San Giovanni ed il solstizio d'estate
E' giunto il momento per un altro, breve, tuffo nel Medioevo; come i più arguti avranno notato (ma anche i distratii, dai !) nel mio blog campeggia - da qualche tempo - un link solo all'apparenza pseudo-religioso. E' in realtà il richiamo ad una nuova iniziativa della mia città volta a colorare l'anno solare di ricorrenze popolari legate al Medioevo, in questo caso la Festa di San Giovanni Battista.
La festa di San Giovanni è una festa solstiziale, una celebrazione legata intimamente alle credenze pagane, pre-cristiane, ed al periodo della raccolta delle piante e delle erbe da usare nelle operazioni magiche.
Sin dai tempi più remoti, infatti, il cambio di direzione che il sole compie, tra il 21 e il 22 giugno, è visto come un momento particolare e magico.
Il "sole che rotola via" è associato, in un certo senso, alla testa del San Giovanni decapitato, che nella memoria religiosa si sovrappone al sole che cambia direzione..
Nella notte tra il 23 e il 24 giugno si usa bruciare le vecchie erbe nei falò e andare alla raccolta delle nuove oltre che mettere in atto diversi tipi di pratiche per conoscere il futuro perchè, come dice il detto, " San Giovanni non vuole inganni".
A tal proposito è interessante notare che nella tradizione della bassa Umbria, e quindi a quella narnese, il detto si arricchisce di una figura collaterale, molto interessante: Il Gatto.
Nel dialetto narnese, infatti, si dice "U gatto de San Giovanni non fà l'inganni", evidenzaindo - chiaramente in modo inconscio - la relazione tra il gatto (figura demoniaca nella tradizione, o comunque legato alle streghe) ed il Santo, quasi ad avallare la sovrapposizione religiosa tra momento pagano e cristiano.
La persistenza di alcune usanze dal sapore pagano è talmente forte nella festa, che persino gli Statuti della città, del 1371, vietano ai narnesi di andare in giro "cum corona" cantando "candicula" per le strade, ovvero di gingersi i capi con ghirlande di fiori (retaggio pagano) cantando canzoni oscene in direzione delle giovani pulzelle...
La tradizione pre-cristiana è comunque dura a morire: soprattutto nelle campagne Umbre e Sabine essa è ancora fortemente presente, tanto che l"Acqua di san Giovanni" viene preparata con dovizia da ogni ragazza alla vigilia della festa.
Il giorno prima del patrono si raccolgono fiori ed erbe da tenere a bagno, fuori di casa, durante la notte di S.Giovanni. La mattina seguente poi la stessa acqua viene utilizzata per lavarsi. Si dice che questa operazione procuri giovamento in particolare alla pelle, ma che sia anche una protezione contro le malattie in generale. Tra i fiori utilizzati nella zona spicca il giallo della ginestra, non dovrebbe però mancare l'iperico detto anche erba di S.Giovanni.
Il progetto Annus ha inserito questa festa all'interno delle celebrazioni medievali, sulla scia della festa di Maggio, ed allora eccoci qua! Tra pochi giorni saremo di nuovo tutti in Taverna ed in piazza, a festeggiare San Giovanni ! !
La festa di San Giovanni è una festa solstiziale, una celebrazione legata intimamente alle credenze pagane, pre-cristiane, ed al periodo della raccolta delle piante e delle erbe da usare nelle operazioni magiche.
Sin dai tempi più remoti, infatti, il cambio di direzione che il sole compie, tra il 21 e il 22 giugno, è visto come un momento particolare e magico.
Il "sole che rotola via" è associato, in un certo senso, alla testa del San Giovanni decapitato, che nella memoria religiosa si sovrappone al sole che cambia direzione..
Nella notte tra il 23 e il 24 giugno si usa bruciare le vecchie erbe nei falò e andare alla raccolta delle nuove oltre che mettere in atto diversi tipi di pratiche per conoscere il futuro perchè, come dice il detto, " San Giovanni non vuole inganni".
A tal proposito è interessante notare che nella tradizione della bassa Umbria, e quindi a quella narnese, il detto si arricchisce di una figura collaterale, molto interessante: Il Gatto.
Nel dialetto narnese, infatti, si dice "U gatto de San Giovanni non fà l'inganni", evidenzaindo - chiaramente in modo inconscio - la relazione tra il gatto (figura demoniaca nella tradizione, o comunque legato alle streghe) ed il Santo, quasi ad avallare la sovrapposizione religiosa tra momento pagano e cristiano.
La persistenza di alcune usanze dal sapore pagano è talmente forte nella festa, che persino gli Statuti della città, del 1371, vietano ai narnesi di andare in giro "cum corona" cantando "candicula" per le strade, ovvero di gingersi i capi con ghirlande di fiori (retaggio pagano) cantando canzoni oscene in direzione delle giovani pulzelle...
La tradizione pre-cristiana è comunque dura a morire: soprattutto nelle campagne Umbre e Sabine essa è ancora fortemente presente, tanto che l"Acqua di san Giovanni" viene preparata con dovizia da ogni ragazza alla vigilia della festa.
Il giorno prima del patrono si raccolgono fiori ed erbe da tenere a bagno, fuori di casa, durante la notte di S.Giovanni. La mattina seguente poi la stessa acqua viene utilizzata per lavarsi. Si dice che questa operazione procuri giovamento in particolare alla pelle, ma che sia anche una protezione contro le malattie in generale. Tra i fiori utilizzati nella zona spicca il giallo della ginestra, non dovrebbe però mancare l'iperico detto anche erba di S.Giovanni.
Il progetto Annus ha inserito questa festa all'interno delle celebrazioni medievali, sulla scia della festa di Maggio, ed allora eccoci qua! Tra pochi giorni saremo di nuovo tutti in Taverna ed in piazza, a festeggiare San Giovanni ! !
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Commenti
voglio la cittadinanza!!
Mi piacerebbe abitare lì.
Un bacio hermano.
Senti e se mi trasferissi per un pò nella tua bella NARNI?... queste sono le cose che più mi attraggono: rivivere le vecchie tradizioni...
Bella Fabiè... t'invidio! ;)
ciao Profffff...
Paesaggi splendidi, si mangia alla grande e ottima compagnia.
Ciao
Daniele il Rockdichter :-)))
E poi quando ci si mettono i gatti e le streghe..troppo bello!
Bacioni
@mimmo: a chi lo dici! poi per chi ci vive tra queate tradizioni..ce l'abbiamo nel dna
@stellavala: arriverà, arriverà...
@mat: pronte anche le chiavi della città, d'altronde uno strafigo...
@Maria: magari!! ti farei da guida ovunque!
@stellastale: beh, sempre no! ci arrangiamo..
@rockdichter: quando vuoi poeta, quando vuoi!
@Sarasidle: la festa è parte del nostro subconscio arcaico, se fosse per noi festeggeremmo 24/7, ma poi bisogna pure lavorare.. :-(