Di topi, di vermi e di libri...
Negli anni passati a leggere e studiare lingue straniere il fatto che all'espressione italiana "topo da biblioteca" in inglese e tedesco corrisponda il termine "verme dei libri" (bookworm e Buchwurm) mi ha sempre affascinato.
In italiano sembra infatti prevalere l'idea del piccolo ratto che abita le biblioteche, un ospite inatteso tra le pagine ed i volumi, che - suppongo - legga e divori con pari avidità.
Nelle lingue germaniche non si parla di biblioteche - un'eredità più vicina al mondo greco-latino in effetti, sebbene poi esportata con successo in ogni parte del mondo civile - bensì di libri, e l'animaletto qui è proprio un vermiciattolo, che apparentemente non legge le pagine, ma se ne ciba beatamente.
In ogni caso io posso ben definirmi un Bookworm, o un topo da libri, fate voi, uno che vivrebbe benissimo con la compagnia di qualche gatto ed un paio di casse di libri su un'isola semi-deserta (ok, c'è un limite anche alla solitudine no?) per molto tempo, senza altri assilli.
Il mio Bengodi, il mio paese delle Cuccagna è la libreria, reale o virtuale, e le biblioteche sono da sempre il mio buen retiro quando sino all'estero per studio o vacanza, magari nei giorni di pioggia.
Il bonus docente di 500 euro di cui possiamo godere (we happy few) da 2 anni per me è stata una benedizione, ed in questi giorni sto dando fondo a tutte le mie voglie, col timore che magari non venga più erogato in futuro, quindi passo molto tempo a scegliere (on line prevalentemente, sono pigro e con gli anni sono divenuto anche un po' misantropo...), ordinare ed attendere l'invio dei libri agognati.
Come nella musica sono un onnivoro: certo, ho le mie "antiche passioni", i miei cult books, ma mi affascinano anche le scoperte recenti, ed amo spaziare tra stili e lingue, tra autori classici e contemporanei. Non si butta via nulla!
Gli ultimi arrivi forse riflettono questa schizofrenia culturale: Bachofen, Thomas Mann, Masini, ma anche Augé, Bryson, Culicchia Wystam Auden, e poi Duby, Steinbeck, Montanari, De Lillo e Winslow...
Una macedonia estiva pronta per durare almeno fino all'autunno, già tolta dal frigo in parte, col cucchiaio affondato tra le pagine. E va bene così.
In italiano sembra infatti prevalere l'idea del piccolo ratto che abita le biblioteche, un ospite inatteso tra le pagine ed i volumi, che - suppongo - legga e divori con pari avidità.
Nelle lingue germaniche non si parla di biblioteche - un'eredità più vicina al mondo greco-latino in effetti, sebbene poi esportata con successo in ogni parte del mondo civile - bensì di libri, e l'animaletto qui è proprio un vermiciattolo, che apparentemente non legge le pagine, ma se ne ciba beatamente.
In ogni caso io posso ben definirmi un Bookworm, o un topo da libri, fate voi, uno che vivrebbe benissimo con la compagnia di qualche gatto ed un paio di casse di libri su un'isola semi-deserta (ok, c'è un limite anche alla solitudine no?) per molto tempo, senza altri assilli.
Il mio Bengodi, il mio paese delle Cuccagna è la libreria, reale o virtuale, e le biblioteche sono da sempre il mio buen retiro quando sino all'estero per studio o vacanza, magari nei giorni di pioggia.
Il bonus docente di 500 euro di cui possiamo godere (we happy few) da 2 anni per me è stata una benedizione, ed in questi giorni sto dando fondo a tutte le mie voglie, col timore che magari non venga più erogato in futuro, quindi passo molto tempo a scegliere (on line prevalentemente, sono pigro e con gli anni sono divenuto anche un po' misantropo...), ordinare ed attendere l'invio dei libri agognati.
Come nella musica sono un onnivoro: certo, ho le mie "antiche passioni", i miei cult books, ma mi affascinano anche le scoperte recenti, ed amo spaziare tra stili e lingue, tra autori classici e contemporanei. Non si butta via nulla!
Gli ultimi arrivi forse riflettono questa schizofrenia culturale: Bachofen, Thomas Mann, Masini, ma anche Augé, Bryson, Culicchia Wystam Auden, e poi Duby, Steinbeck, Montanari, De Lillo e Winslow...
Una macedonia estiva pronta per durare almeno fino all'autunno, già tolta dal frigo in parte, col cucchiaio affondato tra le pagine. E va bene così.
Commenti
Libro divertentissimo!