Shakespeare 1 - Moccia 0

E' primavera (anche se il tempo di questi giorni sembra non ricordarsene..) e mentre i neuroni giovanili vanno in tilt, gli ormoni dei suddetti cominciano a ballare sotto la luna.

Quindi mi sono chiesto: quale miglior momento per parlare di Shakespeare in classe? D'altronde la cronologia letteraria dei nostri studi sta puntando proprio lì ed io - da vero appassionato di lungo corso del Bardo di Stratford - mi posso buttare a gamba tesa nella testa e nel cuore dei miei discenti, scavandomi un agevole passaggio tra le aridità delle materie scientifiche e quelle del mondo greco/latino a suon di citazioni eroiche!

Detto - fatto ! Dopo aver parlato un po' del teatro, di cui abbiamo visto in classe qualche pezzo, sui cui ritornare poi con calma, visto che il libro di testo me ne dava l'opportunità sono passato di gran carriera al Sonetto elisabettiano.

Et voilà, la magia è fatta! Distribuisco fotocopie, punto con non calanche su alcune amenità linguistiche (così, tanto per preparami il campo di battaglia...), accenno vagamente ad altri autori contemporanei poi taaa-daaaaà!


L'alfa e l'omega di ogni sentimento, l'emozione pura, la sintesi assoluta di bello, sublime, naturale e sentimentale (praticamente un gol senza portiere) spiattellato lì, letto con sapiente drammaticità (sono stato un attore/sceneggiatore di spettacoli medievali io!) e poi lasciato lì, a maturare pochi secondi nel cuore arido dei brufolosi, che piano piano si scioglie, come ultima neve al sole...
Dopo un minuto di silenzio assoluto (rarissimo ai tempi d'oggi in classe!) riporto il discorso su alcune considerazioni didattiche/letterarie come se niente fosse, come se avessi letto la lista della spesa.
Ma nel mio intimo gongolo come Ulisse dopo aver portato il cavallo ai troiani oltre le porte della città, e dai loro sguardi umidicci traluce già la passione.

Mission accomplished.

Suona la campanella, prima di lasciare la classe all'arida Biologia, mi volto come Humphrey Bogart nella scena finale di Casablanca e lancio, quasi sottovoce, la mia profezia:

"Che ne dite: Meglio di 3 metri sopra il cielo...o no?"

E Vaffanculo Moccia!

Commenti

Brunhilde ha detto…
Hahaha! Bel post, davvero. E anche oggi ho fatto una bella scoperta, rimbalzando da un blog all'altro. Tu guarda com'è piccolo il mondo! Io sono di Città di Castello e sono finita in Germania..
AD Blues ha detto…
Ma non era stata sospesa per manifesta inferiorità dell'avversario? ;-)

LOL !

---Alex
rom ha detto…
Bellissimo!
Sarebbe stato più assai bellissimo se sapessi l'inglese...
Mi sono rifiutato di cercare il sonetto 18 tradotto, in casa su un libro o fuori casa, in internet - internet è fuori, casa, vero? non sono sicuro - l'ho letto così, in quella lingua straniera che so appena lentamente leggere con qualche stecca, ad alta voce come suono puro di canto pronunciato, e intanto pensavo anche: ma cavolo, Fabio una traduzione, sua, ce la poteva anche mettere, no?
Neverland ha detto…
Menomale Fabio..che ci pensi tu..
Comunque cresceranno e poi capiranno in fondo sono ancora dei MOCCI-osi.. :-)
ps. anche se non commento sempre ti seguo puntualmente,un salutone!
palbi ha detto…
cool stuff ^^
amatamari© ha detto…
Ahhhhhh una lezione magistrale!
:-)

p.s.
Mi associo a Rom: a quando una tua traduzione di cotanto magnifico sonetto?
ziamaina ha detto…
Shakespeare era e rimane un grande.
Moccia... chi? ;-)
Bravo Fabio, applaudo soddisfatta il tuo eroismo letterario con cui, sprezzante delle enormi difficoltà che quotidianamente incontri, difendi la VERA letteratura dalla banale spazzatura: ottima scelta il sonetto 18, peraltro citato anche da artisti contemporanei tra cui il buon (in tutti i sensi!) Sting.
ziamaina ha detto…
E per tutti quelli che non hanno dimestichezza con la lingua inglese, soprattutto perché trattasi di inglese antico, ecco una delle tante edizioni con traduzione a fianco.
Buona lettura...
Ornella ha detto…
Sei l'orgoglio di tutti noi insegnanti!
Esse ha detto…
"So long as men can breathe, or eyes can see,
So long lives this, and this gives life to thee"

Certo che una lacrimuccia ci starebbe bene. E si va che ne ho bisogno. Un bel pianto dal cuore.

Moccia, uhm... eppure mi pare di averlo sentito questo nome:-)
Anonimo ha detto…
E fantasticooooooooo questo post!
Grande!:)
ahahahah
Avrei supergongolato anche io ahahah
Vincenzo Cucinotta ha detto…
Ma dai: è in fondo una vicenda abbastanza triste. Tutto questo teatro solo per convincerli che Shakespeare è meglio di Moccia: l'ovvio oggi, a quanto pare, richiede un tale impegno per essere compreso :)
lastregadiportobello ha detto…
"Fanculo Moccia".
Parole sante.
Cos'altro aggiungere...
Hai trovato oggi in me una sostenitrice affezionata!
A presto...
Baol ha detto…
Grande bro! Grande!
Elisen ha detto…
ma loro, gli studenti, cosa hanno risposto???
fabio r. ha detto…
@tutti: grazie per il supporto (e tutti i commenti) ma la lotta contro l'abiezione e l'ignoranza Bossiana (da La Trota...) continua incessante!
da me, nelle mie classi Moccia e soci (per no parlare del virus Defilippiano)
no pasaran!!
:-))
elena ha detto…
grande! spelndida scena e ottimo epilogo!!!!
il sonetto è favoloso come questo post!!!!

Post più popolari