I Monsoni
Non esistono più le mezze stagioni. Ormai è appurato.
Da luogo comune a verità atmosferica..
Qui al centro del centro, nella ridente Umbria (cosà c'avrà da ridere poi..) abbiano subito 2 settimane di clima Texano (o dell'Arizona, mi dovrei informare dalle bloggers USA) fatto di secco, caldo, foschie, vento bollente e temperature vicino ai 32 gradi (ma tra le 13.00 e le 15.00 in auto si sono sfiorati i 40 gradi, per la mia gioia di ambulante della cultura che vive in auto..) e la ricerca affannosa dell'unico luogo fresco: Mi casa!
Da ieri l'uragano. La pioggia, infida e meschina, inizia la domenica pomeriggio leggiadra, quasi rinfrescante, gradito tonico di benessere dopo l'anticipo d'estate. Ma poi, nel pomeriggio, la cosa si ingrossa (evitate battute da caserma, please!) ed il vicolo, le scale di fronte casa, la strada di mattoni e pietre nere diventano un fiume, la pioggia cambia direzione, sbatte contro la porta di casa, invade persino l'interno, passa sotto la soglia manco fosse Brunetta incazzato e mi
contringe a "spozzare" (ovvero asciugare il pavimento e gettare acqua nel secchio) manco fossimo nel '700 in aperta campagna!!
I mici di casa vorrebbero cocciutamente uscire nella tempesta, alla ricerca di un riparo stradale (forse sono fan di Bob Dylan e del suo Shelter from the Storm, ascoltato 100 volte da me), ma poi rinunciano, e si incazzano, si innervosiscono e combattono l'uno contro l'altro in cucina, nello studio, ovunque.
La guerra è il mondo, la battaglia impazza tra libri, ciabatte, librerie pericolanti, ed io urlo, minaccio, divido ecc...
Poi, stremati e rassegnati, si stendono sul divano, sul letto, vecchi lottatori al tramonto, e ti accorgi che era tuttofalso come in ogni spettacolo di Wrestling....
Madame invece osserva, strani(a)ta, nobilmente distante, ma nemmeno lei convinta del tutto dell'impossibilità di uscire nella tempesta. Poi si arrende a Giove Pluvio, non prima di fradiciasrsi il pelo folto e farsi asciugare con gli altri, prima di appisolarsi..
Un altro giorno nel paese dei monsoni. Oggi piove, di nuovo, la coorte felina sembra più ragionevole e dorme, dopo l'uscita mattutina ed il ritorno umido, ma prevedo un altro pomeriggio di crisi isteriche....
Da luogo comune a verità atmosferica..
Qui al centro del centro, nella ridente Umbria (cosà c'avrà da ridere poi..) abbiano subito 2 settimane di clima Texano (o dell'Arizona, mi dovrei informare dalle bloggers USA) fatto di secco, caldo, foschie, vento bollente e temperature vicino ai 32 gradi (ma tra le 13.00 e le 15.00 in auto si sono sfiorati i 40 gradi, per la mia gioia di ambulante della cultura che vive in auto..) e la ricerca affannosa dell'unico luogo fresco: Mi casa!
Da ieri l'uragano. La pioggia, infida e meschina, inizia la domenica pomeriggio leggiadra, quasi rinfrescante, gradito tonico di benessere dopo l'anticipo d'estate. Ma poi, nel pomeriggio, la cosa si ingrossa (evitate battute da caserma, please!) ed il vicolo, le scale di fronte casa, la strada di mattoni e pietre nere diventano un fiume, la pioggia cambia direzione, sbatte contro la porta di casa, invade persino l'interno, passa sotto la soglia manco fosse Brunetta incazzato e mi
contringe a "spozzare" (ovvero asciugare il pavimento e gettare acqua nel secchio) manco fossimo nel '700 in aperta campagna!!
I mici di casa vorrebbero cocciutamente uscire nella tempesta, alla ricerca di un riparo stradale (forse sono fan di Bob Dylan e del suo Shelter from the Storm, ascoltato 100 volte da me), ma poi rinunciano, e si incazzano, si innervosiscono e combattono l'uno contro l'altro in cucina, nello studio, ovunque.
La guerra è il mondo, la battaglia impazza tra libri, ciabatte, librerie pericolanti, ed io urlo, minaccio, divido ecc...
Poi, stremati e rassegnati, si stendono sul divano, sul letto, vecchi lottatori al tramonto, e ti accorgi che era tuttofalso come in ogni spettacolo di Wrestling....
Madame invece osserva, strani(a)ta, nobilmente distante, ma nemmeno lei convinta del tutto dell'impossibilità di uscire nella tempesta. Poi si arrende a Giove Pluvio, non prima di fradiciasrsi il pelo folto e farsi asciugare con gli altri, prima di appisolarsi..
Un altro giorno nel paese dei monsoni. Oggi piove, di nuovo, la coorte felina sembra più ragionevole e dorme, dopo l'uscita mattutina ed il ritorno umido, ma prevedo un altro pomeriggio di crisi isteriche....
Commenti
Sta tuonando e sono andata alla ricerca di Camilla, la mia micia, che non sopporta i temporali. Dopo 20-minuti-20 l'ho scovata: ha trovato un altro "posto sicuro" tra le buste di plastica e di carta ripegate che ho archiviato in uno scatolone nello sgabuzzino. Quando il cielo smetterà la grancassa, forse tornerà ad accoccolarsi sul divano. E manco ho segnale dalla parabola, Fabio! Niente CSI Miami...
Odio anch'io i temporali..
O.T.: ieri ho sbirciato il tuo post, ma - dato che ho la coscienza sporchissima - non ho approfondito, soprattutto quando mi ha aggredito la prima foto: le altre non le ho guardate...
Personalmente ODIO il caldo, per cui, anche se a costo di violenti temporali e dei loro non proprio gradevoli effetti collaterali, l'abbassamento della temperatura è quanto mai gradito.
La tua frase "cosa c'avrà da ridere poi" mi ricorda i bei tempi in cui leggevo Lupo Alberto :-D
Ma non divaghiamo: qui il temporale spaventa solo me, che, nonostante la mia inclinazione molto "sturm und drang" mi porti ad essere molto affascinata dagli eventi atmosferici, non sono tuttavia esente dalla paura da "fulmine che ti entra dai fili della corrente".
Soprattutto perché a qualcuno è successo e non è solo una leggenda metropolitana (che poi, qui, nel nordest, di metropolitano non c'è proprio nulla. Anzi.)
Tommy, ancor prima che noi stupidi umani potessimo percepire l'arrivo della tempesta, correva a rifugiarsi sotto uno dei divani: e di lì non usciva, neanche se sollecitato con i croccantini, se non a bufera passata.
Emily non sembra turbarsi granché, a meno che non si tratti di tuoni molto rumorosi; in tal caso, si accuccia in terra e resta tranquilla, tutt'al più girando un po' le orecchie avanti e indietro tipo radar.
Priscilla, che fino allo scorso settembre viveva per strada, sembra ricordare gli effetti terribili che pioggia e temporali possono avere su creature 'idrofobe' come i gatti: e anche se per ora non si sono verificati fenomeni temporaleschi degni di nota (alla faccia dei meteorologi che dicono esser maggio il mese con il maggior numero di eventi burrascosi), credo che alla prossima perturbazione rivelerà la propria reazione istintiva.
E se andrà anche lei sotto il divano dove si rifugiava Tommy, sarà l'ennesima dimostrazione che sia stato lui a mandarmela :-)
quelli dell'Arizona iniziano intorno al 4 luglio (tanto per dare una data a caso) e durano fino ai rpimi di settembre... tutti i pomeriggi arriva un temporalone mega, con tuoni e lampi da far meraviglia (infatti le "nostre" montagne si chiamano Huachuca, che il lingua nativa significa "tuono")... di solito dura un 2/3 orette... poi si ritorna al solito caldo secco... non durano giorni di seguito...
ma magari avete sviluppato una forma "mediterranea" di monsoni... chissa'! Poveri mici (di te non m'importa!! ;)
Ciao Fabio,
Lara
siete la mia medicina.
il vostro sembra un mondo cosi sereno....perfetto.
è come leggere Dickens.
e io vi leggo sorseggiando un tè, avvolta in un quilt fatto dalle zie.
love, mod
A settembre avrà neve??
Un bacione.
Un'escursione termica di dieci gradi in pochi giorni è una follia.
oggi non piove, finalmente, ma c'è un vento di bufera che - pur spazzando via le nubi - di contro sta gettando nella disperazione i mici che, notoriamente, non amano molto il vento... soprattutto madame col suo pelo folto, quindi la finestra sul cortile (senza Hitchcock) rimane per metà aperta e loro entrano ed escono, attratti dal sole ma respinti da eolo.. vedremo gli sviluppi!
@Vincenzo: grazie del commento e benvenuto nello Zoo, appena posso passo da te!