Just like starting over..
Life is what happens while you are busy making other plans.....
Ci sono alcuni lutti nella vita di ognuno di noi rimangono indelebilmente impressi nella memoria, che creano una sorta di "spartiacque" dell'inconscio, soprattutto se vissuti nell'ambito dei quell'indefinito periodo di attesa inquieta che chiamiamo adolescenza.
Alcune di queste morti ci colpiscono in pieno, cambiando radicalmente la nostra esistenza, anche perchè sconvolgono la vita reale (la morte di un nostro familiare in primis, ma anche la scomparsa di un amico) e ci fanno crescere in un attimo.
Poi ce ne sono altre, teoricamente distanti, nello spazio e nella forma, che lasciano altri segni, piccole ferite più che altro, le cui cicatrici sono meno evidenti, eppure presenti, sotto la pelle.
La morte di John Lennon, in quella sera dell'8 Dicembre 1980 è stata un po' il mio inconsapevole spartiacque, ha segnato - per citare Edith Wharton e Scorsese in un colpo - la fine dell'età dell'innocenza.
Sono ancora vivi nella mia mente alcuni dettagli del momento in cui la appresi, in tv, alla mattina (Chapman lo aveva ucciso ale 22.50 di fronte al Dakota Building, quindi in Italia era notte fonda), svegliandomi per andare a scuola, accendendo la TV distrattamente, o magari trovandola già accesa in cucina, come succedeva spesso, mentre mi apprestavo a fare colazione.
Ricordo ancora distintamente le parole di mia madre che chiedeva. " ma quello lì, non era uno dei Beatles?" e lo stomaco che improvvisamente si chiuse, e tutta la musica che ascoltavo iniziò a materializzarsi in testa.
Andai a scuola, in bus, in una sorta di trance, e lì trovai i miei amici che - come e più di me, loro erano i melomani - si guardavano come se fosse caduta una bomba in classe...
A distanza di anni quella sensazione di vuoto mi è rimasta dentro, ed ogni volta che si avvicina Natale non posso fare a meno di pensare al John Lennon, ed a quei giorni, in cui imparai a "trattare" la musica come un'esperienza sentimentale, come un bacio dato o uno sguardo ricambiato, sapendo che come ogni esperienza che faceva bene al cuore, poteva anche spezzarlo, come un bacio negato, o uno sguardo rifiutato....
Ciao John, mi manchi.
Commenti
per me la fine dell'età dell'innocenza è stata la norte di freddie mercury
ma la differenza davvero interessante e' che nel 1980 i Beatles non esistevano piu' da dieci anni, eppure continuavano ad essere oggetto di ammirazione fra i teenager (come la storia di Fabio, evidentemente mostra)! Che longevita'!
Il mio fanatismo, il mio amore nei confronti della musica nasce grazie ai Beatles e Lennon lo adoro per quello che è stato con i suoi pregi e i suoi difetti..
io soffro la sua morte perchè il fatto che mi sia stato tolto senza avere avuto modo di conoscerlo in tempo mi fa impazzire! Ho visto McCartney dal vivo 2 volte.. e mi sono sempre detta come sarebbe stato aver potuto vedere Lennon..Mi chiedo che altre canzoni meravigliose sarebbero uscite da quella mente geniale!..
Io soffro la morte di Lennon come penso ne soffra l'intera musica.
E' un doppio lutto per me: mi è stato ucciso il mio mito...mi è stata uccisa la MIA musica!
E' vero ci sono certe morti che lasciano il segno!
ti abbraccio!
Saluti.
Gli eroi son sempre giovani e belli!