I fantini dell'apocalisse
Leggendo i giornali e guardando la TV (razzismo, catastrofi naturali malgestite dalle dittature e senza possibilità di intervento, neocolonialismo nucleare ecc... non un bel quadro insomma), ultimamente penso sempre più spesso che l'Apocalisse ormai è vicina, ma che non arriverà con fragore, bensì lentamente, a piccoli passi....
Allora mi è tornata in mente una riflessione che Benjamin dedicò al suo di tempo e - più in generale - al concetto di storia contemporanea.
Visto che continuo ad essere fermamente convinto la storia e la cultura "postmoderna" non possono che essere rappresentate dai frammenti e dalle citazioni (tutto è stato già scritto, e meglio!), recupero volentieri la citazione anche in questa occasione:
C’è un quadro di Klee che si chiama Angelus Novus. Vi si trova un angelo che sembra in atto di allontanarsi da qualcosa su cui fissa lo sguardo. Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, le ali distese. L’angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Dove ci appare una catena di eventi, egli vede solo una catastrofe, che accumula senza tregua rovine su rovine e le rovescia ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e ricomporre l’infranto. Ma una tempesta che spira dal paradiso si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che egli non può chiuderle. Questa tempesta lo spinge irresistibilmente verso il futuro, a cui però egli volge le spalle, mentre il cumulo di rovine sale davanti a lui, fino al cielo. Ciò che chiamiamo progresso è questa tempesta.
(Walter Benjamin. 9° Tesi sulla filosofia della storia)
Allora mi è tornata in mente una riflessione che Benjamin dedicò al suo di tempo e - più in generale - al concetto di storia contemporanea.
Visto che continuo ad essere fermamente convinto la storia e la cultura "postmoderna" non possono che essere rappresentate dai frammenti e dalle citazioni (tutto è stato già scritto, e meglio!), recupero volentieri la citazione anche in questa occasione:
C’è un quadro di Klee che si chiama Angelus Novus. Vi si trova un angelo che sembra in atto di allontanarsi da qualcosa su cui fissa lo sguardo. Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, le ali distese. L’angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Dove ci appare una catena di eventi, egli vede solo una catastrofe, che accumula senza tregua rovine su rovine e le rovescia ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e ricomporre l’infranto. Ma una tempesta che spira dal paradiso si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che egli non può chiuderle. Questa tempesta lo spinge irresistibilmente verso il futuro, a cui però egli volge le spalle, mentre il cumulo di rovine sale davanti a lui, fino al cielo. Ciò che chiamiamo progresso è questa tempesta.
(Walter Benjamin. 9° Tesi sulla filosofia della storia)
Commenti
L'ho sempre ritenuto un bravo visionario che sa riportare le sue esperienze in maniera eccellente su carta.
Cmq in questo caso, se tu non avessi citato l'opera da cui è tratto, avrei tirato ad indovinare con "Sull'Hashish" (Über Haschich) ;-P
O<-<
Un artista, Klee, che ha conosciuto il significato di persecuzione.
Un altro grande quadro è "La Rivoluzione dei Viadotti" Splendida metafora della libertà da vedersi staccata dal nazismo...
@Dichter: grazie! pensa che in camera io ho solo 2/3 riproduzioni (oltre alle mie foto): Klee, Munch e Grosz.. un po' monotematico vero?
@baol: ci siamo, ci siamo..
@stellstale: è un piacere! e poi siamo tutti un po' ignoranti.
@MariaRita: grazie beauty, comunque non ti preoccupare per la minestra: ti darò tutta quella mia! :-D
E si l'apocalisse lo stiamo vivendo oggi? E si lo hanno vissuto gli uomini in tutte l'era?
Non credo che sia un castigo divino. Lo facciamo noi, agli altri e a noi stessi, tutto il tempo.
Bacio.