Dear March, come in

Dear March - Come in
How glad I am
I hoped for you before
Put down your Hat
You must have walked
How out of Breath you are
Dear March, how are you, and the Rest
Did you leave Nature well
Oh March, Come right upstairs with me
I have so much to tell

I got your Letter, and the Bird
The Maples never knew that you were coming
I declare - how Red their Faces grew
But March, forgive me
And all those Hills you left for me to Hue
There was no Purple suitable
You took it all with you

Who knocks? That April
Lock the Door
I will not be pursued
He stayed away a Year to call
When I am occupied
But trifles look so trivial
As soon as you have come

That blame is just as dear as Praise
And Praise as mere as Blame
(E. Dickinson)

Nota a margine:  una poesia non dovrebbe mai essere spiegata né tanto meno commentata, bensì assorbita, bevuta, goduta. In questo caso poi il titolo è esemplificativo: spero che Marzo si porti via le lacrime, i malumori, i dispiaceri (grandi e piccoli, personali e collettivi) di un bruttissimo Febbraio, e spero che lo faccia sulle ali della poesia di Emily Dickinson, una poetessa che ho imparato ad amare da adulto, a cui sento di avvicinarmi sempre di più, con l'età, e che sto cercando di far amare ( o perlomeno legger e capire) ai miei studenti. I risultati fin'ora sono "swinging", ma non dispero.
Buona Primavera a tutti, belli e brutti.

Commenti

Moky in AZ ha detto…
Grazie Fabio! Adoro Marzo, e la promessa che porta con se, anche in momenti duri (per tutti) come questi!

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