Banchetti e stravizi.

Le festività pasquali sono (finalmente?) alle spalle, ed il fisico ne esce un po' acciaccato, ma abbastanza soddisfatto, se non altro dal punto di vista alimentare!

Noto con tristezza che ormai, data l'età, gli stravizi a tavola non mi sono più consentiti, e che - malgrado la mia stazza rimanga in zona rosso fisso - non riesco più ad affrontare le grandi abbuffate di un tempo, quando ci si sedeva a tavola con la combriccola (la società dei magnaccioni..) alle 12,30 per rialzarsi quasi svenuti alle 18.00, al pari di un pranzo di nozze!

Devo dire che la mia cucina tradizionale della mia regione non aiuta molto a mantenere il peso forma, mannaggia! Questa è la terra di nascita dei Norcini ed il maiale la fa un po' da imperatore... Per non parlare di paste variopinte e sughi colorati!

Come dicevo però, ormai passati i 40 ad ogni piccolo sgarro segue un dolorino fisico nuovo, quindi mi devo limitare, al pari di molti amici ex abbuffatori, anche loro colpiti dall'annite cronica!
Se però rileggo e penso ai veri banchetti, a quelli storici intendo, allora mi rendo conto che - anche nella miglior forma alimentare possibile -la nostra epoca è fatta da dilettanti!

Per interesse personale e civico mi occupo da anni ormai del periodo che va dal Medioevo al Rinascimento, e mi sono confrontato con la storia dell'alimentazione di quel periodo sotto molti punti di vista. Ne ho scritto un po' ovunque (per chi fosse interessato all'argomento qui c'è un articolo abbastanza esaustivo che sintetizza i mie sforzi) e mi sono spesso imbattuto in veri e propri menù medievali, cercando poi di reinterpretarli in cucina con amici e storici, in modo da riproporre qualche piatto originale, con risultati alterni devo dire, ma cercando sempre di adeguare quei gusti ad i nostri contemporanei!


Tra le mie fonti locali c'è un poeta/cuoco vissuto ad Orvieto nel 14° secolo:
Simone Pudenziani (o Prudenziani, secondo la grafia), noto per aver descritto in alcuni sonetti veri e propri banchetti in rima, molto interessanti per gli studiosi di cucina medievale.
Ve ne offro un piccolo estratto, tanto per capire come si mangiava VERAMENTE ad un banchetto in quell'epoca, altro che il pranzo di Pasqua ! !

Da: Il Saporetto
di Simone Prudenziani da Orvieto

"Tortelli in scutella e bramangeri
suppa francesca, lasagne e 'ntermesso
raviol prima e poi ce vennr 'l lesso
polli, somata, segnali e pevieri
Poi capriuoli e lepori in civieri
tordi, piccioni, starne arosto apresso
cum vin vermigli et arance cum esso
poi palmiscione, tartare e pastieri.
Bianchi savori, verdi e camelli
composta, olive conce qui se ne pone
per far nostri apetiti agusi e fini.
pere cotte e tragea quivi sone
uva passa,mele appie e nocelline
poi anace, confetta e 'l ciantellone."

  • Succar = zucchero
  • Tragea o Trasea = una sorta di confetti minutissimi
  • Annasi = anici
  • Chiarera = vino chiaretto
  • Somata = lonza di porco messa sotto sale
  • Segnali = cinghiali
  • Pevieri o Pivieri = uccelli della famiglia dei trampolieri
  • Composta = conserva di varie frutte
  • Ciantellone = buon bicchiere di vino

Commenti

mod ha detto…
fabio, il mio pranzo di pasqua era una tazzina di brodo e dei cracker senza sale.
il mio stomaco al momento non regge altro.

quindi: hör auf zu jammern und genieße die gaumenfreuden! denn ich lese dann Deinen Post .....und genieß mit dir!

von herzen, mod
Lady Cocca ha detto…
Da una che è a dieta perenne: i vizi non si possono eliminare! Anche a dieta! ;)
Curly ha detto…
mannaggia.. mi hai fatto venire fame... :-DDD
vado a mangiare qualcosa prima di andare a dormire!
Vincenzo Cucinotta ha detto…
Eh, adesso la vuoi scaricare sulla gastronomia locale che ti tenta troppo, mi sa che ovunque la tentazione di strafare col cibo trova comunque come soddisfarsi :)
elena ha detto…
tanto per restare leggerini!!! :) comunque se ti può cosolare anche io già da un po' di anni non mi posso permettere mangiate pantagrueliche senza passare intere notte in bianco in preda alla caldana e al pesantore allo stomaco. :)
palbi ha detto…
proprio GUSTOSO questo post!
la signora in rosso ha detto…
La rabbia più grande è che mentre io devo stare attenta, altrimenti mi vengono emicranie e dolori di stomaco... mio padre ultraottantenne mangia e beve di tutto e ancor di più!!!!
Esse ha detto…
Ho fameeeee!!
Buono questo post. Mi sa che da devo passare a trovarti. Son li' vicino a giugno, mi inviti a pranzo? :-)
ziamaina ha detto…
Ricordo con piacere l'ottima cucina umbra quando ebbi modo di conoscerla nel lontano 2006, in uno dei miei consuetamente fastidiosi viaggi (in camper, con un intollerante ed infastidito comproprietario!) del quale, però e per fortuna, è rimasto un bel ricordo.
Soprattutto degli strangozzi al tartufo accompagnati da uno splendido rosso di Montefalco, degustati nella splendida cornice dell'omonimo paese; e di altre meraviglie, come la porchetta in piazza a Todi, un pranzo splendido a Norcia ed un piatto delizioso e multicolore divorato alla Pizzeria Re Artù in pieno centro di Orvieto.
Ma questo menù non mi piace neanche un po', ecco...
Accidenti! Altro che dieta LOL!

Un abbraccio
Daniele il Rockdichter
amatamari© ha detto…
Omg a me viene l'indigestione solo a leggere...
:-)
Baol ha detto…
Magnare è sempre cosa buona e giusta ed in quanto pugliese ho capito bene il tuo riferimento alla terra...
maria rosaria ha detto…
mi sento così medievale!

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