E pluribus unum
Da anni sono un devoto lettore (nonchè orgogliosamente ex studente) di Alessandro Portelli, indimenticabile professore di letteratura anglo americana a Roma (lui è ancora lì, io non più...), saggista, scrittore, e tra i massimi esperti di cultura orale USA (ma anche italiana..) nel mondo.
Lo leggo nei suoi - rari purtroppo - articoli del Manifesto (lo compricchio ogni tanto...lo ammetto..), nel suo bel blog (anche lui della grande famigghia blogspot) e nei suoi libri: dopo tanti anni dalla pubblicazione Taccuini Americani è ancora oggi tra i miei libri preferiti.
Tra le mie varie abitudini mattutine c'è anche l'ascolto, in auto, della rassegna stampa di Radio3, un appuntamento fisso a cui non so rinunciare mentre vado al lavoro, così risparmio pure sull'acquisto di qualche quotidiano, o magari mi viene voglia di comprarne uno.
Beh, stamattina veniva citato proprio un suo articolo sull'esito delle elzioni USA (ora nel blog sopra citato), insieme a tanti altri; sagace ed intelligente come sempre.
La fine dell'articolo faceva riferimento ad una "nota a margine" di queste elezioni, una breve riflessione che mi è piaciuta e che ripropongo qui pari pari:
"...Intanto, quello che mi commuove e mi entusiasma oggi non è solo il pensiero di Barak Obama “a cena” alla Casa Bianca. E’ il pensiero di quelle due bambine nere – piccole abbastanza da ricordarci che la differenza di Obama è anche generazionale – che per parte di madre la storia d’America ce l’hanno tutta addosso, che giocheranno in quelle stanze e correranno in quei giardini dove i loro antenati materni potevano entrare solo come schiavi o come domestici..."
P.S. tra gli altri articoli commentati, qualcuno ricordava anche che quando il presidente Theodor Roosvelt invitò per primo Booker Tm Washington, un uomo di colore, nello studio ovale, era il 16 ottobre 1901, e questo - difensore delle cause dei neri contro il segregazionismo, notò la curiosa scritta dietro la scrivania: E pluribus unum, ovvero la vera essenza degli Stati Uniti: che dalla diversità nasca una cosa unica.
Speriamo bene.
Commenti
Obama si e' sempre chiaramente identificato come un nero (questo prima ancora che di essere in politica, in cui la cosa ha avuto un significato ancora maggiore) e da un certo punto di vista questa e' l'unica cosa che conta.
Angeline, la mia ragazza, e' meta' australiana (quella meta' ulteriormente suddivisa in un quarto scozzese e un quarto irlandese) un quarto svedese e un quarto finlandese. Ma la questione della sua identita' sociale e' completamente diversa, dalla questione della "composizione del suo sangue"...
Sei nel mio reader da questo momento.
Ciao!
La grandezza degli States sta proprio nella loro diversita' e unicita'.
BACIBACI
PS: io ho fatto una tesi di traduzione su Mark Twain, quindi immagina come lo adoro io!!!
Inoltre anch'io ho l'abitudine mattutine di ascoltarela rassegna stampa di Radio3. Lo faccio però durante la colazione.
Saluti
Passa da me leggi e vedi se ti interessa questa iniziativa!!!
un abbraccio!!!!
@fabrizio: a me piace il meshup, ed è bello che lui si sia dichiarato un mix, non solo 2 parti, ma tante!
@bastian: grazie della visita! ricambierò con piacere!
@koala:su mark twain non posso che lodarti! innocents abroad l'ho semplicemente adorato
@Dioniso: fratello !!
@Desa: Admv!! come stai? a prestissimo!
@Nadia: ora passo da te!