Cronaca di una gioia (non) annunciata
Ieri, 10 Maggio 2009 si è conclusa LA FESTA narnese per eccellenza: la Corsa all'anello, rievocazione medievale che in un certo senso caratterizza e definisce questa città, il mio nido fatto di case e di pietre, di vicoli e piazze.
La sorpresa è stata nella coda, il dulcis in fundo (e non il temutissimo in cauda venenum..), la ciliegina sulla torta è stata l'inattesa vittoria del mio terziere (S.Maria) del Palio!
Quasi 3 settimane di cortei, spettacoli, eventi, musica e taverne, una frattura spazio-temporale nel quotidiano, un periodo dell'anno (semplicemente il Maggio) che fa ripiombare me ed i miei concittadini in una vera e proria Terra di Mezzo, un tempo sospeso, che ci accompagna anche fuori delle mura cittadine, e che ci spinge a voler rientrare in fretta intra moenia, per spogliarci degli abiti civili ed indossare colori e casacche medievaleggianti...
La corsa all'anello è difficilmente esplicabile nelle sue dinamiche "sanguigne" e personali a chi non la vive "intra moenia", solo chi ha la passione, i colori, le strade ed i vicoli di Narni nel sangue, chi da piccolo sognava di correre l'anello, magari a cavallo di una bici, o fare il tamburino, maltrattando i fustini Dash (cilidrici, i più fortunati, cubici gli sfigati...), oppure chi si imbandierava con le lenzuola di casa per fare "la Dama" nei piccoli cortei improvvisati, può capire di cosa parlo.
La corsa è una faccenda di cuore, di spirito, di sangue e nervi, un evento che resta il climax, l'apice dell'anno per un narnese purosangue, che sia di monte, di piazza o di valle...
La gioia che da' la vittoria di un anello, la depressione che scatena la sua perdita, il senso di pieno, di vita, o al contrario di vuoto, di rabbia che scaturiscono da quei 60-70 minuti di corsa al campo sono linfa vitale per i nostri cuori.
Seppure da qualche anno (dopo quasi 25 anni di partecipazione viva ed intensa - oddio, fa quasi impressione a scriverlo...) sia un osservatore esterno della mia festa, un appassionato, con l'orgoglio di aver "fatto" anch'io la festa, ieri sono tornato al campo de li giochi, dopo 2 anni di esilio volontario, 2 anni coincidenti con una leggera depressione "festaiola" che quest'anno ho voluto sconfiggere, per poter di nuovo partecipare all'evento.
La gioia della vittoria e l'orgoglio per i propri colori è nel DNA di ogni narnese, ed allora, molto modestamente, vorrei conservare questo giorno nella mia fragile memoria sintetica, quindi queste parole sono dedicate al futuro me, quello che tra qualche anno, ormai in preda all'alzheimer, sfatto (più di adesso) e vicino al fine corsa, cercherà spunti di memoria felici.
Ciao fabio del futuro. Questo è stato un bel giorno.
La consegna del Palio e dell'anello in campo
Commenti
Hai vissuto una splendida esperienza e potrai ancora farne...
Questa sicuramente ti rimarrà più impressa nella mente e nel cuore, perchè hai ripreso dopo un'assenza.
Un caro saluto
mi hai ricordato il gonfalone arpinate che ha luogo ad agosto in ciociaria, mia terra d'origine.
baci
Dalle mie parti ci sono solo le feste per il santo patrono e, ti giuro, durante quei tre giorni mi allontano il più possibile.
@robj: grazie per la visita, ricambierò al più presto
@Maria rosaria: allora tu mi puoi capire!
@la bislacca: conosco bene il corteo e la festa di Cori, per anni abbiano avuto rapporti "storici" nella federazione. ciao
@signorainrosso: anch'io amo questi cavalieri, soprattutto se poi vincono per il mio terziere!
Anche da voi chi infila l'anello predice un anno di buoni raccolti?
Dai, che stai uscendo dal tunnel....
Bacini