Autodafè
Una delle piazze sicuramente più belle e suggestive di Berlino è Gendarmenmarkt, che già dal nome rivela la sua doppia natura franco-tedesca. Un mercato (Markt appunto) ma con un richiamo agli ugonotti, ai soldati, agli Gendarmes venuti in Prussia dopo l'esilio della Rivoluzione.
Una bella Piazza simmetrica, che ospita due chiese speculari, con una spianata al centro, perfettamente adatta alle marce, alle manifestazioni popolari. Da sempre.
Una piazza che però ha subito un'onta insanabile. Nel 1933 proprio qui, su questa piazza, il Nazismo iniziò a bruciare i libri, in un impeto nichilista e dottrinario, scatenando la caccia alle idee, prima che agli uomini, bruciando le parole e l'anelito di libertà che spirava da Weimar.
In una notte le opere di Heinrich Mann, Erich Kästner, Karl Marx, Sigmund Freud, Kurt Tucholsky e tanti altri (molti ebrei) bruciarono in una pira inquisitoria, illuminando il buio della ragione con fiamme di odio ed intolleranza.
Oggi, su quella piazza, quasi impercettibilmente, si contina a camminare sui libri, a seguirne le storie invisibili, grazie ad un'istallazione sotterranea, opera dell'artista israeliano Micha Ullmann (nemesi della storia..) che ha voluto ricordare il fatto costruendo una biblioteca sotto terra. Visibile solo da una botola, quasi sbirciando negli inferi, verso il centro della terra.
Uno spazio pieno di scaffali bianchi. Senza un libro. L'ha chiamata Versunkene Bibliothek, ovvero, la Biblioteca inabissata, quasi come un Titanic di carta...
Accanto allo spioncino solo poche parole, di un grande scrittore tedesco dell'800 (e solo incidentalmente il secondo Dioscure di questo povero blog): Heinrich Heine, che con buona dose di preveggenza, scrisse queste parole nel suo tempo:
Ora mi si chiederà (oppure no, chiedere è lecito, non obbligatorio..): perchè questo post? Che c'entra tutto questo con i giorni che stiamo vivendo?
Beh, non so voi, ma da qualche giorno io sento una gran puzza di fumo attorno a libri, parole (e disegni) anche in Italia.....
Una bella Piazza simmetrica, che ospita due chiese speculari, con una spianata al centro, perfettamente adatta alle marce, alle manifestazioni popolari. Da sempre.
Una piazza che però ha subito un'onta insanabile. Nel 1933 proprio qui, su questa piazza, il Nazismo iniziò a bruciare i libri, in un impeto nichilista e dottrinario, scatenando la caccia alle idee, prima che agli uomini, bruciando le parole e l'anelito di libertà che spirava da Weimar.
In una notte le opere di Heinrich Mann, Erich Kästner, Karl Marx, Sigmund Freud, Kurt Tucholsky e tanti altri (molti ebrei) bruciarono in una pira inquisitoria, illuminando il buio della ragione con fiamme di odio ed intolleranza.
Oggi, su quella piazza, quasi impercettibilmente, si contina a camminare sui libri, a seguirne le storie invisibili, grazie ad un'istallazione sotterranea, opera dell'artista israeliano Micha Ullmann (nemesi della storia..) che ha voluto ricordare il fatto costruendo una biblioteca sotto terra. Visibile solo da una botola, quasi sbirciando negli inferi, verso il centro della terra.
Uno spazio pieno di scaffali bianchi. Senza un libro. L'ha chiamata Versunkene Bibliothek, ovvero, la Biblioteca inabissata, quasi come un Titanic di carta...
Accanto allo spioncino solo poche parole, di un grande scrittore tedesco dell'800 (e solo incidentalmente il secondo Dioscure di questo povero blog): Heinrich Heine, che con buona dose di preveggenza, scrisse queste parole nel suo tempo:
Dort wo man Bücher verbrennt, verbrennt man am Ende auch Menschen.
(Là dove si bruciano i libri, alla fine si bruceranno anche gli uomini).
Ora mi si chiederà (oppure no, chiedere è lecito, non obbligatorio..): perchè questo post? Che c'entra tutto questo con i giorni che stiamo vivendo?
Beh, non so voi, ma da qualche giorno io sento una gran puzza di fumo attorno a libri, parole (e disegni) anche in Italia.....
Commenti
Da leggere di questi tempi...
:-)
A presto!!
Grande Canetti!
un abbraccio
Mi sono commossa nel leggerlo.
A Berlino c'è stata dunque una rivalsa, una "nemesi", scrivi giustamente tu. Qui da noi c'è ancora soltanto un forte odore di fumo che accnna al rogo...
Grazie Fabio,
Lara
Sono state date alle fiamme le tessere di quell'enorme puzzle che è la conoscenza, il sapere. Sai come la penso al riguardo: le vignette di Vauro, per me, in quella trasmissione sono state inopportune, perché inopportuna era la funzione della satira (che deve irridere) in quella circostanza: non mandarle in onda non avrebbe (sempre a mio parere) tolto nulla alla "conoscenza" della tragedia.
Detto questo, rimane la bellezza e la suggestione evocativa del tuo post: limpido e pacato come sempre, ma non meno ficcante. Bravo Fabio!
grazie!
ciao ciao
@amatamari: Canetti è un'altra mia passione, non solo autodafè, ma anche le voxi di marrakesh e poi la sua vita letteraria..tutto insomma!
@Andrea: troppo buono!
@Signorainrosso: vai vai.. poi fammi spaere, o forse ci vediamo sù :-)
@Giulia: grazie a te per venire a leggere..
@Lara: troppo buona. grazie di cuore
@Bastian:lo so, loso.. ma l'aria pesante la sento cmq anche da altre parti, credimi...
@irene: brava, Berlin ist eine Reise wert (vale la pena di un viaggio insomma)
@Baol: ah, è arrivata anche lì?
@Barbara: grazie a te dell'attenzione e delle belle parole, come sempre... a parte Moccia..