Le anime buone del Sezuan

Il terremoto che ha colpito la Cina, soprattutto la provincia del Sichuan, è l'ultima (solo in ordine cronologico, purtroppo) delle catastrofi naturali di fronte a cui ci sentiamo inermi.

Prima della catastrofe il nome della povera provincia "estrema" della Cina era pressochè sconosciuto ai più, eppure nella mia anima (e nella testa) si è accesa come una flebile luce di riverbero: tra le varie trascrizioni omofone della parola cinese c'è infatti Sezuan, e quindi alla mente del germanista (o dell'appassionato di cultura tedesca) non può che affacciarsi Bertold Brecht.

L'anima buona del Sezuan (Der gute Mensch von Sezuan) è infatti una delle opere "didattiche" più note del drammaturgo tedesco, un'opera a suo modo "apocalittica" in cui gli Dei scesi in terra, proprio in una delle province più povere dell'impero, colpiti dalla cattiveria umana, vogliono distruggere il mondo, a meno che non si trovi un uomo, almeno uno, che sia buono, e che quindi sia degno di redimere l'intera umanità..

E' strano come anche di fronte alla catastrofe la mia povera mente si rifugi nella cultura: un vile esorcismo? Forse sì. Eppure un momento che mi ha reso più "empatico" verso questa tragedia, ed inconsciamente (o consciamente?) nei miei pensieri si è manifestata l'altra tragedia, quella teatrale, quella Brechtiana.




"...voi pensate da stasera stessa come a un'anima buona si possa dare aiuto, perché alla fine il giusto non sia sempre battuto. Presto, pensate come ciò sia attuabile! Una fine migliore ci vuole, è indispensabile!"


(Dall' Epilogo: L'anima buona del Sezuan. Bertold Brecht)

Commenti

Mamma Simona ha detto…
Ma come finisce la tragedia? Lo hanno trovato quell'uomo buono?
mi venogno in mente tante di quelle considerazioni in questo momento....ma l'ora è tarda e lo spazio poco. buona domenica fabio!
fabio r. ha detto…
@simona: buona domenica dirimpettaia! Sì, la trova, ma sarà durissima..

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