Cosa sarà?
Days of Thunder.
Giorni strani questi, sono ancora in bilico. Sempre più incerto sul presente, al futuro nemmeno ci penso più ormai.. Mi pongo domande ma le risposte non le attendo, scappo, le temo addirittura. La guerra non è più dichiarata - scriveva la Bachmann - c'è, Punto.
Ogni pensiero appare un riflesso pavolviano di un mondo sempre più estraneo. "Faccio finta". Non tolgo più nemmeno la maschera. Scosto solo un po' la tenda, qui, in uno spazio virtuale, dove lo schermo LCD si sostituisce alla grata del confessionale. Di là non c'è un prete però. Ed io non credo neppure nei sacramenti, quindi sarebbe tempo perso...no?
Curioso: fingo di monologare con la mia moleskine, ma in effetti scelgo un atto pubblico. Nulla è più voluto di un pigro pigiare di tasti sul PC e scegliere "PUBBLICA POST" per mettere l'anima a nudo. Sono una contraddizione sopravvivente.
Vorrei fuggire dalle notizie, spegnere tutto, staccare spine su spine, ma la mente ormai è un wifi sempre acceso. Capto menzogne e verità in ogni momento, ne soffro un po', ma poi continuo a dissimulare (spero che nessuno tra i miei conoscenti tattili legga queste parole ...illuso!) e faccio finta. Di nuovo.
Mi viene in mente Marcello, un mio compagno di università, lui mi insegnò l'arte del "faccio finta", era il filosofo dello straniamento fatto realtà, il teatro che si fa vita. Io chiedevo: " come stai oggi?" E lui: "oggi sto bene, ma faccio finta, ora vado a lezione, fingo di essere un bravo studente, poi vado a mensa, forse parlerò con qualcuno, ma solo per finta" Ed allora ripenso a Damiel, l'angelo di Wenders, ed al Danton di Büchner: "la maschera è tutto, se togli la maschera, viene via anche la faccia".
Vorrei essere come Marcello, forse sono come lui, eppure non riesco a pensare a questa strana malinconia, al coraggio o alla paura che mi prende. Cosa sarà mai?
Cosa sarà che fa morire a vent'anni anche se vivi fino a cento?
Cosa sarà che ti spinge a picchiare il tuo re che ti porta a cercare il giusto dove giustizia non c'è?
Cosa sarà che ti fa comprare di tutto anche se è di niente che hai bisogno, cosa sarà che ti strappa dal sogno...?
Cosa sarà che ci fa lasciare la bicicletta sul muro e camminare a sera con un amico a parlare del futuro?
Cosa sarà questo strano coraggio o paura che ci prende e ci porta ad ascoltare la notte che scende?
Commenti
Ehi, hai tenuto una conferenza su San Michele?... che bello, dal punto di vista storico il suo culto è molto interessante!
Però sappi che non sei solo. I salmoni, anche se vanno controcorrente, sono una grande famiglia. Quando si incontrano hanno sempre un sacco di cose da dire, per contrastare la superficialità e le menzogne che altrove regnano sovrane.
Ah, com'è profondo il mare! ;)
oltre l'aspro nomadismo del cuore nell'incespicare perplessità brandendo la viltà della certezza, mi accade di sentire la vita
più vicina di quanto vorrei.
Saluti
Non già è?
Allora, sei in tempo per prevenire!
:-)
Accidenti, che post!
Anzi, che pre!
Anzi anzi: che in!
Bellissimo: una vera risposta. Placante.
Curante.
Humanitas.
Muchas gracias.
cercherò di tirarmi un po' su, lo prometto!
Ride the wave, my friend....