Saluti da Asbury Park
Il Boss, Bruce Springsteen, compie 60 anni. Mi sembra incredibile il solo gesto del pigiare i tasti del PC sui numeri 6 e 0 per scrivere del mio amato Boss, eppure è così.
Altro segno inequivocabile che sto invecchiando. E di brutto!
Sono uno della vecchia scuola io, uno che la sua musica la sentiva prima ancora del successone italico (ed europeo) di Born in the USA, io sono affezionato ai primi album, alle parole della strada, a quel New Jersey di Freehold che non ho mai visto, alle strade dove l'oscurità arriva presto la sera, ed allora ti sembra di vederle quelle Chevy del 69 che corrono, seguendo le "tracks", oppure parallele ai binari della ferrovia industriale, con la capotte aperta ed il vento che scompiglia i capelli di Sandy.
Ero lì, anch'io, a fare il tifo per Rosalita, mentre il giovane Bruce cercava di convincerla a scendere giù in strada, perchè il babbo non la faceva uscire con quelli che suonano in una Rock 'n Roll Band.
Mi vedo chiaramente, in un'altra auto, dietro la sua Thunderbird, nel gruppo di amici che va spensierato verso il parco giochi sul Jersey Side.
Ho urlato e suonato con lui, ho guardato dal basso in alto Big Man Calrence mentre suona il sax, e poi - seduto su una vecchia altalena, nel backyard - l'ho visto invitare la ragazza in auto, mentre dalla radio sul portico Roy Orbison canta "Only the lonely".
Mi sono innamorato delle sue stesse ragazze, ho sofferto per gli amici che perdevano il lavoro, mentre le fabbriche del New Jersey chiudevano, e molti ragazzi prendevano la strada dell'esercito, magari per non tornare più.
Ho bagnato i miei piedi nel fiume anch'io, dopo il suo matrimonio, sono stato un testimone silenzioso ma affezionato, un amico di famiglia, e mentre io crescevo, invecchiavo, i miei sogni erano ancora lì, giovani (gli eroi son sempre giovani e belli) e rivoluzionari.
Ho letto le sue lettere, ho sofferto con il fantasma di Tom Joad, ed ho ripreso in mano Steinbeck, ho scoperto John Fante e la sua polvere grazie alla sua voce, nella mia camera sempre più piccola.
Poi una sera l'ho incontrato: e lui ha cantato per me, per tutti noi, scatenato come un diciassettenne su palco, confesso che i miei occhi si sono fatti lucidi, sono facile al pianto io! E dal basso, dal prato dello stadio, tra la folla, volevo gridargli : "Ehilà ! Bruce! Ciao, sono io! Ti ricordi di me? Ti ricordi le notti, i giorni, le ore, i minuti passati a suonare, ad ascoltare i vecchi juke box, giù nel New Jersey?" Ma non me la sono sentita. Sembravo ridicolo, no? Ma nella testa sì, quella volta ho gridato, con tutta la fantasia che avevo in gola.
Sessanta anni. Eppure sembra ieri.
Grazie di tutto Bruce. Un abbraccio da un vecchio amico.
Commenti
la musica, in fondo, serve a questo: a ricordare i momenti - belli o meno belli - eppoi a fregarsene, e a cantarci sopra.
un abbraccio, prof.
Ai fan di BS viene tristezza a passare per Asbury Park... ma se mai andrai in NJ, atterra a Newark, prendi la GSP (Garden State Parkway) e esci all'exit 102 e fai un bel pellegrinaggio!!
Lo sapevo.
Ti ho letto 2 volte.
PS=Senti ma....
quello lassù è Digito?
Cioè...è lui un fantasma un ladro di avatar....
è importante saperlo così so che reazione avere!
Baciuzzi
---Alex
@suysan e signorainrosso: ma io VIVO da sempre per il boss!!
@MokY: che delusione.. preferisco immaginarmela con le sue canzoni.
@desa:grazie, troppo buona come sempre. sì he's back!
@alex: a chi lo dici!!
@emigrante:concordo in pieno!
@yuky: ma grazie genius!
Buon compleanno Bruce!!
Un abbraccio.