Big boys don't cry !

..e non posso nemmeno attribuire i miei cambi d'umore a - che so - gli ormoni, porcazozza! non sono una donna incinta! Sono un ex giovane-fuori che si sente ancora giovane-dentro, e che dovrebbe essere tutto un fascio di nervi e decisioni, ed invece succede che quasi mi metto a piangere all'improvviso, in strada, mentre vado a scuola, con enorme rischio di essere perculacciato dall'intiera progenie scolastica!
Per fortuna da bravo "omo che puzza" ho rigettato indietro la vile lacrima ed op! peggio di La Russa rimetto su la faccia truce ed esco dal tentato piagnucolio!
Il bello è che non c'era una ragione univoca, non c'è un gran perchè dietro quelle infide ghiandole lacrimarie attivatesi all'improvviso, c'è stata -quella sì - una sorta di micro collisione di sentimenti contrastanti che per un momento si sono accumulati pericolosamente in gola ed hanno tentato di uscire fuori da dietro gli occhiali da miope già leggermente appannati.
Un mix di malinconia, stanchezza, tristezza improvvisa, ma il catalizzatore di tutto è stato la musica che ascoltavo con il mio melafonino, mentre passeggiavo in strada, con l'intenzione di non vedere la gente, ma solo gli alberi.

So che si può piangere anche di gioia, è già successo, ok! E forse la piccola gioia che ha seguito alcuni giorni di nervosismo e preoccupazione casalinga è deflagrata in un rapido passaggio nella testa e nel cuore.

Il retroscena riguarda - come spesso mi accade - il mondo animale, e nello specifico una gattina che da 3 settimane circa stazionava davanti alle mie finestre e che qualche bipede senza cuore aveva abbandonato e scaricato nei pressi della casa dei gattari del quartiere (cioè io ed i miei) sapendo che ce ne saremmo occupati.

Malgrado i vari tentativi di allocarla in una bella cuccia calda, con relativo successo iniziale, la miciona però non era abituata all'esterno, ed ha cercato più volte di accomodarsi dentro, tra cuscini e divani, con una dolcezza disarmante, ma contro la ferrea volontà degli altri abitanti felini della casa, che rischiavano di farle male...

Questa breve convivenza forzata ha causato crisi feline ed umane, notti quasi in bianco e disperati tentativi di accudirla all'esterno, che però sono definitivamente naufragati nell'acquazzone di 2 giorni fa.
Ammetto che già lì, mentre la tenevo in braccio asciugandola, e cercando di rimetterla nella cuccia, qualcosa nel mio fragile equilibrio psichico stava cedendo...

Poi la fortunata svolta: dopo un primo approccio al gattile (soluzione temporanea in attesa di migliori tempi) la telefonata attesa. Una signora amante dei gatti, pluripadrona esperta, con villa, giardino ed altri mici l'ha fortemente voluta, e l'incontro tra i 2 è stato magico: fusa e carezze, accettazione e felicità, loro e mia!
Poi però - ripensandoci il giorno dopo - quella felicità si è mischiata con un pò di nostalgia, la soddisfazione per la soluzione si è sovrapposta al ricordo degli occhioni blu ed il pelo marrone, ed il tutto ha trovato un perfetto reagente in un cacchio di canzone romantica che partiva a tradimento dall'Iphone.
Ma sarà possibile rischiare di piangere per una cazzata così?? Ora comunque va meglio, ed alla fine di tutto posso dire di aver sperimentato almeno un pezzettino di quei famosi cambiamenti umorali di cui parlano spesso le donne, no?

Per la cronaca: la canzone fetusa è questa qui. La miciona felice è quella in alto...

Commenti

Curly ha detto…
L'autunno a me fa quest'effetto... sono costantemente tra il depresso-malinconico-menefreghista... un circolo vizioso... e piango molto. e chi lo dice che gli uomini non piangono?
Queen ha detto…
che tenero :* mi sono venuti i brividi leggendo! la micia è meravigliosa
mod ha detto…
mi son fatta il pianto di solidarietà. finché hai lacrime sei viva diceva la mi nonna!

un abbraccio, mod
dioniso ha detto…
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
dioniso ha detto…
Quello che scrivi mi ha riportato alla mente questa frase della Deledda:

"E come i bambini ed i vecchi si mise a piangere senza sapere il perché, di dolore ch'era gioia, di gioia ch'era dolore."

Io tra i 15 e i 35 non piangevo mai. In seguito mi sono ravveduto.

Un saluto
Greis ha detto…
Allora vedi che non erano lacrime immotivate quelle che non hai pianto?
Non è questione di lune o cambiamenti umorali/ormonali..questa si chiama SENSIBILITA'!
Il tuo racconto mi ha toccato il cuore..
Ora mi sento più vicina a te, alla tua età, ai tuoi occhiali e ai tuoi gatti!
maria rosaria ha detto…
è bellissima, e che dolcezza! a noi bipedi squilibrati gli animali ed i gatti in particolar modo, fanno proprio gli effetti che hai descritto. tempeste ormonali animalesche, che bella fortuna!
bacio
Anonimo ha detto…
Joel va abolito in certe fasi della vita ehehe....un uomo che piange finalmente.
Lo vedo come un pregio, magari fa finta di soffiarti il naso per una improvvisa crisi allergica se proprio devi mantenere un aria da uomo di corazza.
Moky in AZ ha detto…
First off: GREAT boys DO cry!
(Specialmente se si tratta di animali...)

Secondo: Ce ne fossero di uomini come te, che non hanno paura di mostrare le proprie emozioni! Anche se nate dal "perfect storm" di musica, addii e cambio di stagione!!
tiziana ha detto…
Pare che Dio per certe culture ami comunicare con gli uomini attraverso le lacrime. Un uomo che piange poi è un incantesimo rotto solo dallo stupore di una donna testimone in modo diretto od indiretto di tale evento miracoloso. I gatti evidentemente come molti altri animali sanno toccare le corde più sensibili degli esseri viventi e dopo aver ascoltato fin dalla vostra nascita che un uomo se piange si rende ridicolo e non è più un uomo si fa fatica a mostrarsi umani. Tu hai gli occhiali, ed il timore di sembrare ridicolo ti ha trattenuto ma, credimi, uno sguardo liquido per l'emozione è uno sguardo più vero e rende i tratti del viso più distesi e rilassati. L'anima poi trova nella gioia e nel dolore una sintassi perfetta tradotta solo dalle lacrime. Sono fortunati i tuoi gatti ed i tuoi studenti perchè hanno incontrato un uomo, umano quanto basta per valorizzarli ed accudirli.
marge ha detto…
basta con questa storia che gli uomini non devono piangere, dimostrare di essere delle persone sensibili è un pregio!
ziamaina ha detto…
Caro Fabio, quello che hai "sperimentato" è un dono. Piangere, sapendone il motivo, è uno dei pochi momenti di consapevolezza che ci fa sentire parte di quell'energia di cui è composto l'universo. E poco importa il sesso o l'età di chi si ritrova gli occhi lucidi e gocciolanti, ciò che importa è la capacità (e tu ce l'hai) di lasciarsi pervadere dall'emozione, coglierne l'insegnamento e poi andare avanti.
Conosco bene quella senzazione, credo sia una sorta di meritata liberazione dallo stress, dalla preoccupazione, mista alla gioia di un evento che finisce bene, anche se velato di malinconia come nel caso della tua splendida miciona che ha trovato ottima sistemazione.
E poi, con una canzone MERAVIGLIOSA come "Vienna", chiunque avrebbe avuto quantomeno un sussulto oculare.
Chiunque abbia un cuore, sia chiaro...
fabio r. ha detto…
@tutti: grazie per le belle parole, e per l'attenzione prestata alla miciotta. Dalle ultime notizie lei ora sta benissimo, calda, curata e coccolata con altri gatti nella nuova casa!
sono strafelice, non potrebbe essere diversamente, però ogni tanto il magone mi assale, anche per altri amici quadrupedi meno fortunati.
Purtroppo pur cercando di dare il massimo ogni tanto mi rendo conto che le mie azioni sono solo gocce in un mare di indifferenza, a parte qualche sano caso di "coscienza". Ma non desisto!
abbraccio a tutti da me ed i miei mici casarecci (nel senso che oggi sono tutti a casa a dormire).
Simo ha detto…
Che bellissima storia! Eh sì, a volte basta davvero poco tempo per affezionarci a qualcuno o a qualche animale...poi con quei due occhioni e quel bel naso dolce, non si poteva fare altrimenti! E' una storia a lieto fine, sono lacrime colorate...

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