L'uomo che sconvolse il cinema

O almeno uno dei pochi che lo hanno fatto negli ultimi 30 anni: John Landis compie 60 anni proprio oggi, il 3 Agosto.
La mia generazione (proprio come nella canzone degli Who) gli è sicuramente debitrice, se non altro per averci regalato una sorta di liberazione ironica dai paludati cliché della cinematografia USA degli anni 60 - 70.

John Landis ha smontato e rimontato (in questo, dimostrandosi un vero genio del post moderno) i miti USA della sua generazione, e ne ha creati di nuovi, forse involontariamente, visto che il suo fine ultimo sembrava proprio quello di voler demitizzare il cinema, riportando l'eroe al piano terra, e magari facendolo cadere sull'ultimo gradino prima di estrarre la pistola ad acqua.

Animal House ha sovvertito i college dramas degli ani '50, e se n'è fatto beffe, cercando di demitizzare il sistema scolastico USA, mettendone in evidenza le evidenti lacune didattiche e sottolineandone invece il sistema "di caste", rappresentato dalle confraternite...

The Blues Brothers è semplicemente geniale: un mix perfetto tra musica ed azione, il più grande omaggio alla musica nera che un bianco abbia mai fatto, ed anche in questo caso un'iperbole ironica dei vari stili cinematografici (incomparabili sono gli inseguimenti in auto, veri capolavori dell'ironia che gioca sui vari esempi polizieschi anni '70, dall'ispettore Callaghan in giù..) mixati a perfezione da Landis.

Un lupo mannaro americano a Londra è un ennesimo esempio di smontaggio del mito: l'horror resta horror, addirittura diventa più cruento, al limite dello splatter, volutamente esagerato. Il vero capolavoro del film però è nell'audace accostamento tra musica ed immagine, che mirano a creare un effetto "straniante" alla Brecht: la scena della trasformazione con il sottofondo di Blue Moon è inarrivabile ancora oggi.

Non posso dimenticare "Una poltrona per due", unico esempio di film natalizio pret a porter, senza tante pretese che però diventa irrimediabilmente un classico della programmazione TV, al pari di Dickens, superando le stesse aspettative della produzione.

Anche la musica deve molto a Landis: il suo connubio con Michael Jackson partorisce il video di Thriller, che è ancora nella top ten dei video musicali più cari (e più noti) di tutti i tempi..

Insomma, John Landis è forse il papà del nostro "kitsch onirico" - come direbbe Jung - e la grande quantità di immagini e parole che possiamo ricondurre alle sue opere popolano ancora i nostri sogni e le nostre giornate. E spesso la faccia che sta dietro alle parole è quella di John Belushi.

Commenti

Queen ha detto…
MITICO! solo 60? ;D
Curly ha detto…
Cavolo non sapevo fosse lui il regista!!!
Anche mio padre compie gli anni quest'oggi e sono un bel pochino di più di lui! :-)
ziamaina ha detto…
Per me la triade "Landisiana", perfetta per festeggiare il suo compleanno, è:
THE BLUES BROTHERS
TRADING PLACES (cioè "Una poltrona per due")
e OSCAR ("Un fidanzato per due figlie"), sconosciuto ai più, ma un vero gioiello, con uno Stallone in versione gangster in via di redenzione SPETTACOLARE, contornato da attori del calibro (è proprio il caso di dirlo :-D) di Chazz Palminteri, Marisa Tomei e Tim Curry.
Elisen ha detto…
il titolo mi pare un pò esagerato però devo dire che son tutti dei film che hanno segnato trasversalmente la memoria di una generazione.'Un apoltrona per due" rimane il mio preferito
marge ha detto…
"Un lupo mammaro americano a Londra" è quello che ho apprezzato meno ..invece gli altri tre sono dei miti...anche il video Thriller ha fatto storia!
Moky in AZ ha detto…
Long live JLandis! :)

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