Venti (o poco più)
In questi giorni di primavera sto riflettendo un po' sul passato, il mio e quello della mia famiglia, in generale, delle persone (e gli animali) che amo, e così mi sono sorpreso quando ho realizzato che vivo in questa casa da 20 anni, giorno più, giorno meno.
Ultimamente molte persone care sono scomparse, e devo confessare che mi sento ogni giorno un po' più solo ormai, ed ho il timore che anche coloro che mi sono vicini stanno avvicinandosi al tramonto, e nemmeno io sono poi così solido ormai....
Quindi cosa si fa davanti alla crisi? si fa una specie di bilancio "in progress" e si comincia proprio dalle mura, dal luogo vitale, dalle camere e dalle librerie che mi circondano.
Mi rendo conto che la permanenza qui, nel palazzo antico è un record per la famiglia intera, in quanto questa è la prima (e unica) casa di proprietà che abbiamo mai avuto, e dopo aver passato infanzia ed adolescenza in 3/4 case diverse, posso ben dire che questo è il mio "porto sicuro" ormai, l'ambiente che - a parte qualche pausa all'estero, più o meno lunga - mi appartiene,
Ma l'anniversario non si limita alla "nuda proprietà" delle mura: quando ci trasferimmo armi e bagagli qui il cantiere era appena finito, e tra la sabbia, le carriole e le pale trovammo questa piccola palla di pelo rosso e nero, ad occhio e croce non poteva avere più di 3/4 mesi, che si aggirava spaventata tra quelle che un tempo erano le confortevoli macerie di un vecchio palazzo, dove forse trovava rifugio da altri gatti e dal vicinato che la cacciava dai vicoli. In quei giorni la porta sempre aperta venne chiusa da un portone, e lei si trovò da sola, all'esterno, accovacciata vicino le scale per dormire, rubando un po' di cibo tra l'immondizia.
Fu amore a prima vista: la portai dentro, insieme ad un'altra gattina, rossa anche lei, e con tanta pazienza cercai di vincere la loro diffidenza verso il genere umano.
Da quel momento abbiamo vissuto in simbiosi, noi 3, finché Nina - purtroppo - morì, 10 anni dopo circa, dopo una lunga malattia; ma Madame non si è arresa: altri gatti sono arrivati, molti sono passati ed andati, ospiti graditi ma di passaggio, lei invece è sempre stata qui, con me. La relazione affettiva più lunga della mia vita, di gran lunga l'essere vivente che ho amato di più (eccetto i genitori, ok, ma lì è il DNA...) e che oggi guardo con tenerezza, e mi rendo conto che siamo invecchiati insieme, e che ormai siamo una coppia di vecchi amici, ci facciamo le fusa a vicenda, e malgrado i piccoli, giovani, gatti conquistano il loro spazio, in casa, sul letto, sul divano, lei sarà sempre "the special one", la prediletta, anche oggi, che la vedo stanca ed acciaccata.
Mi sveglio ogni mattina col terrore che lei non mi risponda, che non venga in camera a miagolare, svegliandomi, ogni sera la vedo addormentarsi, sempre più stanca, e mi rendo conto (lo devo fare) che i suoi 20 anni sono 95/100 dei miei, e che non posso fermare il tempo. Quindi me lo godo, la vizio, la coccolo ogni sera, e la lascio dormire sul letto, anche se sono stanco, e vorrei magari distendere le gambe, ma io ho (forse) ancora tempo, il suo sta diminuendo, ed allora la accarezzo un po', e la lascio accoccolarsi tra le coperte, mentre io mi alzo ed inizio le mie giornate.
Auguri Madame.
Ultimamente molte persone care sono scomparse, e devo confessare che mi sento ogni giorno un po' più solo ormai, ed ho il timore che anche coloro che mi sono vicini stanno avvicinandosi al tramonto, e nemmeno io sono poi così solido ormai....
Quindi cosa si fa davanti alla crisi? si fa una specie di bilancio "in progress" e si comincia proprio dalle mura, dal luogo vitale, dalle camere e dalle librerie che mi circondano.
Mi rendo conto che la permanenza qui, nel palazzo antico è un record per la famiglia intera, in quanto questa è la prima (e unica) casa di proprietà che abbiamo mai avuto, e dopo aver passato infanzia ed adolescenza in 3/4 case diverse, posso ben dire che questo è il mio "porto sicuro" ormai, l'ambiente che - a parte qualche pausa all'estero, più o meno lunga - mi appartiene,
Ma l'anniversario non si limita alla "nuda proprietà" delle mura: quando ci trasferimmo armi e bagagli qui il cantiere era appena finito, e tra la sabbia, le carriole e le pale trovammo questa piccola palla di pelo rosso e nero, ad occhio e croce non poteva avere più di 3/4 mesi, che si aggirava spaventata tra quelle che un tempo erano le confortevoli macerie di un vecchio palazzo, dove forse trovava rifugio da altri gatti e dal vicinato che la cacciava dai vicoli. In quei giorni la porta sempre aperta venne chiusa da un portone, e lei si trovò da sola, all'esterno, accovacciata vicino le scale per dormire, rubando un po' di cibo tra l'immondizia.
Fu amore a prima vista: la portai dentro, insieme ad un'altra gattina, rossa anche lei, e con tanta pazienza cercai di vincere la loro diffidenza verso il genere umano.
Da quel momento abbiamo vissuto in simbiosi, noi 3, finché Nina - purtroppo - morì, 10 anni dopo circa, dopo una lunga malattia; ma Madame non si è arresa: altri gatti sono arrivati, molti sono passati ed andati, ospiti graditi ma di passaggio, lei invece è sempre stata qui, con me. La relazione affettiva più lunga della mia vita, di gran lunga l'essere vivente che ho amato di più (eccetto i genitori, ok, ma lì è il DNA...) e che oggi guardo con tenerezza, e mi rendo conto che siamo invecchiati insieme, e che ormai siamo una coppia di vecchi amici, ci facciamo le fusa a vicenda, e malgrado i piccoli, giovani, gatti conquistano il loro spazio, in casa, sul letto, sul divano, lei sarà sempre "the special one", la prediletta, anche oggi, che la vedo stanca ed acciaccata.
Mi sveglio ogni mattina col terrore che lei non mi risponda, che non venga in camera a miagolare, svegliandomi, ogni sera la vedo addormentarsi, sempre più stanca, e mi rendo conto (lo devo fare) che i suoi 20 anni sono 95/100 dei miei, e che non posso fermare il tempo. Quindi me lo godo, la vizio, la coccolo ogni sera, e la lascio dormire sul letto, anche se sono stanco, e vorrei magari distendere le gambe, ma io ho (forse) ancora tempo, il suo sta diminuendo, ed allora la accarezzo un po', e la lascio accoccolarsi tra le coperte, mentre io mi alzo ed inizio le mie giornate.
Auguri Madame.
Commenti
:-) love, mod
Per strada ho lasciato, ripensandoci, quattro cani, tanti gatti, un cavallo e un ghiro. Qualche amico perso, qualche caro diventato angelo. Al momento sono sopravvissuta a loro, conservandone un amorevole ricordo.
Un giorno forse sarò io un amorevole ricordo, mi piace pensare questo e continuare a camminare, con al mio fianco tante presenze.
Conferma, come se ne avessimo bisogno, che il tempo passa, anche se non ce ne accorgiamo...
Quando abbiamo dovuto far sopprimere Simba, il nostro primo gatto (e figlio peloso), e' stato orribile. E per sopravvivere si va ad adottarne altri, ovviamente...
Auguri a Madame, ballissima calico cat!!