Prendo spunto da un intervento di
zia maina su un mio
post precedente, in cui cercavo di fare proseliti, ma invano, alla lingua tedesca, ...
In primo luogo vorrei mettere da parte ogni riferimento "storico contemporaneo" che qualche voce critica muove a supporto della eventuale asprezza della lingua, poichè così come i nazisti parlavano tedesco, anche i fascisti (che picchiarono mio nonno quasi fino alla morte ed uccisero uno zio...) parlavano italiano, e non per questo io smetto di parlare italiano, nè rinnego la bellezza e la musicalità della lingua di Dante!
La mia tesi è un'altra: è facile fare poesia con l'italiano, ed il francese, così come l'evoluzione dell'inglese quale lingua internazionale ci ha portato lentamente ad eleggerelo quale lingua della musica mondiale, sebbene nell'800 godesse in Italia della stessa fortuna dello svedese, lingue barbare ed inadatte alla musica entrambe!
Quando invece da una lingua che si considera ostica, ostile, si riesce ad ottenere una lirica assoluta, perfetta, allora il gioco vale la candela! Non mi metterei mai a stilare classifiche, sia ben chiaro, ma sono convinto che il tedesco sia ANCHE una lingua immaginifica: un idioma che riesce a descrivere con una sola parola una serie di idee e sentimenti quasi metafisici, malgrado la penuria di vocali e rime adatte, è un piccolo miracolo.
Non a caso la filosofia moderna (ma penso anche a
Kant) usa termini tedeschi senza poterli tradurre completamente, oppure si cerca di renderne il concetto usando mere perifrasi, visto l'assenza (in italiano ed in altre lingue) di termini similmente potenti.
Weltschmerz,
Sehnsucht,
Zeitgeist, sono piccoli gioielli di semantica.
Altro punto a favore (dal mio punto di vista, of course..) del tedesco è il suo ruolo nella letteratura europea moderna: il mondo dei sentimenti, e lo stesso concetto di amore (sic!) e passione così come li conosciamo, non esisterebbero senza lo Sturm und Drang ed il Romaticismo!
Strano a dirsi, ma il primo vagito della rivoluzione passionale ed anti dogmatica post illuminista in Europa nasce proprio a Lipsia, e poi a Strasburgo, dal fortunoso incontro tra un giovane avvocato mancato ed un filologo universitario appassionato di lingue antiche. E chi poteva dirlo?
Nel corso degli anni ho studiato, letto, tradotto cose circa diversi momenti "epici" della letteratura europea, eppure ciò che accadde tra Lipsia e Strasburgo tra il 1770 ed il 1775 non ha pari in altre latitudini o altri momenti.
Goethe apre la porta dell'inconscio e dell'anima dell'Europa, ed Herder lo guida come un saggio Albus Silente tra le sale delle taverne e le guglie della cattedrale, attendendo solo che quel piccolo re Mida che soffriva di vertigini, potesse trasformare in oro lo spirito della poesia.
Dopo di lui, accanto a lui, lungo la sua strada lastricata di successo, si affacceranno i Romantici ed i Classici, ma quel momento fu irripetibile.
E solo questo per me vale il prezzo della grammatica, delle umlaut, delle subordinate che sono stato costretto a studiare negli anni.
Willkommen und Abschied (1771):
Es schlug mein Herz, geschwind zu Pferde!
Es war getan fast eh gedacht;
Der Abend wiegte schon die Erde
Und an den Bergen hing die Nacht
Schon stand im Nebelkleid die Eiche
Ein aufgetürmter Riese, da,
Wo Finsternis aus dem Gesträuche
Mit hundert schwarzen Augen sah.
Der Mond von einem Wolkenhügel
Sah kläglich aus dem Duft hervor;
Die winde schwangen leise Flügel
Umsausten schauerlich mein Ohr
Die Nacht schuf tausend Ungeheuer
Doch frisch und fröhlich war mein Mut
In meinen Adern welches Feuer!
In meinen Herzen welche Glut!
Dich sah ich, und die milde Freude
Floß von dem süßen Blick auf mich;
Ganz war mein Herz an deiner Seite
Und jeder Atemzug für dich.
Ein rosafarbenes Frühlingswetter
Umgab das liebliche Gesicht,
Und Zärtlichkeit für mich - ihr Götter!
Ich hofft es, ich verdient es nicht!
Doch, ach schon mit der Morgensonne
Verengt der Abschied mir das Herz
In deinen Küssen welche Wonne!
In deinem Auge welcher Schmerz!
Ich ging und du standst und sahst zu Erden
Und sahst mir nach mit nassen Blick:
Und doch welch Glück geliebt zu werden!
Und lieben, Götter, welch ein Glück!
Johann Wolfgang von Goethe
(Benvenuto ed Addio - Il cuore batteva, presto a cavallo! /E l’azione quasi precedette il pensiero; / La sera già cullava la terra, / e dai monti pendeva la luna. / Già stava la quercia vestita di nebbia, / Come un gigante turrito, là, / dove l’oscurità dietro i cespugli / guardava con cento occhi neri. // La luna dal suo cumulo di nuvole / splendeva mestamente tra le brume; / ali furtive agitavano i venti / sibilando sinistri alle mie orecchie; / la notte generava mostri infiniti, / ma infinito e gaio era il mio coraggio; / nelle vene un fuoco divorante, / e che ardore m'infiammava il cuore! // Ti vidi, e leggera gioia / Scorse dal tuo dolce sguardo su di me; / tuo fu tutto il cuore mio / ed ogni respiro per te. / Una rosea aria di primavera / Circondava il tuo amabile viso, / e quell’affetto per me – Oh Dei! / Che sì speravo, ma non mi meritavo! / / Ma poi, con il sole del mattino, / l’addio già mi stringe il cuore, / Quale delizia nei tuoi baci, / ma che dolore nei tuoi occhi! / Io andai, tu rimanesti là, guardano a terra, / e poi mi seguisti con lo sguardo umido, / eppure che benedizione l’essere amati! / Ed amare, Oh Dei, che fortuna !)
Commenti
Quasi ;-)
Inoltre, citando i filosofi tedeschi e lo Sturm und Drang ed allegando un quadro di CASPAR (!!!), potresti seriamente rischiare di vedermi arrivare dalle tue parti per imparare il tedesco.
E non dire che non ti avevo avvisato ;-D
secondo: il tedesco è meraviglioso, perché per ogni parola tedesca in italiano ce ne sono almeno quattro del tutto inadeguate a renderne il senso.
terzo: ma vogliamo scherzare? il romanticismo nasce con La nouvelle Heloise, altro che sturm und drang.tsè.
(non è vero che io non sono nazionalista: io sono nazionalistissima, ma francese!)
sulla Romantik: non generalizzo, ci mancherebbe, ma il sentire comune europeo attorno a quegli anni ha prodotto differenti visioni del romanticismo: a me piace anche quello inglese, anche s elo trovo troppo "bucolico" in alcune parti, quello italiano e quello francese invece non li amo troppo: li trovo eccessivamente "politicizzati", ma la fantasia pura, il frammento, l'infinito ecc sono tedeschi, come Novalis, gli Schlegel, Tieck.... poco da fare, sono incorruttibile!
ecco la mia parola preferita in assoluto perché corrisponde ad uno stato d'animo di felicità che riesco a sopportare..
in italiano come farebbe?
:) love, mod
bel post, complimenti, fabio!
Buona domenica...
@ornella: ma ci mancherebbe altro! è anche una mia lingua, quella di Dante. io sono solo un piccolo evangelizzatore per altre lingue..!
@modesty: già anche Vorfreude è bella, a me piace anche lo Streben!
@marirosaria: hai presente il film Amadeus? quando Mozart contesta a Salieri la lingua dell'amore?
@Elisen: tu poi ne hai di esperienza nel campo, ma credimi, anche i poeti tedeschi (Heine!) sono meravigliosi.. provali
@Baol: Hallo Brud!
@ombudsman: perfetto! Tedesco DOC!
Già l'inglese (aussie) mi dà i suoi grattacapi ma il suono della lingua tedesca proprio non mi piace.
Baci
@serena: don't worry.. ci sono cose peggiori :-)