Intermezzo finanziario
Un giorno d’estate, mentre l’economia stagna e persino la politica è in vacanza, il dentista di relativo successo si incammina nella città deserta, annoiato, in direzione del suo studio. Lungo il corso principale poche persone si avventurano nell’opprimente afa pomeridiana.
All'angolo della strada un senzatetto mendica qualche moneta,
rivolgendosi a passanti ectoplasmatici, ciechi ed insensibili alla pietà distesa sull’asfalto bollente. Anche l’uomo passa trafelato di fronte al vecchio mendicante, ed improvvisamente decide di mutare la sua meta finale:
si avvicina così all’unico vigile presente sulla strada deserta, semi addormentato sotto il solleone, prigioniero di una divisa d’ordinanza troppo stretta in quella calura.
Il dentista di medio successo chiede indicazioni per poter raggiungere l’unica banca aperta in quello spettrale deserto dei tartari, la sua accidentalmente...
Ricevute le dovute spiegazioni affretta il suo passo, incurante della temperatura africana, e delle macchie di sudore sulla giacca leggera,
e si indirizza verso il lugubre edificio grigio al termine del viale.
Una volta varcato il possente portone a vetri, entra tutto trafelato nell’ascensore.
I pochi impiegati, veri forzati della Cajenna nell’agosto urbano infernale, non fanno nemmeno caso all’uomo dal cui sguardo nulla lascia trapelare la lucida follia.
Giunto al sesto piano chiede vaghe notizie circa l’ufficio prestiti, poi senza attendere risposte continua il suo viaggio all'interno del palazzo del potere economico, come spinto da una sorta di sicurezza metafisica, dritto verso l’ufficio del presidente.
Apre la porta di scatto, facendo letteralmente sobbalzare la sonnacchiosa segretaria sulla propria sedia, come destata dal più profondo dei sonni pomeridiani;
lei chiede, quasi urlando allo straniero, di attendere lì, mentre lei andrà a controllare se il capo possa riceverlo in quel momento.
Il dentista di medio successo sorride lievemente, accenna uno stanco cenno d’assenso verso la donna, poi - rapido come il vento - si avventa sull’unica guardia
presente nella stanza e gli ruba la pistola: spara due volte in veloce successione,
contro l’uomo in divisa e contro l’odiosa zitella.
Commenti
Buon lunedì, ecciù!
ciao bro ;)
Ma nessuno ha il diritto di togliere la vita.
Siamo tutti folli e tutti ogni sacrosanto giorno scegliamo di non ammazzare nessuno. Si lo scegliamo, perche' l'istinto alle volte ti farebbe venire voglia di mettere sotto qualcuno quando sei nel traffico, o ti picchiare a sangue l'impiegato incompetente e arrogante, la commessa strafottente.
Ahh mi sono sfogata. anche per oggi qualcuno e' salvo. me compresa.:-))
spero che non l'abbia letto qualche impiegato della mia banca, altrimenti chissà come mi accoglieranno la prossima volta!
@vagamundo: ahahah!! in provetta!
Bel racconto!
Daniele il Rockdichter
and mod too!