Numb
Succedono molte cose; per la maggior parte brutte cose. In Italia, nel mondo, fuori e dentro di me.
Roba che ci sarebbe da riflettere per un anno sul "senso della vita", un cazzo di senso che non riesco a trovare io.
Immagini, urla, suoni, colori ed improvvisi blackout. Parlo tanto, spiego cose a ragazzi che timidamente ascoltano, interessati o no. Sono trasparenti, posso vedere attraverso i loro occhi, passo oltre le teste ed i corpi, e colpisco il fondo bianco dell'aula. Il Muro.
Cerco di fare un po' di chiarezza nella nebbia delle idee, ma mi perdo anch'io. Passo tra la gente come in un sogno vespertino. Sembro fatto di ombre. Troppe voci, troppe facce. Mi sto anestetizzando lentamente, senza un vero perchè.
Le cose muoiono, le persone muoiono. Mi sposto da un funerale ad una veglia, magari è solo nella mia testa, e mi sento come Leopold Bloom, a passeggio in una Dublino dell'anima.
Ho letto tanto, come un forsennato, avido di parole. Ho letto lingue diverse, e sono stupito di me stesso, a volte.
Nella mia testa c'è una Babele, faccio confusione, mi ritrovo a sognare in lingue diverse, ed al mattino mi meraviglio di vivere ancora qui.
Il corpo è indolenzito, le conseguenze di un lungo inverno costellato di dolori sono ancora qui. Ed ora sono pure sordo da un orecchio.
Ma forse è meglio così. La sordità è la cifra del mio essere oggi. Sono intorpidito dentro e fuori.
Numb, appunto.
Roba che ci sarebbe da riflettere per un anno sul "senso della vita", un cazzo di senso che non riesco a trovare io.
Immagini, urla, suoni, colori ed improvvisi blackout. Parlo tanto, spiego cose a ragazzi che timidamente ascoltano, interessati o no. Sono trasparenti, posso vedere attraverso i loro occhi, passo oltre le teste ed i corpi, e colpisco il fondo bianco dell'aula. Il Muro.
Cerco di fare un po' di chiarezza nella nebbia delle idee, ma mi perdo anch'io. Passo tra la gente come in un sogno vespertino. Sembro fatto di ombre. Troppe voci, troppe facce. Mi sto anestetizzando lentamente, senza un vero perchè.
Le cose muoiono, le persone muoiono. Mi sposto da un funerale ad una veglia, magari è solo nella mia testa, e mi sento come Leopold Bloom, a passeggio in una Dublino dell'anima.
Ho letto tanto, come un forsennato, avido di parole. Ho letto lingue diverse, e sono stupito di me stesso, a volte.
Nella mia testa c'è una Babele, faccio confusione, mi ritrovo a sognare in lingue diverse, ed al mattino mi meraviglio di vivere ancora qui.
Il corpo è indolenzito, le conseguenze di un lungo inverno costellato di dolori sono ancora qui. Ed ora sono pure sordo da un orecchio.
Ma forse è meglio così. La sordità è la cifra del mio essere oggi. Sono intorpidito dentro e fuori.
Numb, appunto.
Commenti
Ebbs and tides. La vita e' cosi'. Domani e' una ltro giorno, ma devi crederci. :)
vorrei avere parole di conforto, ma spesso capita anche a me di vedere solo tramonti, e mai albe. proviamo a farci bastare il cielo infuocato del sole che muore, senza farci inghiottire dal buio.
un abbraccio.