L'altalena
Vado su: ho mille progetti, leggo come un ossesso, scribacchio cose shakespeariane credendomi Bloom, o Lombardo. Vedo la Tv e leggo contemporaneamente. Mi alzo, prendo un libro, lo sposto, cambio l'ordine dei volumi. Mi fermo.
Vado giù: sono in chiesa, l'ennesimo funerale di un amico, la testa si riempie di fregi, archi, ornamenti, angeli e croci, la mente vuole uscire dal dolore. Trattengo le lacrime, non riesco a fermare l'emorragia dei ricordi. Blocco la strada alle ghiandole lacrimarie, sposto lo sguardo e la mente, le parole del prete mi trapassano, le facce degli amici sembrano dissolversi nel fumo delle candele. Ripenso ossessivamente a Joyce, paragono Ulysses e vita reale, ne esco sconfitto. E piango.
Vado su: devo lavare via il dolore, devo respirare, è un caldo boia, ma vado in bici, sudo, annaspo, rimango quasi senza fiato, gli occhi vedono solo erba e strada, la mente sembra svuotarsi, come un lavandino intasato, dopo l'Idraulico liquido. L'aria brucia, il corpo comincia a far male, ma va bene così. La testa ed il cuore sembrano correre sulla corsia di sorpasso. Mi faccio una doccia, quasi gelata, poi calda.
Vado giù: mi vergogno di dover pensare al quotidiano, alla vita, devo rimettermi in viaggio, devo preparare gli esami, devo pensare e parlare come se tutto fosse reale, come se questo fosse reale. Non vorrei, combatto contro la malinconia, vorrei che vincesse, vorrei smettere di lottare, anch'io. Tutto sembra sciogliersi attorno, le mura che ho costruito con tanta fatica ora si sgretolano, si aprono varchi tra le pietre dellla città dolente. Ed io scendo..
Vado su: scrivo, cerco di scrivere, provo ad abbozzare il testo su Shakespeare, leggo Bryson che legge e che parla di S., sorrido, penso a come poter inserire il tutto in un discorso veloce, ora la mente si riempie di fate, di foreste, di spiritelli ed amanti.
Ora va meglio, ma le catene che mi tengono in alto, in bilico, su questa fragile sedia stanno per riportarmi giù.
Lo so.
Oggi sono andato in altalena.
Commenti
Il su, per forza di cose deve avere un giù e viceversa!
L'importante è andare su e giù, momenti belli e brutti, tutto passa.
Coraggio, dondoliamo ancora un pò...
Bacini
Altrimenti è un ritmo faticoso, a volte doloroso, nel suo scendere verso terra.
Mi spiace molto per il tuo amico.
Ciao,
Lara
altalena? Qunado sali sali sali ed inizi a saltare? E quando leggermente ma inesorabilmente si perde la linea e l'altalena inizia ad oscillare fuori dalla traiettoria? E piegare la testa all'indietro per gustarsi il mondo che rotola?
E poi scendere mantenendo quella sensazione viva.
Forse amavi andarci su quell'altalena ed oggi scopri di aver voglia di volare.
Un abbraccio... :-)
Senti, Fabio, hai una prosa così bella che ti dovresti cimentare nello scrivere romanzi e non solo saggistica ( mi è parso di capire che quello è il tuo interesse). Sono sicura che qualche editore te li pubblicherebbe ed io correrei a comprarli!
Anche se, in quest'ultimo periodo, prevale decisamente il down rispetto all'up.
Chissà che allora, prima o poi, tornar su duri più a lungo possibile.
Buona domenica, somehow...
p.s. ma "su" non si scrive senza accento?
A me si. Sempre. Un abbraccio
oscillo in tutto, sono in bilico tra due mondi e due tempi.
Sto esaurendo forze e voglia...
Grazie delle vostre care parole. Siete una bella doccia gelata in un'afa quasi agostana.
Un abbraccio forte.