Voci e facce di pietra

Memoria di un passaggio

Trinità




Gargoil delocato

Cammino per le strade del centro. L'aria è gelida ed il cielo azzurro. La piazza ed i vicoli medievali sono vuoti, spettrali, sembra che nel primo giorno dell'anno io sia l'unico abitante superstite di una paese, i cui stanchi abitanti siano stati letteralmente spazzati via dalla tempesta post atomica.

Le uniche facce in giro sono quelle che sporgono dalle pietre antiche, ed allora ti fermi ad osservarle e ti sorgono domande nuove: perchè qualcuno, 700 anni fa' ha voluto inserire quella faccia proprio lì? E se è vero che ogni casa, palazzo o chiesa nel Medioevo fosse "parlante": cosa dovevano dire queste facce ai passanti?


E poi parole, anch'esse di pietra: desiderio di lasciare una traccia, un segno di sè, che oggi però è lontano, inesplicabile. Memoria tradita.

Domande che restano di petra, in una mattina gelida di un nuovo anno...

Commenti

María ha detto…
E si inoltre de essere parlanti fossero vigilatori? A chi le racconteranno tutto quello che vedono e ascoltano? Mmmmm!!!
Quanta storia antica e medioevale ha la tua città!!!. Si, sono profesoressa di storia e il modioevo è uno dei periodi che mi piace di più. Cosa posso fare? È quasi un vizio più ch un lavoro.
Anche la mia città era vuota questa mattina, con i 9 chilometri di lungolago per me, e un silenzio rotto per gli ucceli.Io la vedo come il paradiso. Non ha "facce di pietra",neanche una storia lunguissima; ha una architettura moderna e 3 fondazioni. Ma è unica.
Ciao!!
María ha detto…
Scusi per la ortografia!! Mi manca un pò de pratica.

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