L'abilitazione per le guide turistiche
Roma, ore 9.15 sede di via Nomentana 54: inizia la sessione di verifica per i candidati all’abilitazione alla professione di guida turistica, dopo l’applicazione della legge Bersani e la conseguente delibera Regionale al riguardo. Essa permette ai laureati in storia dell’arte ed archeologia di ottenere l’abilitazione alla professione di guida turistica dietro la presentazione di una tesina di 10 pagine su un solo monumento a scelta, da consegnare prima dell’esame alla Commissione, seguita una “verifica” sulle conoscenze linguistiche e di legislazione turistica. Per cominciare, non si conoscono i nomi dei membri della Commissione esaminatrice permanente, ma almeno tre di loro sono sicuramente funzionari della Provincia di Roma, senza alcuna specifica competenza nel campo della storia dell’arte né dell’archeologia, della geografia, o delle lingue straniere. Il livello linguistico dei candidati a future guide di Roma è a dir poco quello di un odierno liceo statale, quando non addirittura di scuola media: sintassi primitiva, lessico povero, fluidità di linguaggio totalmente assente. L’inglese è la lingua più penalizzata, lo spagnolo viene trattato a livello di italiano maccheronico, non si conosce neanche la congiunzione “e” in spagnolo. Anche il francese però ha fatto la sua parte, con pronunce improbabili che nemmeno i Marsigliesi o i corsi sarebbero in grado di interpretare.Il commissario responsabile per la verifica della lingua inglese risulta essere una guida di nazionalità americana in possesso di abilitazione da qualche anno. Nonostante si esprima, per farsi capire, in un inglese di livello elementare, durante la sessione più volte i candidati non sono stati in grado di capire le sue domande, ed è stata costretta a ripetere più volte le parole scandendo le parole ad una ad una. Le domande in lingua erano concettualmente di questo livello: “Quale è il suo gusto di gelato preferito?” Risposta della candidata: “Mandorla” (in italiano, essendo tale parola di uso comune a lei sconosciuta nella lingua di Shakespeare); “Che cosa è il tufo?”, Risposta: “Un materiale tipico di Roma”; “Mi potrebbe descrivere la forma della teca di Meyer che ingloba l’Ara Pacis?” Risposta della candidata: non solo non sa descrivere in maniera intelligibile il materiale della teca, ma nemmeno la sua forma: rettangolare, sferica, piatta…; “Potrebbe descrivermi lo stile fascista?” Risposta: “E’ freddo”.Trattandosi di laureati in storia dell’arte ed archeologia, si potrebbe pensare di soprassedere alla verifica linguistica (nonostante la verifica della lingua straniera sia l’unico elemento qualificante per la professione di guida turistica, che notoriamente è rivolta a persone straniere): ma anche nelle conoscenze basilari della storia dell’arte italiana ci sono evidentissime lacune, non tollerabili in coloro che dovrebbero con il loro lavoro professionale creare opportunità di crescita in un settore strategico per l’economia nazionale, come il turismo di qualità. I candidati non hanno la più pallida idea di cosa abbia costruito il Borromini a Roma, mentre sono convintissimi sulla nazionalità di Diego Velazquez, a sentir loro “uno dei più grandi pittori italiani”. Il commissario responsabile per la verifica di storia dell’arte e archeologia tace, anche di fronte a tali errori marchiani dei candidati, o al loro restare muti dopo domande del tipo: “Conosce qualche edificio a Roma costruito dalla famiglia Pamphili?”, “Potrebbe indicarmi qualche edificio progettato da Borromini?”.La legislazione turistica ha offerto poi momenti unici di fantasia creativa, durante i quali tutto ed il contrario di tutto è stato asserito nell’ambito della “legislazione regionale, comunale e provinciale” riguardante la figura della guida turistica! Le “verifiche” hanno una durata variabile dai tre ai cinque minuti, con un solo caso che ha sfiorato i quindici minuti, poiché il candidato viene esaminanto su ben tre lingue straniere, (inglese, francese, spagnolo). In questo brevissimo tempo i candidati dimostrano dunque le loro approfondite conoscenze di trent secoli di storia, archeologia, arte, religione, tradizioni, geografia del territorio, legislazione turistica. Ah, dimenticavo! Le lingue straniere…I membri della Commissione, ben lungi dall’interrompere queste scene farsesche, suggeriscono generosamente le risposte ai candidati. Alle ore 11.45 le “verifiche” effettuate su 16 candidati (con due pause di venti minuti per riposo Commissione, visibilmente provata dall’immane fatica) sono terminate. Alle ore 14.00 i risultati sono affissi all’entrata della sede provinciale: ben 13 candidati d’ora in poi potranno fregiarsi del titolo di guida turistica.Lo spettacolo sarà replicato fino a luglio, non abbiate paura, c’è tempo per assistere alla distruzione di una professione che nei decenni ha rappresentato una fonte di sviluppo per il Paese, oggi ridotta, grazie alla Legge Bersani, a mera macchietta folkloristica degna di un film di Totò o Alberto Sordi, fate voi. Ferena CarotenutoSegretario Sindacato Nazionale Guide TuristicheFiascat CISL di Roma
Roma, ore 9.15 sede di via Nomentana 54: inizia la sessione di verifica per i candidati all’abilitazione alla professione di guida turistica, dopo l’applicazione della legge Bersani e la conseguente delibera Regionale al riguardo. Essa permette ai laureati in storia dell’arte ed archeologia di ottenere l’abilitazione alla professione di guida turistica dietro la presentazione di una tesina di 10 pagine su un solo monumento a scelta, da consegnare prima dell’esame alla Commissione, seguita una “verifica” sulle conoscenze linguistiche e di legislazione turistica. Per cominciare, non si conoscono i nomi dei membri della Commissione esaminatrice permanente, ma almeno tre di loro sono sicuramente funzionari della Provincia di Roma, senza alcuna specifica competenza nel campo della storia dell’arte né dell’archeologia, della geografia, o delle lingue straniere. Il livello linguistico dei candidati a future guide di Roma è a dir poco quello di un odierno liceo statale, quando non addirittura di scuola media: sintassi primitiva, lessico povero, fluidità di linguaggio totalmente assente. L’inglese è la lingua più penalizzata, lo spagnolo viene trattato a livello di italiano maccheronico, non si conosce neanche la congiunzione “e” in spagnolo. Anche il francese però ha fatto la sua parte, con pronunce improbabili che nemmeno i Marsigliesi o i corsi sarebbero in grado di interpretare.Il commissario responsabile per la verifica della lingua inglese risulta essere una guida di nazionalità americana in possesso di abilitazione da qualche anno. Nonostante si esprima, per farsi capire, in un inglese di livello elementare, durante la sessione più volte i candidati non sono stati in grado di capire le sue domande, ed è stata costretta a ripetere più volte le parole scandendo le parole ad una ad una. Le domande in lingua erano concettualmente di questo livello: “Quale è il suo gusto di gelato preferito?” Risposta della candidata: “Mandorla” (in italiano, essendo tale parola di uso comune a lei sconosciuta nella lingua di Shakespeare); “Che cosa è il tufo?”, Risposta: “Un materiale tipico di Roma”; “Mi potrebbe descrivere la forma della teca di Meyer che ingloba l’Ara Pacis?” Risposta della candidata: non solo non sa descrivere in maniera intelligibile il materiale della teca, ma nemmeno la sua forma: rettangolare, sferica, piatta…; “Potrebbe descrivermi lo stile fascista?” Risposta: “E’ freddo”.Trattandosi di laureati in storia dell’arte ed archeologia, si potrebbe pensare di soprassedere alla verifica linguistica (nonostante la verifica della lingua straniera sia l’unico elemento qualificante per la professione di guida turistica, che notoriamente è rivolta a persone straniere): ma anche nelle conoscenze basilari della storia dell’arte italiana ci sono evidentissime lacune, non tollerabili in coloro che dovrebbero con il loro lavoro professionale creare opportunità di crescita in un settore strategico per l’economia nazionale, come il turismo di qualità. I candidati non hanno la più pallida idea di cosa abbia costruito il Borromini a Roma, mentre sono convintissimi sulla nazionalità di Diego Velazquez, a sentir loro “uno dei più grandi pittori italiani”. Il commissario responsabile per la verifica di storia dell’arte e archeologia tace, anche di fronte a tali errori marchiani dei candidati, o al loro restare muti dopo domande del tipo: “Conosce qualche edificio a Roma costruito dalla famiglia Pamphili?”, “Potrebbe indicarmi qualche edificio progettato da Borromini?”.La legislazione turistica ha offerto poi momenti unici di fantasia creativa, durante i quali tutto ed il contrario di tutto è stato asserito nell’ambito della “legislazione regionale, comunale e provinciale” riguardante la figura della guida turistica! Le “verifiche” hanno una durata variabile dai tre ai cinque minuti, con un solo caso che ha sfiorato i quindici minuti, poiché il candidato viene esaminanto su ben tre lingue straniere, (inglese, francese, spagnolo). In questo brevissimo tempo i candidati dimostrano dunque le loro approfondite conoscenze di trent secoli di storia, archeologia, arte, religione, tradizioni, geografia del territorio, legislazione turistica. Ah, dimenticavo! Le lingue straniere…I membri della Commissione, ben lungi dall’interrompere queste scene farsesche, suggeriscono generosamente le risposte ai candidati. Alle ore 11.45 le “verifiche” effettuate su 16 candidati (con due pause di venti minuti per riposo Commissione, visibilmente provata dall’immane fatica) sono terminate. Alle ore 14.00 i risultati sono affissi all’entrata della sede provinciale: ben 13 candidati d’ora in poi potranno fregiarsi del titolo di guida turistica.Lo spettacolo sarà replicato fino a luglio, non abbiate paura, c’è tempo per assistere alla distruzione di una professione che nei decenni ha rappresentato una fonte di sviluppo per il Paese, oggi ridotta, grazie alla Legge Bersani, a mera macchietta folkloristica degna di un film di Totò o Alberto Sordi, fate voi. Ferena CarotenutoSegretario Sindacato Nazionale Guide TuristicheFiascat CISL di Roma
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