Cambio d'agenda
Non so voi, ma io mi affeziono facilmente alle cose; da anni ad esempio vivo in simbiosi con la mia agenda planning, avete presente no? quella classica agenda con il ricambio delle pagine del calendario, una parte per gli appuntamenti, una per le spese programmate (che io uso lasciare intonsa e/o usarla per disegnare pupazzi), e poi la cara, vecchia rubrica telefonica, che continuo ad aggiornare sebbene ormai tutti i numeri siano nell'Iphone.
Poi ci sono quelle belle tasche per i biglietti da visita (li colleziono quasi..) e gli spazi segreti per le tessere (io ci tengo quella del Goethe Institut di Roma ad esempio), bigliettini e pezzi di carta vari che denotano la mia quotidianità, come piccole tracce di piedi su una pista sioux..
Ci sono poi due scuole di pensiero sulle agende: la prima vede la prevalenza della penna, magari quella bella, regalo dei colleghi o - come nel mio caso - degli alunni; la seconda invece opta per la matita, o meglio un elegante portamine, perché gli appuntamenti e gli orari vanno e vengono, ed allora non si può cancellare tutto in continuazione, no?
Avrete capito che io sono un membro del club del portamina, ed adoro scrivere e riscrivere, cancellare e cambiare parole, anche se poi vado spesso in crisi proprio per gli appuntamenti che saltano.
Con tutto questo scrivere e cancellare, aprire e chiudere, trasportare e lasciare in giro, le mie agende però si usurano ed ogni tanto le devo cambiare; oggi ho deciso quasi d'impulso di cambiare la mia vecchia agenda, sostituirla con una simile, che ora sto provvedendo ad aggiornare. Reinserimento vecchie pagine del calendario (ma solo dal mese di Agosto), inserimento del nuovo pacchetto 2011 in coda, per trascrivere appuntamenti dell'anno a venire ecc..
Poi passo a ricopiare i numeri telefonici, elimino quelli inutilizzati, o raramente chiamati (un po' come per le icone del desktop obsolete...), o quelli scritti al volo in una data occasione, ma di cui non ricordo né il proprietario, né il motivo per cui trascrissi allora quel numero.
Rileggere i numeri dell'agenda mi mette sempre un po' di nostalgia: ripenso alle persone che ho conosciuto, e che non sento da anni, e penso che magari quel numero appartiene ad una di quelle persone a cui dissi "mi raccomando, chiamami quando vuoi!", poi penso ai numeri scritti prima su foglietti volanti, poi trascritti amorevolmente con la speranza di un futuro comune (lavorativo o altro) e che ora sono solo i riflessi di un oblio...
E poi capita addirittura di ritrovare il numero di una cara amica, una collega, che è morta troppo giovane, e che rischio già di dimenticare, allora il numero è salvifico, è una memoria postuma di un dolore, ma anche di un affetto che rinasce. Inatteso.
Commenti
La maggior parte regalate, forse due comprate da me medesimo.
Sono oggetti che hanno un qualcosa di speciale percui effettivamente mi piace averne una con me. Il problema è che non ci scrivo mai nulla. Non le uso! Non so come ma gli appuntamenti o le cose da sbrigare sono cose che ho semplicemente nella mia testa. Ogni tanto mi dimentico qualcosa, si, ma non per questo mi metto a scrivere dei miei impegni sull'agenda.
Quella mia attuale è del 2009. Ci ho scritto numeri di telefono italiani di persone che so che non chiamerò più per chissà quanto, ma che non voglio perdere. E qualche codice e password per le mille registrazioni della rete.
Poi ho aggiunto qualche citazione qua e là, giusto per non lasciare interi mesi completamente vuoti.
Mi piace l'agenda. Ma usarla non mi viene naturale!
Anche io adoro le agende, soprattutto quelle piccole e compatte, le ricevo in regalo volentieri o le compro tutti gli anni (aspetto dopo il 7 gennaio che sono a metà prezzo...:)) con l'obiettivo di scriverci dentro tutti i giorni, di farne un bel pacchettino pieno di foglietti e frasi alla fine dell'anno...poi però sono sconclusionata e disordinta e alla fine le lascio mezze vuote e mi segno gli appuntamenti su fogli vaganti o sulle mani...che triste, ero più ordinata quando andavo a scuola!
Ps: io mi affeziono alle matite (quelle tradizionali)...mi commuovo sempre quando me le ritrovo dopo anni ridotte a dei monconi, che una volta erano lunghe e snelle e magari ci avevo scritto in Erasmus, o all'uni, o in quel periodo là...
Sono troppo sbadada e la mia agenda (nel mio caso una moleskin, che ti consiglio di provare almeno una volta, visto che era anche il taccuino di hemingway come dice sempre la pubblicità), prende delle forme improponibili, schiacciata dalla mole di roba contenuta nella mia borsa.
E poi è vero, la magia di ritrovare dei numeri scritti, che ti riportano al passato, a quel dato momento in cui è stato trascritto, il colore di una certa penna...Ormai abbiamo perso tutto questo per "colpa" della tecnologia e credo che trascriverli da qualche parte non sarebbe male, così quando l'iphone avrà qualche intoppo, sapremmo a chi rivolgersi...
Le agende invece le ho usate sempre come diari... ora che ho il blog i pensieri/emozioni li scrivo sottoforma di poesie e quindi la carta la uso poco, ma non potrei mai uscire senza il notes in borsa e la penna! li butto proprio giù tutto...