Altre voci da Babele
Continuo a scrivere e leggere tantissimo. Ho (forse) trovato una mia dimensione ideale, almeno temporanea, che mi permette di tuffarmi nelle pagine dei libri che ho amato, e che ora sto rileggendo per parlarne un po' in libertà, proprio grazie al progetto Babele del quotidiano on line della mia zona, con cui collaboro.
Nella ricerca di letture interessanti - non solo per me ovviamente - persevero nell'agganciarmi alla quotidianità, alla cronaca, alla contemporaneità in senso stretto insomma. Ogni spunto è valido. E così nell'ultimo mese ho approfittato persino del cinema per poter rileggere e descrivere ai lettori uno dei libri che ho amato di più ai tempi dell'università: il Grande Gatsby. Contemporaneamente all'uscita cinematografica della versione Di Caprio- Luhrmann l'ho ripreso in mano, l'ho sfogliato, riletto (trovandoci addirittura vecchie note scritte a mano al tempo degli studi, in una sorta di archeologia degli appunti...) e quindi ne ho scritto sulla mia rubrica quindicinale, ed ecco il risultato:
Oggi è uscito un altro pezzo: visto il recente parlare (spesso a vanvera) dello ius soli, con conseguenti prese di posizione di simpatici intellettuali da cortile tipo Borghezio, ho pensato di chiacchierare un po' di un libro fondamentale nella storia della letteratura inglese e nella formazione della nostra coscienza occidentale quando pensiamo all'Africa: Cuore di tenebra di Joseph Conrad.
In questo caso sono partito alla larga però: il libro non è un classico best seller in Italia, sebbene ormai, visto il suo successo in libreria, sia ormai da considerarsi un long seller, immagino che non tutti i miei compatrioti (per non parlare dei miei concittadini..) lo abbiano letto. Quindi - eccezionalmente - ne ho sintetizzato anche la trama, da bravo "professorino" qual io sono !
Il fascino di questo mini romanzo - per me- è indissolubilmente legato però al cinema, ovvero ad un film: Apocalypse Now, di Francis ford Coppola (sì, sì... il papà di Sofia....) che ho sempre visto con un occhio Conradiano, per cui - almeno ai miei occhi - il misterioso Mistah Kurz sarà per sempre legato alla maschera dolente di Marlon Brando, avvolta nella sua oscurità...
Beh, comunque il risultato delle mie elucubrazioni - se siete interessati - è questo qui:
E per questa settima a è tutto. Mi aspettano nuove ri-letture, immersioni nella memoria e nelle pagine amate, mentre libri vecchi e nuovi (ho appena iniziato a leggere il "libro-caso-dell'anno" in Germania, ovvero il tanto discusso "Lui è tornato" di Timus Vermes, poi vi dirò com'è..!) si accatastano in camera, tanto che ieri ho passato un intero pomeriggio tra polvere, pagine, scaffali e scale per pulire ed alleggerire un po' le mie povere librerie...
Commenti