Di banshees, sirene e degli spiriti irlandesi

L'altra sponda delle mie solide radici europee si affaccia su un altro mare: dopo quello del Nord, c'è l'oceano che sorride ad ovest della terra di smeraldo. La mia amatissima Irlanda.
Il folklore celtico è ricco di storie e figure affascinanti, che ben si prestano ad essere brevemente incluse in queste personali note "letterarie" Halloweeniane.

Il cantore (il seanchai, ovvero narratore, come si direbbe in gaelico) ed il filologo della cosiddetta "Celtic Renaissance" è sicuramente William Butler Yates, uno tra i maggiori poeti irlandesi, vero e proprio contraltare irlandese dei fratelli Grimm, in quanto ad interesse per la cultura "popolare", la fonte più autorevole della trasmissione orale di leggende, saghe e poesie che affondano le radici nell'affascinante paganesimo celtico, condito però da un cristianesimo monastico che è alla base di quella magia narrativa cha ancora oggi ci fa associare l'Irlanda alle favole....




Yates raccoglie moltissime Favole Irlandesi di prima mano, aggirandosi con penna, taccuini e libri tra le spiagge del Connemara, da Sligo (sua città natale) per arrivare fino in Ulster, come un rabdomante dello spirito celtico, alla ricerca delle fonti più preziose, per poi farcene dono.
Streghe, folletti (wee folk), Sirene, le temibili Banshees, Leprecani, spettri, e diavoli in forma di gatto (sic!) popolano le sue storie, dove Tir-na-Og è la terra promessa, dell'eterna giovinezza, e Tara Hill la magica collina dei Re, attende i cavalieri di ogni battaglia.


Tra le tante, splendide, storie di spiriti, ne ho scelta una che mi sembra particolarmente adatta a questi giorni di Samhain, eccola qui:
L'agnello nero
Quando di notte si getta via l'acqua, è usanza popolare escla­mare ad alta voce: «Attenzione all'acqua!», o, traducendo let­teralmente dall'irlandese: «Sta' lontano dall'acqua!», perché dicono che gli spiriti dei morti sepolti di recente se ne vadano in giro in quelle ore, e sarebbe pericoloso se l'acqua cadesse loro addosso.
In una notte cupa una donna gettò improvvisamente fuori una secchiata di acqua bollente senza pensare alle parole di avvertimento. Immediatamente si udì un grido come di persona che provasse dolore, ma non si vide nessuno.
Tuttavia la notte seguente entrò in casa un agnello nero con la schiena coperta di recenti ustioni; si sdraiò vicino al focolare gemendo e poi morì. Allora tutti seppero che quello era lo spirito bruciato dalla donna, e con molto riguardo trasportarono fuori l'agnello morto e lo seppellirono ben in fondo nella terra.
Ogni notte però, alla stessa ora, quell'agnello rientrava in casa, si sdraiava, gemeva e moriva. Dopo che tutto ciò si fu ripetuto molte volte, fu mandato a chiamare il prete e, con la forza del suo esorcismo, lo spirito del morto fu infine sepolto e l'agnello nero non appar­ve più.
Neppure il corpo senza vita dell'agnello venne più tro­vato nella tomba quando lo cercarono, benché l'avessero depo­sto con le loro stesse mani ben in fondo nella terra e lo avessero coperto d'argilla.



Piccola nota a margine:
forse l'avrete notato. Anzi, sicuramente l'avrete notato, ma in questi giorni di passaggio tra la vita e la morte, evito saggiamente di parlare di un'altra morte annunciata, ovvero quella della scuola italiana (e di riflesso, molto probabilmente, del mio stesso futuro incerto, ma questi sono problemacci miei...) ed in prospettiva della ricerca, e della cultura tout court.
Forse il mio è un atteggiamento esorcistico, cerco di allontanare l'ineluttabile destino, forse devo solo aspettare che mi passi la rabbia e la delusione prima di poter affrontare questi argomenti, ed oggi la mia povera voce non sarebbe altro che un'eco indefinita di un malessere comune, e quindi poco utile alla causa....

Commenti

Silvia ha detto…
La storia dell'agnello nero è bellissima; come del resto tutta la cultura irlandese!

Che bello!!!!

Che poi, io sono una mezzelfa... quindi mi piace leggere storie così...

;-)

La morte della scuola... già, è una bruttissima situazione...

:*-(
María ha detto…
Le storie islandese sono bellissime. È una cultura piena di magia e leggende.

La scuola italiana muore? Beh! La nostra non rigala salute. L'anno prossimo faremo l'inaugurazione della "nuova scuola media", solo so che hanno mutato i nomi di molte materie. Perche il nome fa la qualità.


Un bacio.
Vale ha detto…
Vorrei tanto andare in Irlanda.....
Mi ha sempre affascinato moltissimo la cultura irlandese... Purtroppo, non ho mai avuto l'occasione di visitare queste splendide terre ricche di mistero, ma spero di poterlo fare al più presto, perchè penso che ne valga veramente la pena.

Per quanto riguarda la questione scuola, sinceramente, sto seguendo attentamente la situazione e, in effetti, non posso che essere d'accordo con te. Sembra che l'opposizione proveniente dall'insolita coalizione di studenti e professori non sfiori minimamente i nostri vertici politici. Alla faccia della democrazia: la vox populi non ha alcun valore, a quanto pare...
Mi permetto di osservare che post come questi sono a loro modo una risposta forte alla Gelmini: dimostrano che la cultura e la sensibilità sono vive nella scuola e che non devono riuscire a spazzarle via!

Ciao Fabio R, sei davvero una persona in gamba!

Un caro saluto d'amicizia e stima profonde
Daniele il Rockdichter
NADIA ha detto…
hola fabio mi spiace leggere tra le righe e non solo il tuo stato d'animo, ma non è ancora detta l'ultima abbiamo dei grandi ragazzi in piazza e dietro a loro dei grandi genitori a sostenerli!!!
forza non ci arrendiamo, non diamogliela vinta!!!!
una abbraccil grande!!!!
desaparecida ha detto…
è sempre bellissimo leggerti...
e accoppiare le storie irlandesi alla tua tristezza nei confronti della scuola è segno di una sensibilità....preziosa!

Ti abbraccio
Esse ha detto…
grazie
un po' per la cultura un po' per i ricordi che mi tornano alla mente vedendo le foto.
Era il 2002, torno a casa un pomeriggio con un macigno nel cuore, avevo rassegnato le mie prime dimissioni da un lavoro che si, mi pemetteva di sopravvivere ma mi levava la voglia di vivere.
Trovo quello che allora era il mio uomo da appena 6 mesi che mi chiede :"ti sei licenziata" ed io :" si e adesso come campo?"
E lui ride, mi allarga le braccia, esce dalla tasca della camicia due biglietti aerei e mi dice:"vedremo, intanto ti regalo la tua amata irlanda, che la vita passa in fretta"
Le quattro settimane piu' belle della mia vita.
Le cliff oh moher, le aran island, dublino, cork, il connemara, belfast e altro...l'abbiamo girata tutta.
Esse ha detto…
Scusa dimenticavo, se ti va di fare un po' di iroia sullo sfacelo della scuola italiana, leggi qui:

http://www.stefanobenni.it/
a presto
mafalda ha detto…
Le storie di elfi ecc... affascinano molto, sono molto belli perchè sono le specchio di un popolo, la voglia di credere nella magia, di un qualcosa che possa aiutare noi comuni mortali è insisto nell'uomo, quando ci troviamo d'innanzi a cose che un umano non può sistemare allora si chiede aiuto ad una forza superiore.Noi siamo piccoli ed è difficile comprendere determinate cose, per cui chiediamo aiuto a chi ha più forza di noi e può comprendere meglio.
Per la scuola ci vuole un miracolo, non sono molto ottimista in tal senso, faranno come volgiono loro e basta.
E' stato votato per cui sarà difficile far capire che non siamo oggetti personali.
Un bacio Mary
fabio r. ha detto…
@silvia: grazie! Yates ne ha raccolte tantissime ma questa, nella sua brevità, è esemplare.
@maria:quanto hai ragione hermana!
@stellavale: io che ci son andato più volte, vorrei sempre tornarci!
@Maria Rita:capito perchè mi "rifugio" nelle leggende?
@Daniele: grazie di cuore! per tutto!!
fabio r. ha detto…
@nadia: Hola! come vorrei avere più spernaza, credimi..ma le cose sembrano prendere una brtutta piega un po' ovunque..
@desa: la bellezza (la sensibiltà in questo caso) è negli occhi di chi legge...
@Angel: che bel toccasana! sono felice che anche tu sia nel gruppone Irlandofili! Grazie per Benni. Immenso come sempre..
@mafalda: a volte ci vuole un po' di magia per poter sopravvivere alle meschinità della vita. eccome!
Siamo tutti preoccupati come te.
Cerchiamo di pensare che come l'agnello continuerà a rinascere ogni giorno anche se i ns politici non vogliono fare altro che affossarla.
ciao Sisifo
A ps. buona settimana Scolastica....

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