Misunderstandings
Sottotitolo: non si finisce mai di imparare, e spesso aiuta ad evitare possibili errori.
Come ormai anche i più distratti lettori/curiosi di questo blog avranno capito, il sottoscritto nutre una leggera passione per tutto ciò che riguarda le lingue, le loro similitudini e differenze, le radici etimologiche delle parole e la costante trasformazione della lingua parlata (lo slang) vista come un organismo vivente.
La cosa mi affascina (ok, forse dovrei dire mi ossessiona..) da anni ormai, e sia nel mio povero lavoro che nella vita privata sfrutto ogni occasione per aggiornarmi, leggere, e trovare risposte ad alcune mie curiosità lessicali, da ogni fonte, sia scritta che orale.
La passione per lo slang (inglese e tedesco per lo più) e la ricerca costante di nuovi modi di dire (idioms) che posso comparare alla lingua italiana mi ha condotto ad esempio al blog di Palbi, di cui attendo sempre con impazienza nuove lezioni. Mi piace leggere tra le righe della lingua parlata, ed invidio chi - come lui, o Moky - ha la possibilità di sperimentare il confronto costante tra le culture.
Altra fonte privilegiata delle mie escursioni etimologiche è chiaramente la musica: sin da bambino scimmiottando l'inglese alla Adriano Celentano mi chiedevo cosa stessi mai gorgheggiando... Allora decisi di studiare le lingue, per leggere e capire quei testi onomatopeici che sgorgavano dalla mia ugola!
Ancora oggi mi capita di ascoltare una canzone in radio o in TV ed allora mi accorgo di voler subito trovarne il testo in rete, per capire meglio le parti che non ho compreso al primo ascolto (vivaddio succede sempre di meno ma accade..) ed allora può succedere di imbattermi in nuovi idioms, ancora sconosciuti, che poi vado a cercare di tradurre.
Una fonte privilegiata per questa ricerca (per l'inglese, vi risparmio il tedesco..) è sicuramente l'Urban Dictionary, molto utile, poiché presenta le ultime tendenze in fatto di slang, e vista la mia passione per i testi rap o hip hop è spesso d'obbligo un chiarimento.
Ultimamente (soprattutto in questo periodo di relax natalizio) questa mia curiosità "nativa" si sta incrociando con l'ascolto di alcune canzoni, o meglio delle cover di alcuni brani più o meno famosi, che però non avevo mai approfondito. Riguardandomi alcune puntate di Glee (vi avevo avvertito che stavo correndo il rischio di diventare un attempato Gleek ..) ho scoperto un paio di cose di Bruno Mars ad esempio, che non conoscevo.
All'interno di uno in particolare, Marry you, il testo nomina due idioms interessanti: the dancing juice (ovvero una bevanda alcolica, che ha l'effetto di far ballare, appunto..) e Shots of patron (cioè bicchierini di vodka) che nel contesto giusto possono fare una bella figura!
Poi - ormai definitivamente precipitato nel tunnel Gleekiano - ho ri-scoperto una bella versione di Hey soul sister, originariamente dei Train, cantata a cappella (la posto qui in basso), e qui il è nata l'incomprensione a cui fa riferimento il post.
Ad un certo punto nel testo si canta:
Hey soul sister, I don’t wanna miss a single thing you do tonight.
Well you can cut a rug, watching you is the only drug I need...
ma io nell'ascolto ho confuso quel "you can cut a rug" con "You can cut a rope" confondendo 2 forme gergali, due slang insomma, ma l'effetto prodotto è stato a dir poco comico.
Mi spiego: il testo tradotto suona più o meno così
"hey sorella, non voglio perdermi nulla di quello che fari stasera,
beh puoi ballare fino a svenire, e tu sei l'unica droga di cui ho bisogno".
To cut a rug (che letteralmente significa "tagliare un tappeto") è infatti uno slang per indicare un ballo continuo, molto concitato che rischia di rovinare il tappeto con le scarpe (almeno questa è l'interpretazione più adatta.. ce ne sono altre più osè che lascio al dizionario di cui sopra), ma "to cut a rope" è uno slang per dire "fare la cacca", e quindi il testo assumeva alle mie orecchie un significato un po' estremo...tipo: " ho un disperato bisogno di vederti fare la cacca.." Che può anche essere un estremo atto di amore ma tant'è...
Insomma, è tutto il giorno che ogni tanto scoppio a ridere senza motivo (per chi mi osserva dall'esterno ovviamente) ma quest'immagine non me la toglierò più dalla testa!
Commenti
Aggiungi, poi, che sono cresciuta ascoltando la radio negli anni 80, quando per cercare i testi delle canzoni non esisteva Internet e l'unica risorsa erano... le orecchie!
Infine mettici anche che ritengo i dialetti e le espressioni idiomatiche il punto più profondo di qualunque lingua... e capirai che questo post mi è piaciuto proprio tanto!
E sono molto curiosa in merito a Glee... ;-)
p.s. ma "cut a rope" non significava tagliar la corda? :-D
Ma è molto carina la storia che hai raccontato , anch'io sto ridendo!
Lara
Tanto per aggiungerne una, to cut the cheese significa "scoreggiare"..
Di solito la si sente cosi'
"Who cut the cheese?"
e la risposta di solito e'
"Who smelt it, dealt it..."
(equivalente della prima gallina che canta, ha fatto l'uovo...)
Ciao, gleefan!
p.s. Ho appena postato un video che SICURAMENTE apprezzerai!! Anzi, ora vado a dedicartelo!!
@lara: bene per la risata!
@moky: ahahah! belle pure queste, grazie! vedi che mi servi?