L'Umbria in campo
Malgrado il titolo possa furbescamente suggerire un intervento politico, la faccenda è molto più semplice: nell'ottimistica previsione di qualche ora libera durante i prossimi giorni (gli esami non sono ancora finiti, ma spero di ritagliarmi un po' di free time prima di scoppiare..) ho iniziato la solita perlustrazione del percorso che abitualmente seguo in bici, tra strade periferiche, viottoli di campagna, lunghi rettilinei semideserti, e qualche collina.
I dintorni della città offrono varie possibilità all'impacciato ciclista estivo, e da anni ormai seguo più o meno le stesse strade, variando di tanto in tanto l'approccio alle salite (la vecchiaia si fa sentire..) ed il tempo impiegato.
Per un "polimorfo perverso" (secondo Maria Rita) molto instabile come il sottoscritto, anche la ripetitività di piccoli gesti, come questo, può portare un po' di tranquillità, e fungere da "scarica batterie".
Beh, il risultato della perlustrazione domenical-mattutina (in sella al vecchio Liberty) ha condotto anche all'arricchimento del book geo-fotografico della zona, che - senza ulteriori indugi - allego al post per la mia (e spero vostra) gioia:
Grano e papaveri
Non è una lampada giapponese, solo una sorta di spaventapasseri tecnologico...
Van Gogh?
La gola del fiume Nera (nei miei momenti migliori in bici la risalgo dal basso..)
Campo di grano, albero e città sullo sfondo
Dopo la mietitura (After the Harvest)
Fa un po' Shyamalan, vero?
Il frutto della mietitura
Commenti
Grazie del giro "dentro" la natura!
Un abbraccio, buona giornata!! :-)
Un bacio.
che meraviglia!!!!
davvero un piacere fare dei giri così!!!
un abbraccio invidioso!
basta staccare un po' la spina e far andare i piedi sui pedali... ed è tutto un altro mondo!