Golosità

Mentre attendevo nell'ennesima sala di aspetto di un dottore (ormai mi ci trovo quasi a mio agio...sigh..) la segretaria, gentilissima per carità, credendo di fare cosa gradita agli astanti ha acceso la TV (fortunatamente a volume basso) e si è sintonizzata sul pomeriggio di Maria de Filippi ed i suoi abominevoli ragazzi....
Allora ho contrattaccato, ed ho tirato fuori dalla tasca un libricino a cui sono molto affezionato, una specie di mio breviario laico, e per autodifesa ho iniziato a leggere nell'attesa dell'esame.

Il libro è quello che da' il nome a questo povero blog: Strada a Senso Unico, e l'autore è il Dioscure che mi sorveglia, con l'aria un po' assente, dalla foto a destra: Walter Benjamin. Ormai, dopo tanti anni di frequentazione, quasi un mio zio intelligente, non oserei dire un alter-ego, ma lo desidererei....

Tra i tanti aforismi ironici, colti e piacevoli (tutte armi per combattere la distrazione di massa defilippiana...) mi sono imbattuto in un piccolo gioiello descrittivo, quasi dimenticato dopo tanti anni, che ripropongo qua per salvarlo dall'oblio della stupidità televisiva e condividerlo con altre menti eccelse, quelle dei miei amici virtuali, con la speranza che vi piacerà.

Bambino goloso.
Attraverso la fessura della di­spensa socchiusa la sua mano avanza come un innamo­rato nella notte. Poi, una volta a suo agio nel buio, ec­cola cercare a tentoni zucchero o mandorle, uva sultanina o composta. E come l'amante, prima di baciarla, abbraccia la sua bella, così il tatto tiene convegno con quelli prima che la bocca ne assapori la dolcezza. Come il miele e i mucchi di uvetta, scivola insinuante nella ma­no persino del riso. Che appassionato quest'incontro dei due, finalmente sfuggiti al cucchiaio. Riconoscente e sfrenata, come una fanciulla rapita dalla casa paterna, la gelatina di fragole si concede all'assaggio senza pane e, per cosi dire, alla luce del sole, e persino la margarina ricambia con tenerezza l'ardire di uno spasimante che s'è spinto fino alla sua camera di ragazza. La mano, Don Giovanni in erba, è presto penetrata in ogni cella e va­no, lasciandosi dietro cataste stillanti e scorte profuse: Verginità che si rinnova senza lamenti.


Lo scrivente...goloso ad un anno....
p.s. Borges diceva: lascio agli altri gloriarsi dei libri che hanno scritto, io mi vanto di quelli che ho letto

Commenti

Camu ha detto…
Ma che carina la foto!!!!!il dolce e l'erotismo , un mix indivisibile nè mentalmente, ne fisicamente!!!!Per la Defilippi....non ci son o parole!!!!
Bastian Cuntrari ha detto…
La prossima volta che infilo di nascosto il dito nella cioccolata,
poi andrò a confessarmi...
Bellissimo e "dolcissimo" post, Fabio!
NADIA ha detto…
hola golosone!!!!
Come ti capisco io e la cioccolata un corpo e un anima......
Bel post fabio!!!
Buon fine settimana!!!
Barbara ha detto…
Grazie Fabio di questo gioiellino....in questo mare di demenza che ci fagocita, cerchiamo sempre un luce...quanto meno per vedere l'uscita da questa caverna platonica. Un abbraccio
dioniso ha detto…
Spesso io mi sento come quel bambino...

Un saluto
Elisen ha detto…
che perla, grazie...anche per la foto 'che sei da morsi!
Baol ha detto…
Bellissimo...e Borges era un mito...spero tanto di trovare l'Aleph un giorno ;)
enne ha detto…
Se ti vanti delle tue letture ne hai ben donde.
E non parliamo della De Filippi e di quei ragazzini dementi: ogni santa domenica, a pranzo dai miei, sono costretta a sciropparmi balletti, canti (canti?) e liti furibonde perchè TUTTE le mie nipotine fanno danza, seguono il programma e tifano anche.
:-(
Sarebbe stato meglio se le mamme le avessero mandate a karate.
Prisma ha detto…
Bellissime sia la foto che la citazione di Benjamin. Le sue parole mi hanno ricordato le scorrerie notturne di mio padre in cucina :D

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