L'ospite inatteso
Non è facile parlarne, a volte viene persino difficile chiamarlo per nome, eppure adesso lui è una parte di me, lo devo ospitare per un po' (ma ho già in mente di cacciarlo di casa presto...), ed anche se la visita sarà verosimilmente indolore, e lui rimarrà pressoché invisibile, l'ospite è qui, nella mia gola.
Non ha un vero nome, tecnicamente si chiama carcinoma papillare, per gli amici tumore alla tiroide, ma non so quale epiteto lui ami di più.
Non so bene perché abbia voluto venire, in un periodo così così, in un momento di sospensione tra ieri e domani, mentre cerco ancora di rattoppare i buchi dell'anno passato e senza grandi prospettive di futuro, non saprei bene come alloggiarlo per questo periodo, e - visto che la mia intenzione è quella di non prolungare troppo la sua visita - comincio a trattarlo come una vecchia zia rompicoglioni che devo alloggiare finché non le avranno ridipinto la cucina: "Ok, puoi restare per qualche settimana, ma dovrai morire sul divano!".
Lo sfratto è già pronto, sembra sarà veloce e quasi indolore; in ogni caso ne approfitterò per dormire un po' senza dovermi preoccupare di incubi, sogni molesti, o del gatto che vuole uscire di notte, almeno per tempo della anestesia sarò Sans Souci, come l'imperatore Federico, addormentato nel mio palazzo Berlinese mentale, in attesa dello sgombro.
Fortunatamente è piccolo, ha poche armi e non sembra aggressivo, quindi confido nelle armate del bisturi per ricacciarlo nel Mordor che si merita. E nel frattempo lo lascio in pace, non vorrei se la prendesse per qualche sgarbo e decidesse di vendicarsi chiamando qualche altro squatter in casa.
Quando se ne sarà andato offrirò da bere (virtualmente) a tutti, nel frattempo, fatemi gli auguri, Basta il pensiero.
Non ha un vero nome, tecnicamente si chiama carcinoma papillare, per gli amici tumore alla tiroide, ma non so quale epiteto lui ami di più.
Non so bene perché abbia voluto venire, in un periodo così così, in un momento di sospensione tra ieri e domani, mentre cerco ancora di rattoppare i buchi dell'anno passato e senza grandi prospettive di futuro, non saprei bene come alloggiarlo per questo periodo, e - visto che la mia intenzione è quella di non prolungare troppo la sua visita - comincio a trattarlo come una vecchia zia rompicoglioni che devo alloggiare finché non le avranno ridipinto la cucina: "Ok, puoi restare per qualche settimana, ma dovrai morire sul divano!".
Lo sfratto è già pronto, sembra sarà veloce e quasi indolore; in ogni caso ne approfitterò per dormire un po' senza dovermi preoccupare di incubi, sogni molesti, o del gatto che vuole uscire di notte, almeno per tempo della anestesia sarò Sans Souci, come l'imperatore Federico, addormentato nel mio palazzo Berlinese mentale, in attesa dello sgombro.
Fortunatamente è piccolo, ha poche armi e non sembra aggressivo, quindi confido nelle armate del bisturi per ricacciarlo nel Mordor che si merita. E nel frattempo lo lascio in pace, non vorrei se la prendesse per qualche sgarbo e decidesse di vendicarsi chiamando qualche altro squatter in casa.
Quando se ne sarà andato offrirò da bere (virtualmente) a tutti, nel frattempo, fatemi gli auguri, Basta il pensiero.
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