Angelus Novus
Gli angeli mi hanno sempre affascinato (e forse questo si era già capito...). Sin da bambino, quando ascoltavo i racconti dell'angelo custode, e la semplice preghiera (quasi una filastrocca) che ci inseganavano i nostri genitori. Mi piaceva credere nell'essenza angelica, in una sorta di fratello silenzioso, e più saggio, accanto a me.
Poi ne ho incontrati diversi lungo la vita: Paul Klee ed il suo angelo delle macerie; Rilke ed il suo angelo poetico; i saggi sull'angelologia di Scholem e la tradizione chassidica, fino all'lluminazione Wendersiana: Il cielo sopra Berlino. Forse il film più importante della mia vita...
Allora ho pensato di proporre due piccoli testi qui, per tutti: un piccolo estratto del saggio di Benjamin (sempre lui, altro fan degli angeli) sull'opera di Klee ed una piccola poesia che una nuova amica tedesca ha scritto nel suo blog (è nei miei favoriti), e che vale la pena tradurre per tutti.
C'è un quadro di Klee che s'intitola Angelus Novus. Vi si trova un angelo che sembra in atto di allontanarsi da qualcosa su cui fissa lo sguardo. Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, le ali distese. L'angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Dove ci appare una catena di eventi, egli vede una sola catastrofe, che accumula senza tregua rovine su rovine e le rovescia ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e ricomporre l'infranto. Ma una tempesta spira dal paradiso, che si è impigliata nelle sue ali, ed è cosi forte che egli non può più chiuderle. Questa tempesta lo spinge irresistibilmente nel futuro, a cui volge le spalle, mentre il cumulo delle rovine sale davanti a lui al cielo. Ciò che chiamiamo il progresso, è questa tempesta. (W. Benjamin, Angelus novus, Tesi di filosofia della storia)
Poi ne ho incontrati diversi lungo la vita: Paul Klee ed il suo angelo delle macerie; Rilke ed il suo angelo poetico; i saggi sull'angelologia di Scholem e la tradizione chassidica, fino all'lluminazione Wendersiana: Il cielo sopra Berlino. Forse il film più importante della mia vita...
Allora ho pensato di proporre due piccoli testi qui, per tutti: un piccolo estratto del saggio di Benjamin (sempre lui, altro fan degli angeli) sull'opera di Klee ed una piccola poesia che una nuova amica tedesca ha scritto nel suo blog (è nei miei favoriti), e che vale la pena tradurre per tutti.
C'è un quadro di Klee che s'intitola Angelus Novus. Vi si trova un angelo che sembra in atto di allontanarsi da qualcosa su cui fissa lo sguardo. Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, le ali distese. L'angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Dove ci appare una catena di eventi, egli vede una sola catastrofe, che accumula senza tregua rovine su rovine e le rovescia ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e ricomporre l'infranto. Ma una tempesta spira dal paradiso, che si è impigliata nelle sue ali, ed è cosi forte che egli non può più chiuderle. Questa tempesta lo spinge irresistibilmente nel futuro, a cui volge le spalle, mentre il cumulo delle rovine sale davanti a lui al cielo. Ciò che chiamiamo il progresso, è questa tempesta. (W. Benjamin, Angelus novus, Tesi di filosofia della storia)
Se fossi un angelo…
Allora la mia lingua sarebbe musica
E se avessi ali...
sicuramente le aprirei sopra di te.
Se fossi un angelo…
illuminerei la tua vita.
E se potessi…
mi farei carico di tutti tuoi pensieri
Ma purtroppo non sono un angelo
E posso solo sperare…
Di non deluderti
French 2008
Allora la mia lingua sarebbe musica
E se avessi ali...
sicuramente le aprirei sopra di te.
Se fossi un angelo…
illuminerei la tua vita.
E se potessi…
mi farei carico di tutti tuoi pensieri
Ma purtroppo non sono un angelo
E posso solo sperare…
Di non deluderti
French 2008
Commenti
Felicitazioni per lei.