Multikulti

Multikulti è un termine ormai noto anche da noi, abbastanza comprensibile, se non altro per affinità lessicale si capisce subito che qui si parla di società multiculturale.

Eppure il termine è originariamente tedesco, un neologismo nato in ambito politico-antropologico verso la fine degli anni '80 in quella BRD che stava affrontando le nuove problematiche legate agli immigrati di seconda generazione, soprattutto turchi (ed italiani, in piccola parte), nati in Germania da famiglie ancora legate alla patria originale.


Il tema divenne oggetto di molti film (Yasemin, del 1988, ne è un ottimo esempio), dibattiti, addirittura programmi didattici, per essere discusso anche a scuola, cercando di favorire l'integrazione tra ragazzi in classe.

All'inizio del 21° secolo altre voci si affacciano alla ribalta del mondo multikulti in Germania: il regista Fatih Akim porta a compimento il percorso cinematografico degli anni 70/80 con opere come Gegen Die Wand (La sposa turca), giungendo all'ottimo Soul kitchen, vero manifesto del "melange" culturale della Germania post-divisione.

La letteratura non è stata da meno: molti scrittori di origine straniera ormai sono tra gli autori best seller in Germania: scrittori di origine russa (Wladimir Kamirer), italiana (Franco Biondi), e chiaramente turca (lo stesso Akim, ma anche Aysel Özakin).

Il lungo percorso di coabitazione (forzata?) tra diverse culture, soprattutto nel caso di Gastabeiter di religione islamica non è stato senza macchie: ancora oggi non si può certo parlare di un paradiso multiculturale, eppure i frutti di questa operazione - che a livello politico ha contribuito ad ammorbidire le vecchie leggi sul permesso di cittadinanza (ancora legate alla tradizione del Bodenrecht nazista) - ha portato alla nascita di una nuova generazione di neotedeschi, ragazzi nati a cavallo tra la fine della DDR e gli anni 90, che oggi sono la vera speranza del futuro.


La cultura popolare ha giocato un ruolo molto importante per avvicinare le generazioni negli ultimi anni, ed anche la TV ha contribuito alla causa: la serie TV Türkisch für Anfänger ormai è un cult anche oltre le Alpi bavaresi.
In Italia - ad esempio - le vicende di Cem e Lena, di Yagmur e Nils, sono seguite da milioni di teenagers, che la conoscono con il titolo "Kebab for Breakfast".

Ecco perché - sia che conquisti il mondiale o no - questa Germania colorata ha già vinto, e l'immagine multietnica dei ragazzotti di Loew (dove il germanico Mueller gioca vicino al turco Özil, al polacco Podolsky ed al ghanese Boateng..) è un buon viatico per il futuro, e può avere l'effetto di uno shock benefico anche per chi ancora si crogiola nel passato "arianeggiante" dei popoli.

Da loro e da noi, dalle parti del Po ed altrove...

Commenti

Brunhilde ha detto…
Concordo totalmente con le tue conclusioni! Ho saputo, inoltre, che qui i clubs di tutti i livelli incoraggiano le famiglie a mandare i loro bimbi nei vivai con tariffe popolari e agevolazioni. E, soprattutto, qui le famiglie portano ancora i ragazzini allo stadio (pure i neonati), senza aver paura di trovarsi in qualche megarissa o sparatoria - sebbene poi il tifo abbia pure una componente alcoolica inimmaginabile per noi italiani: li trovi in treno che si spostano con cassette piene di birra, poi per forza che non si menano, sono tutti imbambolati :-P
(Però, Özil, anche se è nato a Gelsenkirchen, non è che parli il tedesco proprio benissimo, eh.. Vabbè, per adesso basta che segni!)
Cristina ha detto…
C'è da aggiungere anche che "Multiculturale" è diverso da "interculturale".
In un ambiente interculturale le culture si fondono dando luogo ad un vario meltin'pot! La multiculturalità invece mantiene una sorta di confine e preservazione delle varie culture!
Per me, la cosa migliore, è un equilibrio tra multiculturalità e interculturalità! :)
Cristina ha detto…
C'è da aggiungere anche che "Multiculturale" è diverso da "interculturale".
In un ambiente interculturale le culture si fondono dando luogo ad un vario meltin'pot! La multiculturalità invece mantiene una sorta di confine e preservazione delle varie culture!
Per me, la cosa migliore, è un equilibrio tra multiculturalità e interculturalità! :)
Chico ha detto…
Pensa anche alla politica, non solo con Özdemir e Özkan (Niedersachsen), ma, a suo modo, anche con la Merkel, che è cresciuta in un altro Paese ed ora è cancelliera...

certo nello sport il processo è molto più avanti perché lì il talento è effettivamente la quasi unica discriminante per il successo, mentre in altri campi (vedi la scuola) il cammino è ancora lunghissimo...
Baol ha detto…
Le nazioni più evolute sono tutte multirazziali noi, invece, siamo sempre più multirazzisti...
Curly ha detto…
beh nel calcio siamo multiculturali anche noi! ;-))) almeno nelle squadre del campionato!
Comunque... è vero. L'ho visto con i miei occhi visto che in Germania sono stata spesso... e mia madre da immigrata abruzzese ha dei ricordi bellissimi della Germania!!! :-)
Però non riesco a fare il tifo per loro, nemmeno questa volta che giocano da DIO!

Multirazzisti: bello (la parola) triste (la realtà)
Moky in AZ ha detto…
Cambiamenti di questo tipo richiedono tempo e sforzi non comuni da parte degli "illuminati" della societa'.

Qui negli US, dopo mezzo secolo dalla fine (ufficiale) della discriminazione razziale, esiste ancora il razzismo, sia nello stato "puro", del KKK ad esempio, che nello stato piu' "diluito" dei sussurri tra amici a pranzo, tra compagni di classe...

Ogni passo in avanti, per quanto piccolo, e' una vittoria. Viva la Germani allora (anche se poi se vince, mi devo subire il papa' di un'amica di mia figlia che e' tetesco di cermania e mi parla sempre di calcio quando lo vedo!!)
Elisen ha detto…
...peccato ci sia il multikulti solo laddove convenga...
amatamari© ha detto…
Anche noi siamo multi: padani del nord, del nord-est, del nord-ovest...
:-/
fabio r. ha detto…
@brunhilde: ri-concordo con tutto (anche su Özil..)
@cristina: già, un po' di equilibrio non farebbe male a nessuno!
@Chico: concordo sul tema scuola, ma indubbiamente se ci si lavora i risultati piano piano arrivano. qui da noi non si parte nemmeno!
@baol: una parola, una sentenza! sei peggio di ferrybot!
@daisy: un abruzzese in Germania? sembra un titolo di Flaiano!
@moky: non subirai più allora!
@elisa: già...
@amatamari: multipiccini!
Curly ha detto…
ue... passa da me che ho qualcosa per te! Una famiglia di abruzzesi in germania!
Prisma ha detto…
Bel post! Mi piacciono sia i film di Akim che la serie Kebab For Breakfast, di cui però ho visto solo pochi episodi...
Noi italiani, al contrario, continuiamo a fare i gamberi...
Simo ha detto…
E' stato molto emozionante vedere gente di tutti i colori tifare per la Germania per le strade di Monaco. Significa che, nonostante le differenze, si sentono integrati, si sentono a casa.

ps: Grande Ozil!!

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