Scusa, ma se l'istante è davvero breve, come fa il gioco della vita a muoversi? Non fa in tempo ad arrivare a un altro istante. Non fa in tempo, quindi, nemmeno ad arrivare ad un altro spazio. Non c'è né tempo né spazio, nell'istante: come dicono, più o meno, avvenga per la nostra mente profonda, come avviene, più o meno, nei sogni, come forse avviene nella mente di chi si incanta all'occidentale, o raggiunge "il vuoto" all'orientale. Insomma, se ti capita, potresti dire al tuo amico Charlie che se impara a tenere quel momento, a prolungarlo fino a farlo diventare un sentire più vero e forte della apparenza delle sconfitte, ha davvero vinto nel gioco della vita.
I bambini usano trattenere il fiato quando sono troppo felici. Temono che perfino il respiro possa spezzare l'incanto di quel momento e sono più furbi degli adulti. Noi siamo terrorizzati dalla faccia in ombra della luna e non vogliamo scorgere come ci si trovi in quel territorio oscuro. La felicità spesso risiede nella conservazione "sotto sale" di attimi ed energie difficilmente duplicabili. Il sale della vita è un condimento raro e costoso perfino per Charlie B. Figurati per noi comuni mortali che non possiamo chiedere ad una penna o ad una matita di disegnare quello che preferiremmo vedere, sentire giorno dopo giorno. Preferirei a volte far parte di una striscia di fumetti per la vitalità, l'ironia e le possibili implicazioni che all'improvviso cambiano il gioco senza chiedere il permesso in punta di piedi!
Commenti
Insomma, se ti capita, potresti dire al tuo amico Charlie che se impara a tenere quel momento, a prolungarlo fino a farlo diventare un sentire più vero e forte della apparenza delle sconfitte, ha davvero vinto nel gioco della vita.
Un abbraccio!
Dai forza che capita a tutti di sentirsi un po' Charlie Brown...
Un abbraccio sincero
Daniele il Rockdichter
:-)