dei loro piccoli geni, e quando - sinceramente - consiglio ai figli di fare più vita sociale e studiare anche meno (che comunque sono già bravi di loro) ti guardano con una faccia tra il paterno e lo stupito.... forse intimamente pregano l'onnipotente per esser in questo piccolo gruppo di eletti.

Certo, a volte mi sembra di esser nel film "La scuola" di Luchetti, dove Silvio Orlando doveva convincere il secchione ad uscire di più, ma meglio così...

Poi entrano i problematici: quelli che si presentano con prescrizioni mediche che attestano una particolare (spesso mai sentita prima) patologia del giovane fancazzista, quelli a cui stai per dire: "Suo figlio è un simpatico paraculo, lo mandi ovunque ma non a scuola, qui perde tempo" e allora cambi idea, per pietà ed accenni un "E' intelligente, sì, forse però un po' troppo distratto, ha margini di miglioramento, ma deve impegnarsi"

E qui apro il cuore alle mamme che leggono il blog: quante volte avete sentito questa frase? Beh. E' tutta "fuffa" non è vero, ve lo assicuro. Non esiste questa tipologia di svogliatezza. Vostro figlio è un semplice fancazzista. Punto. E' un mircaolo se arriverà al diploma incolume. Poi però ci fotterà tutti con un lavoro superpagato da miliardario e se la spasserà con Briatore e soci.

Infine il gruppo meno numeroso, quello che invece dovrebbe essere più preoccuptao della sorte dei pargoli, quello appartenenete al 1° e 2° tipo: figli problematici, veri e propri asini, incolti e viziati.

Qui bisognerebbe attaccare le figure genitoriali, ma è battaglia persa. I genitori (veri, presunti, matrigni, patrigni, zii porcelli e mamme in carriera sul raccordo anulare..) sono i primi ad aver bisogno dei servizi sociali, sono mine vaganti pronte ad esplodere - e magari picchiare di nascosto i loro figlioli asini solo perchè "i professori mi hanno fatto vergognare!" - per poi rientrare allegramente nel mega gruppo dei supercafoni del XXI° secolo....

Quando si fa loro notare la sfilza di 3, 4 e le note disciplinari (mai firmate da loro, che giurano di non averlo saputo dai figli, che invece - siccome sono amici - con loro parlano di tuuuutto!) ti guardano come guarderebbero ET e cercano di spiegare che "sì, è un po' irrequieto" (no guardi, è proprio un criminale in erba) e che "sa, lui fa tanto sport, frequenta il corso di progettazione di piatti sushi e suona in una band mentre va in piscina " (e tu pensi: ma allora ci credo che non ha tempo di studiare, ma nemmeno per pisciare..), e si giustificano con frasi tipo: "ma come? 3 al compito di latino? eppure ieri abbiamo studiato un'ora insieme!...e poi, parliamoci chiaro, col latino oggi che ce fai?" (e tu stai per scoppiare: brutto deficente analfabeta, che Tacito e Cicerone ti colpiscano nella notte con una maledizione in latino che tu non capirai e quindi non ti potrai difendere, e quando il magistrato ti giudicherà colpevole e ti condannerà per aver agito contra legem tu non saprai cosa significa e ti troverai al gabbio!), beh questi tipi sono la prova che abbiamo perso.

La scuola, l'educazione, la cultura è stata sconfitta, e tu ti ritiri come Cincinnato (che tanto quelli manco sanno chi è) in campagna, a leggere poesia...

Commenti

piccolè ha detto…
Bei tempi quelli! Ricordo che mia madre impazziva, capirai, 8 figli, 4 tutti nella stessa scuola, non finiva più! Per fortuna c' ero io che le tiravo su il morale, visto i voti dei miei fratelli,...solo fino a quando non passava dalla prof. di matematica! Allora erano dolori anche per me,...non ero perfetta!
Per molte madri era più una scusa per fare mercato, per sfoggiare abiti e pellicce, per mia madre era un lavoro duro invece. Tornerei volentieri indietro per studiare la matematica e dare una gioia completa a mia madre! A presto ciao ciao.
Anonimo ha detto…
Io quando vado ai colloqui di mio figlio mi presento per ultimo evitando la ressa infernale delle mamme che dicono di essere arrivate prima. Mi porto il mio libro e mi risiedo con grande gioia nei banchi italici a leggere. Tutte le signore chiacchierano a mitraglia e mi guardano come un'appestato.
AndreA ha detto…
Ricordo che c'erano dei miei compagni che si presentavano insieme ai gentori ai colloqui ... io non ci sono mai andato; del resto sono dedicati al RICEVIMENTO DEI GENITORI .. o no?? :-)


Un simpatico post! ;-)

Un abbraccio ... :-)
marge ha detto…
Mi piace vedere questo evento dall'altra parte...per me è sempre stato un incubo andare al colloquio coi professori e purtroppo la famosa frase..........E' intelligente, sì, forse però un po' troppo distratto, ha margini di miglioramento, ma deve impegnarsi" quante volte l'ho sentita...dici che devo mettere mio figlio tra i "fancazzisti"?
Elisa ha detto…
Mia madre non sopporta questo tipo di appuntamenti e settimana scorsa ha fatto i salti di gioia perchè quelli di mia sorella sono stati spostati a causa neve!
Poi mi faceva brutti scherzi, non sono mai stata la migliore della classe, diciamo che me lo sono sentito dire un paio di volte che potrei fare di più! E anche se un insegnante diceva va bene, lei tornava a casa e mi diceva che dovevo fare di più!
In ogni caso biei tempi! Mi ricordo ancora l'ansia di quelle giornate!
Bis bald!
Grandissimo post! Una pagina lucida, sarcastica, e vera della fauna genitoriale nella scuola.

Bravissimo.
Ciao
Daniele il Rockdichter
María ha detto…
Bravo Fabio!! Hai scritto un bel monologo.

Almeno tuoi alunni hanno genitori. Io non ne ho visti in tutto l'anno. Gli alunni della scuola media argentina sono orfani.
Nel colloquio di marzo assisterono solo 9 -Si, 9!!- genitori di un totale di 90.

Un bacio collega.

PS: Qual'è il significato esatto di "fancazzista"? Ho un sospetto ma ...
Moky in AZ ha detto…
Cario Fabiuzzo, io non riuscirei, non potrei mai fare l'insegnante, proprio perche' non potrei sopportare avere a che fare con i genitori... di solito come si dice, the aplle doesn;t fall far from the tree, quindi i genitori di studenti orribili sono a loro volta orribili...
Mi tolgo il cappello di fronte a tutti gli uomini e donne coraggiosi che dedicano con passione la vita ad insegnare ai nostri figli!!

p.s.: le tue descrizioni mi hanno fatto troppo ridere... ero quasi li' con te, nell'aula...
Moky in AZ ha detto…
"the aplle" sarebbe "apple"... mi sa che devo andare a dormire!!
Camu ha detto…
Ho sempre pensato che quelli che scelgono la professione di insegnante perchè ci credono ,o almeno anche se non ci credono tanto ma lo fanno con dedizione,come te siano dei martiri!!!!
A me alcuni genitori irritano già solo come NON parcheggiano le macchine davanti alle scuole , ma le buttano dove capita, figurati se dovessi sostenere dei colloqui!!!
La tua descrizione veramente spassosa rispecchia esattamente la fauna genitoriale che c'e' in circolazione!!!meno male che c'e' ancora qualche genitore che si salva!!!!
Minu ha detto…
Sono sconcertata.
Quest'anno ho cancellato dalla memoria la riunione insegnanti-genitori dell'imbrattatele (mia figlia, seconda media) così mi toccherà incontrare singolarmente i professori. Sarà più faticoso ma almeno evito fare la coda con genitori detestabili.
Mi complimento, io non sarei riuscita a rendere meglio l'idea
Anna Maria ha detto…
Ho frequentato il liceo classico e le mie orecchie erano molto, ma molto aperte verso tutto ciò che era formazione, educazione e cultura, nonostante non sia stata un modello esemplare di ragazza studiosa.
Nell' arco di cinque anni ho cambiato molti professori e ho notato delle differenze abissali di pensiero tra loro, qualcuno mi è anche rimasto nel cuore perché ha saputo insegnarmi che non bisogna mai genuflettersi davanti a nessuno (a qualunque middle o upper class appartenga), che non dobbiamo mai lasciarci sopraffare dai tabù della società chiusa e pensare autonomamente, soprattutto, che se una persona nasce con meno risorse e in un ambiente retrogrado rispetto agli altri, va magari seguito in maniera diversa, 'ché ad apprendere siamo capaci tutti (più o meno), ma non tutti partiamo dallo stesso livello e di questo a chi bisogna dare la colpa?!
Libertà, uguaglianza e fraternità sembrano così lontane...
fabio r. ha detto…
@piccolè:i tempi purtroppo non cambiano molto, l'esibizione da mercato ancora c'è...
@XPX: per fortuna ne conosco un paio di papà come te..vi adoro!
@Andrea: bravo! nemmeno io ci andavo da studente, era un'onta!!
@Suysan:..che dire..? dorse sì, è fancazzista.. ma ha margini di miglioramento eh?!
@Elisa: il "deve fare di più" è un obbligo morale!!
@Daniele: grazie Dichter, troppo onore!!
@Maria: Hermana mia, forse a volte è meglio non vederli i genitori... Fancazzista è una parola "slang" che indica chi non ha voglia di fare nulla...
@Moky: sai anch'io ogni tanto vado in depressione e mi chiedo se ne vale la pena... e poi mettici anche che qui in Italia siamo trattati mooolto peggio che negli USA o all'estero..
@Camu: non tocchiamo il tasto SUV-parcheggiato-di fronte-alla-scuola... qui dovremmo aprire un altro capitolo, e forse lo farò prima o poi..con prove fotografiche!!
fabio r. ha detto…
@Minu: grazie! ma forse è meglio andarci uno alla volta dai genitori...
@inennarrabile: ci mancherebbe altro! ci sono enormi eccezioni, ma la cosa peggiore è che spesso i casi più irrimediabili sono quelli di chi ha soldi e capacità... e questo è pure peggio!
Fabrizio Cariani ha detto…
Questo e' un pezzo di bravura, davvero! Mentre leggevo immaginavo la coda dei genitori e mi veniva in mente la mia scuola superiore!
María ha detto…
Tante grazie Fabio.

Bacio.
Bastian Cuntrari ha detto…
Fabio, che bel post! E poi, sbirciare dall'altra parte del muro!
Non ho figli e i miei ricordi si fermano a quando i miei genitori andavano "a parlare con i professori" (altro giurassico...). Ma non rammento ci fosse tutta quella ressa!
Di' un po': ma dopo, quando rientri a casa, che fai per riprenderti? La ASL te lo passa, l'analista?
Povera scuola, poveri professori (seri) e poveri noi...
Buon fine settimana.
fabio r. ha detto…
@bastian: hai pienamente ragione. mea culpa!!
desaparecida ha detto…
hahahahah
strepitoso!!!
E' vero funziona così!

Ai miei tempi però non sono mai andata insieme a mia madre ai colloqui!

mamma mia mihai fatto venire in mente tanti ricordi...tremendi!

Un bacione fabiuccio :)
Bastian Cuntrari ha detto…
Fabio, ma le leggi le mail???
digito ergo sum ha detto…
la scuola, in svizzera anche, era in coma quando andavo alle elementari. oggi hanno semplicemente staccato la spina...

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