Nemici di Maria

Lo ammetto: è un po' di tempo che pensavo di dedicare due-righe-due all'argomento in questione, ma non ho mai avuto il tempo/la voglia necessari per condividere un mio pensiero con il web e con i miei "amici di keyboard".

Confesso anche che non mi allettava molto l'idea di sovrapporre la mia piccola voce a quella molto più altisonante di molti critici televisivi (non tanti in realtà..) che non seguono il mainstream catodico che invece punta alla beatificazione della premiata ditta Costanzo&De Filippi, se non altro per pudore, e poi anche per non relegarmi ancora nel beato recinto dei parvenu intellettuali che fanno sarcasmo sul nazional-popolare in TV e vengono regolarmente trombati dalla maggioranza dei concittadini.

Però poi mi sono imbattuto in un articolo di Aldo Grasso sul Corriere, che sembra postulare esattamente il mio pensiero, ed allora - seguendo l'esempio di Benigni nel "Mostro" - mi sono detto: "Affanculo la maggioranza!" e quindi eccomi qui.


Il critico "storico" della TV in realtà mette a fuoco soprattutto l'aspetto commerciale, del business nato attorno ai cosiddetti talent shows in TV, ed alla conseguente auto-celebrazione del Clan della suddetta Maria/Costanza, che sforna audience come un fornaio sforna panini.
Io - nel mio piccolo (come direbbe Brunetta..) - voglio invece condividere un paio di altre considerazioni con voi:

Sebbene cerchi quotidianamente di evitare tutti i prodotti del clan (da Amici a Uomini e donne per intenderci) e tutti quei cloni che si basano essenzialmente sullo stesso format (penso ad ogni tipo di programma in cui venga proferita la parola Nomination, ma anche ai salotti buoni della TV pomeridiana che si stanno trasformando inevitabilmente in coacervi rissosi degni di tele-pianerottolo..) non vivo in una bolla di perfezione Zen, e siccome i miei studenti, o le persone giovani che mi circondano nel lavoro ed a casa ne parlano, devo forzatamente capire quali elementi affascinanti trovino in tali prodotti.
Due sono - a mio parere - le conseguenze più spaventose di programmi come Amici, X Factor, ma anche delle varie Isole e Grandi Fratelli televisivi:
  1. Una drammatica sterzata nelle prospettive lavorative/culturali,anzi di vita tout court direi, della generazione che si sta abbeverando a queste fonti televisive, ovvero la speranza (spesso vana) di esistere e lavorare solo ed esclusivamente in un mondo dello spettacolo che tutti vedono come l'unico dei mondi possibile.
  2. Un altrettanto spaventoso impoverimento dialettico (grammaticale, morfo-sintattico) nella media degli studenti già a partire dalle scuole elementari (complici/colpevoli in questo caso i genitori) ed una tendenza ossessiva all'urlo, al sovrapporre la voce, il tono, fino a scimmiottare vere e proprie risse da ring televisivo che prende il posto della civile discussione.
A pensarci oggi il primo punto sembra il frutto malato ed ingigantito della profezia di Andy Warhol: la celebrità di massa per almeno 5 minuti, ma a differenza della provocazione dell'artista (che tendeva a sottolineare la democrazia dei nuovi mezzi espressivi artistici del 20° secolo), qui si tratta di una vera e propria prospettiva di esistenza pubblica a tutti i costi.



La conseguenza più disastrosa di questo atteggiamento è l'abuso cosciente degli strumenti messi a disposizione dal web 2.0.
E' storia recentissima, e purtroppo reiterata, la messa in onda di ogni nefandezza verso i soggetti più deboli su Youtube, e la conseguente - ipocrita - caccia alle streghe di un mondo politico vecchio (che pensa con riferimenti inadeguati) ed impreparato al 21° secolo verso i providers stessi...

L'esistenza in vita di molti ragazzi è considerata tale solo se pubblicizzata, in ogni modo e luogo. La massima aspirazione intellettuale e culturale di troppi giovani è l'accademia di Maria de Filippi, quando va bene, altrimenti il salotto di Uomini e Donne, o quello del Grande Fratello nel pomeriggio, circondati da intellettuali, filosofi, lacchè e prostitute manco fossimo in una corte Rinascimentale. E la dialettica urlata che viene messa in scena in questi luoghi dell'effimero è l'unica via d'accesso al futuro.

L'altro frutto malato del "Lifestyle" De Filippiano, anzi la sua estrema volgarizzazione, che ormai ha appestato la TV, è la fine del dialogo. Lo vedo purtroppo ogni giorno: a scuola, nelle riunioni pubbliche (persino quelle di condominio, già di per se' non esattamente lo specchio della scuola ateniese..), la tendenza generalizzata ormai è l'urlo, la pausa tra una frase e l'altra è estinta, il pensiero segue la parola, già gridata prima di essere ascoltata.


Non sono molto ottimista a riguardo, lo ammetto. In un paese in cui le opinioni del popolo si formano per il 75% seguendo asetticamente la TV, in un'Italia in cui i giornalisti ormai superano i lettori (per non parlare dei libri, stendiamo un velo pietoso..) un paese dove alle castronerie di partecipanti, conduttori, politici ai limiti dell'analfabetismo (vedi i vari servizi de Le Jene) si guarda con simpatia, quasi con affetto, beh per questo paese non vedo molta redenzione !

Ed allora basta un buffetto, e la consapevolezza che "quelli lì in TV non sono poi così diversi da noi, che a stento comprendiamo una pagina della settimana enigmistica", una risatina accondiscendente e tutti sono contenti.

Non è un caso allora che il famoso programma politico alla base del successo del Berlusconismo, e quindi la realizzazione piena della Videocracy, sia ancora attuale. Ricordate cosa diceva il caimano ai primi evangelisti di Forza Italia? "Bisogna parlare agli elettori come a dei bambini di prima media". E non stupiscono neppure i continui lapsus del premier che spesso per parlare di elettori dice "spettatori".

Ieri ho ritrovato in rete un video assolutamente geniale (come tutti quelli di Walter Fontana e del gruppo della Gialappa's) del mitico Carl Carlo Pravettoni, che allora (fine anni '90) incarnava il prototipo del berlusconiano di successo: eccessivo, sfacciato, improbabile per i tempi. Oggi invece lo rivedo come leggerei uno scritto di Nostradamus: c'aveva azzeccato !

Commenti

Back in the USA ha detto…
Carissimo!!! Finalmente rileggo i tuoi post interessanti.
Non mi manca per niente la TV italiana....anzi.
Non sopporto la maleducazione incombente e l'ignoranza, come dici tu, galoppante nei giovani.
Un abbraccio dal freddo......brrrr
elena ha detto…
ciao, in effetti penso che quello che arriva ai giovani dai programmi che tu citi sia davvero l'inutilità della cultura all'ennesima potenza! il palesare un mondo alternativo fatto di immagine televisiva dove non conta nè saper parlare italiano corrente nè saper rapportarsi con gli altri pare essere la linea del momento. si urla ci si impone, vale la legge del più forte e del più astuto, del maleducato e cafone.
...non so... io non ho contatti con le nuove generazioni ma mi chiedo se saranno capaci di andare al di là dei modelli che sono loro proposti quotidianamente dalla tv in tutti i capi. ciao
Vincenzo Cucinotta ha detto…
Come forse immagini, sono totalmente d'accordo con te. Per questo, serve una politica costruita sulla differenza, sull'alterità, un po' come il vecchio partito comunista. Esperienze di questo genere di separatezza ce ne sono in realtà tante, ma ciò che manca loro è la determinazione a cambiare non solo sè stessi ma tutta la scoietà. Viceversa, oggi ogni progetto socio-politico parte dall'accettazione della gente così com'è. Tenere assieme i due elementi, questa è la vera sfida dei nostri giorni.
mod ha detto…
Fabio caro, non conosco i programmi che citi, ma mi sono letta Grasso che detesto per la sua arroganza che alle volte fa trapelare con il lettore - ma il fatto che lui non mi ritiene degna di leggerlo mi stuzzica a seguirlo sempre, anche solo per fargli un dispetto immaginario. :) se ti consola, abbiamo la stessa identica situazione in germania, inghilterra, olanda, svezia...non so gli altri ma temo la stessa sorte. questa decadenza prima o poi toccherà il fondo. deve. è da lì che si rinasce. non credo sia possibile fermare la corsa di questi semi-dei della produzione televisiva. troppo il loro potere. devono fare come le malattie infantili "il loro naturale decorso".

bell'articolo davvero. mò ti linko. praticamente spando il virus della intelligenza!

love, mod
AndreA ha detto…
Sottoscrivo tutto il post.
Non mi piacciono e non guardo i programmi che hai citato e per questo, purtroppo, spesso capita che io faccia la parte del marziano.

Non sono un pozzo di scienza, anzi mi ritengo proprio ignorante, però lo scenario che vedo attorno a me è desolante.
L'effetto di questa tipologia di programmi, di questa comunicazione, non è per nulla arricchente; spinge solamente a ignorare ciò che vale per ambire a ciò che vale di meno.
Boh, sarò io bacchettone?


Un abbraccio.
Gianna ha detto…
Sono d'accordo con te!!
NADIA ha detto…
holaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa fabio ^_^
condivido tutto al 100%
purtroppo quello che la tv passa è veramente deprimente, l'effimero e l'apparire hanno preso ormai il posto del buon gusto e gli ultimi neuroni sono andati in esilio...
quello che fanno passare è che non importa quanto tu sei preparato l'importante sono il sedere e le tette, c'è chi addirittura è arrivata a farsi un 7° misura di tette per lavorare nel mondo finto dello spettacolo .....e con un capo del governo che di messaggio fa passare il suo che vuoi sperare di più....
hasta siempre!!
Elisen ha detto…
secondo me il problma non sta nei programmi ma begli occhi di chi li guarda che non solo premia certi programmi ma li guarda senza nessun senso critico, accecato dal modello da raggiungere. Tutto sbagliato, tutto da rifare. E purtroppo diventa un cane che si mangia la coda perché se tu mi premi io, ideatore di programmi etc, persisto in questo tipo di proposta e così via. Fabio, tu sai come la penso, posso solo aggiugere: proponiamo e divulghiamo Alternative.
Baol ha detto…
Quella della Gialappas non era comicità, era preveggenza :(
La poeta ha detto…
Lo scopo di questi programmi è, sostanzialmente, quello di intrattenere.

Non nego di aver visto, quasi ogni lunedì sera, la puntata del GF10. Perché? Motivi personali (periodo di tesi e studio full-immersion, e quindi la sera avevo voglia di "guardare cose leggere, frivole").

La cosa che manca, ad un approccio ai suddetti programmi, è la coscienza critica. Perché uno può benissimo scegliere di guardare il Grande Bord...ehm Fratello ma deve farlo con occhio critico.
Guardare la tv con coscienza.
Ma questa è un'utopia!

La stragrande maggioranza di persone che segue questi programmi sono o ragazzini, o adulti affetti dall'analfabetismo di ritorno e come tali sprovvisti di vera coscienza critica.
E' facile cadere nella trappola dei "miti mediatici" (vedi Mengoni o Scanu che hanno fatto faville a San Remo solo perché erano già conosciuti. Oppure tutti gli esagerati fan di Mauro Marin, GF).

Il mio parere riguardo le conseguenze è che queste possano, a lungo andare, essere viste non più come conseguenze "negative" ma come conseguenze "normali e necessarie".

Guardare una puntata del Grande Fratello senza coscienza critica ci rende stupidi. Ci massifica. Nei pensieri, nelle azioni e nelle aspettative.
E' come fare una riforma scolastica eliminando lo studio di discipline come la storia e la filosofia.

Per cui, lasciate che le vostre madri/i vostri figli guardino il trenino di Costanzo, ma non lamentatevi se poi al governo ci sarà sempre un pifferaio magico!

Firmato una che la farà sempre fuori dal vaso.
desaparecida ha detto…
dopo secoli che nn passavo da qua....un 'emozione leggerti a ritroso!
Sempre bello ,sempre interessante,sempre piacevole!

Quando ti deciderai a diventare ancora più famoso? un bacio ;9
Esse ha detto…
Fabio, ma siamo in Italia!!!
La culla della cultura, dell'arte. Abbiamo il primo posto per quantità di patrimoni dell'umanità riconosciuti dall'Unesco.
FABIOOOOOOO!!!
Che ci e' successo?
Cosi' circondati da bellezza cosi' sciocchi da non rendercene conto.
Spegniamo la TV, entriamo in una libreria, usciamo per una passeggiata, riprendiamoci il nostro paese.
Marco ha detto…
l'Italia è sempre stata un Paese canterino, per cui è normale che quei programmi abbiano successo. E non solo l'Italia: su Youtube trovi un casino di ragazzi che si cimentano in cover di canzoni famose.

Confesso di aver guardato alcune delle ultime puntate di Amici, per reazione ad una mia ex amica che un giorno mi aveva sclerato dandomi praticamente della capra perché mi piacciono i film in 3D (non ci parliamo più). Se devo essere capra lo sono fino in fondo.

Confesso anche di essere uno di coloro che guarda con affetto alle castronerie (quando non insegno): preferisco milioni di volte una persona semplice e genuina che non legge libri ad una che ne legge 10 al mese e che umanamente fa schifo.

E Berlusconi avrà anche detto che agli elettori occorre parlare come a scolari di prima media (più precisamente era: scolari di seconda media che non sono nemmeno nei primi banchi), però i militanti di sinistra non sono da meno, pensando essi sempre di avere a che fare con un gregge di capre (come la mia ex amica sopra menzionata, reduce da anni di centri sociali). Se ormai mi dà quasi più fastidio la sinistra della destra, è anche, soprattutto, per questa ragione.
Anonimo ha detto…
Potrei scrivere all'infinito al riguardo...
Sarà molto sintetica tuttavia: questi programmi mi fanno un misto tra pena e schifo.
Faccio fatica ad accettare che per molti in essi siano ricercati e trovati gli stereotipi da seguire.
...
Eppure eravamo stati avvisati dai c.d. scrittori profeti, vedi Orwell.
Profeta e sarcastico ahimé il mitico Paolo Handel
fabio r. ha detto…
@koala: ben ritrovata cara! la TV spazzatura nasceva in America anni fa, ma qui l'abbiamo musealizzata!
@lena: qualcuno che va oltre gli stereotipi - grazie a dio - c'è sempre, ma sempre pochini..
@vincenzo: hai pienamente ragione, i due elementi dovrebbero essere tenuti insieme!
@mod: grazie del link, speriamo che sta malattia sia arrivata alle bolle!
fabio r. ha detto…
@andrea: non sei bacchettone, credimi, hai un cervello!
@stella: grazie
@nadia: mi sa che a lui la 7a ha dato alla testa da tempo!
@elisen: d'accordo sull'immagine del cane che si morde la coda, del tutto!
@baol: lo dico sempre: la satira ad un certo livello è preveggenza!
@lapoeta: grazie
fabio r. ha detto…
@desa: grazie a te querida!
@serena: troppa bellezza ci porta a cercare l'horror?
@marco: io non temo il berlusconi in se, temo il berlusconi in me! (Gaber)
@guernica: orwell? oggi sembra comico!
@daniele: certi autori sono peggio di Nostradamus!
Moky in AZ ha detto…
Che bella coppia, la Maria e il Maurizio: lui cocainomane (e come fa a non perdere peso?) e lei che si ostina a restare "in the closet" ... una coppia di falsi.
Detto cio', la tua analisi e' precisa e vera. Diventano famosi personaggi senza talento, senza intelligenza...
Davvero, bella fine, la patria di Michelangelo, Galileo, Leonardo...
Moky in AZ ha detto…
Che bella coppia, la Maria e il Maurizio: lui cocainomane (e come fa a non perdere peso?) e lei che si ostina a restare "in the closet" ... una coppia di falsi.
Detto cio', la tua analisi e' precisa e vera. Diventano famosi personaggi senza talento, senza intelligenza...
Davvero, bella fine, la patria di Michelangelo, Galileo, Leonardo...

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