Questione di pollici

La quotidianità di una vita precaria che porto avanti in questi giorni è sottolineata da qualche deviazione inattesa.

In primis ho iniziato la stagione dei malanni (della serie: echisenefrega...già, ma a me un po' frega!) con una sontuosa inaugurazione di mal di gola - tosse - raffreddore, e sto seriamente valutando l'idea del vaccino quest'anno...
I piccoli pargoli delle elementari infatti sono portatori - nemmeno tanto sani - di germi, e visto che ultimamente frequento bimbi e mocciosi pre-adolescenziali, pericolosi penso proprio che dovrò vaccinarmi.

Poi ricomincio a viaggiare, e la mia piccola Ypsilon ha ricominciato ad assumere quel simpatico aspetto di macchina-hotel-ristorante che tanto mi piace, con borse, libri, fogli (TUTTO rigorosamente allineato ed incasellato eh! d'altronde anche in auto resto un meticoloso organizzato) e quant'altro per la sopravvivenza tra una sede scolastica e l'altra.

In secundis (si dirà? boh?) però quest'anno ho dei buchi colossali tra una lezione e l'altra, pause che però non mi permettono di tornare a casa, quindi vivacchio in aule di attesa, sale riunioni, in auto e leggo.

Il libro è una fuga temporanea, ed ogni tanto mi dimentico addirittura del tempo che passa ed è già capitato che per poco non giungevo in ritardo in classe, sebbene fossi lì, magari fuori del cancello a godermi un po' di sole e fresco in auto...
Ora mi sto godendo un bel libro di viaggi: Autostop con Buddha, di Will Ferguson, uno di quei bei diari di viaggio che amo tanto (in Giappone, un paese che mi attrae "a prescindere" pur non avendolo mai visto..), dove il viaggiautore, tra una sosta e l'altra, racconta ed unisce trame, pensieri e sensazioni.
Proprio in questo libro ho trovato un bellissimo spunto, che ha subito destato la mia attenzione "filologica" e semiotica.

L'autore - descrivendo alcuni templi shintoisti nel sud del Giappone - parla di Emon Saburo, un pellegrino del 9° secolo che seguì per tutta la vita le orme di un sacerdote, Kobo Daishi, lungo gli 88 templi del Giappone.
Al termine della sua vita, finalmente incontrò il sacerdote e chiese di poter rinascere più saggio e ricco. Daishi acconsentì e l'uomo fu sepolto con un sasso in mano, attorno al sasso un foglio vergato dal Daishi.
Nove mesi dopo nacque un bimbo, e fu chiamato un sacerdote per benedire la nascita; il bambino aprì la mano ed all'interno tutti videro un sasso ed il foglio. Sul foglio c'era scritto: "Questo è Emon Saburo, rinato a nuova vita in questo mondo".
Questo sasso ora è in un tempio a Matsuyama e tutti conoscono la storia del sasso-in-mano.

Ferguson poi da' la sua spiegazione del gesto "pollice in alto", segno internazionale di vita dai Cesari (contrapposto al pollice verso) agli aviatori, dagli astronauti a Fonzie insomma:

Quando un bambino nasce, tiene le mani strette in pugnetti. Lentamente, una dopo l'altra, le dita si rilassano, lasciando libero il pollice. Questo è il primo gesto di autoaffermazione, di chi vuol dire: "eccomi qua, ci sono anch'io!"


Insomma..bello no? Poi che dire? E' così che passo il tempo io.
Leggo mentre viaggio, anzi nelle soste. Ma la testa non si ferma mai. Purtroppo...

Commenti

Moky in AZ ha detto…
Sai come mi manca leggere? E' piu' di 1 mese che sto leggendo un libro (di Tom Clancy...) e vado avanti a passettini...
ho scoperto anni fa che sono una persona migliore quando leggo... quindi cerco sempre di trovare quei 10 minuti... e invidio le tue pause!!!

Bella e interessante la spiegazione del polliciotto... che poi spesso trova la via della bocca!! :D
la signora in rosso ha detto…
tutto ok? (pollice su) Curati mi raccomando!
Io ho sempre in borsa un libro, leggo quando sono in coda, al passaggio livello chiuso, alla sera ecc.
Mokorrigan ha detto…
Questi sono i post che adoro!
mi hai fatto venire voglia di leggere il libro...
guarisci presto :)
NADIA ha detto…
holaaaaaaa Fabio :D
migliorato il raffreddore, il mio sta migliorando.....
bella questa storia mi ha molto incuriosito imparo sempre qualcosa in più da te ;)
Anch'io leggo molto e ho anche il maledetto vizio di leggere troppo in fredda quindi li leggo sempre 2 volte.....la 1à di corsa per sapere com'è il libro e la 2à per riflettere....
un besito !!
fabio r. ha detto…
@moky: se io non ritagliassi del tempo per leggere morirei!
@signorainrosso: va meglio grazie, ma certo che questa tarda estate mi sta uccidendo..
@mokorrigan: ma grazie! se ti capita leggilo davvero, ne vale la pena!
@Nadia: io leggo qualcosa due volte ma dopo anni, come se non lo ricordassi!
Prisma ha detto…
Mi riconosco nelle pause in compagnia di libri che mi portano a fare ritardo a due passi da dove dovrei essere...
Nell'ordine meticoloso, no. Sono una disordinata senza speranza.

Ma la testa non si ferma mai. Purtroppo...
Ecco, con questa frase ho più o meno chiuso il mio ultimo post... Azzarola se ti capisco! Ma quand'è che inventeranno un registratore hard disk cerebrale? ;)
Mokorrigan ha detto…
Detto fatto... ieri l'ho trovato tra i regali del compleanno, grazie alla lista dei desideri su Anobii... :) w gli amici!!! ora finisco con l'eleganza del riccio, e poi mi butto sul Giappone...
Esse ha detto…
Però è bello riuscire a sfruttare i tempi morti per fare qualcosa che ti piace.

Sul giappone concordo, neanche io sono mai stata ma ho alcuni cari amici giapponesi, davvero una cultura interessantissima!

In bocca al lupo per i malanni i stagione.
palbi ha detto…
fantastica la storia del Thumbs Up!!!

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