Censura
La censura - di ogni tipo - solo a paventarla, o immaginarla (magari ti prende la voglia di censurare l'etere, la rete, le idee...) è un abominio. Da sempre.
Questo un mio piccolo contributo (non silenzioso) alla giornata:
Al tempo della guerra mondiale
in una cella del carcere italiano di San Carlopieno di soldati arrestati, di ubriachi e di ladri,
un soldato socialista incise sul muro col lapis copiativo:
viva Lenin!
Su, in alto, nella cella semibuia, appena visibile, ma
scritto in maiuscole enormi.
Quando i secondini videro, mandarono un imbianchino con un secchio di calce
e quello, con un lungo pennello, imbiancò la scritta minacciosa.
Ma siccome, con la sua calce, aveva seguito soltanto i caratteri
ora c'è scritto nella cella, in bianco:
viva Lenin!
Soltanto un secondo imbianchino coprì il tutto con più largo pennello
sì che per lunghe ore non si vide più nulla. Ma al mattino,
quando la calce fu asciutta, ricomparve la scritta:
viva Lenin!
Allora i secondini mandarono contro la scritta un muratore armato di coltello.
E quello raschiò una lettera dopo l'altra, per un'ora buona.
E quand'ebbe finito, c'era nella cella, ormai senza colore
ma incisa a fondo nel muro, la scritta invincibile:
viva Lenin!
E ora levate il muro! Disse il soldato...
(Bertold Brecht)
Commenti
Grazie Fabio!
Lara
Daniele il Rockdichter
Bellissimo blog!
Peccato che Brecht fosse un po' troppo ottimista!