Fabio vs. D'Annunzio: Narni
Come conciliare la febbre parolaia che sta invadendo quieto povero blog con il tentativo di diffondere un po' di notizie e di vaga cultura attorno alla mia città?
Ecco la soluzione!
In questi giorni a Spoleto si inaugura una mostra, allestita in occasione del 70° anniversario della morte del vate, che viene particolarmente dedicata all'Umbria quale terra delle città del silenzio.
Narni (unitamente alla Perugia Gandalfiana, e Spoleto) fu oggetto di una bella lirica D'Annunziana, che oggi, right here, right now, IO vado a contrapporre al mio primo, sudato, tautogramma.
Un'opera prima (forse anche ultima) che dedico appunto alla mia cara Nequinum-Narnia-Narni, con la speranza che il Vate(r?) non si vendichi dall'aldilà per l'affronto, sfidandomi a duello in uno dei mei incubi.
Buona lettura:
NARNI: nomata Nequinum nella narrazione neopliniana, necessitando nido naturale nuova gente navigò nefasto Nar. Nascostisi nel nido nequinati numerosi nemici neutralizzarono.
Narnia nel nuovo nome nata.
Notando nei narnesi negazione natività, navigando navigando, nasce nuovo natale nazzareno.
Non necessariamente narcotizzata nelle nebbie neoromane, narnesi neutralizzano numerosi nuovi nemici.
Negletta Nequinum, narnesi neocristiani negoziano neutralità neoimperiale non negando natura neopapale.
Nevralgico nido naturale nel nuovo nucleo nazionale, nemmai nascose naturale necessità, né natura nequizia.
Narni,
qual dorme in Santo Giovenale
su l'arca il senatore Pietro Cesi,
tal dormi tu su' massi tuoi scoscesi
intorno al tuo Palagio comunale.
Sogni il buon Nerva in ostro imperiale?
o Giovanni tra gli odii in Roma accesi?
Io di secoli, d'acque e d'elci intesi
murmure che dal Nar fino a te sale.
E vidi su la tua Piazza Priora,
ove muto anco dura il cittadino
orgoglio, alzarsi una grand'ombra armata:
grande a cavallo il tuo Gattamelata,
sempiterno in quel bronzo fiorentino
che gli invidian lo Sforza ed il Caldora.
Gabriele D’annunzio
su l'arca il senatore Pietro Cesi,
tal dormi tu su' massi tuoi scoscesi
intorno al tuo Palagio comunale.
Sogni il buon Nerva in ostro imperiale?
o Giovanni tra gli odii in Roma accesi?
Io di secoli, d'acque e d'elci intesi
murmure che dal Nar fino a te sale.
E vidi su la tua Piazza Priora,
ove muto anco dura il cittadino
orgoglio, alzarsi una grand'ombra armata:
grande a cavallo il tuo Gattamelata,
sempiterno in quel bronzo fiorentino
che gli invidian lo Sforza ed il Caldora.
Gabriele D’annunzio
Commenti
ed era il tuo primo lavoro? chissà i prossimi!!!!
O<-<
ma mi devo applicare ancor aun po', spero che tra un annetto (ho i tempi lunghini e poi è arduo battere sulla tastiera con un gatto appoggiato sulle gambe e d il muso sul tasto dello sp_______azio) ne pubblicherò altri: cercasi editore :-)
che t'ha fatto il mio D'ANNUNZIO???
il colui del "me ne frego" e di tutti i motti!!!
uno dei pochi e veri "PIACERI" della letteratura italiana....!!
ufff...
ps: sai che mi sto abituando a scrivere di più con una mano che con due proprio perchè anche io ho il gatto sulle gambe che mi tiene la mano sinistra impegnata nelle coccole e carezze ..e la destra sulla tastiera! ...
Una faticaccia!! Ho finito di tradurre dopo cena, quando lui ha preferito metersi sul letto, lasciandomi libere le gambe atrofizzate.
mi sento un po' come forrest Gump: sarei un po' stanchino.
domani un'altra battaglia ci attende, vado a dormire, penserò ad un bel post in cui i miei mici parlino tra di loro (o, senza acrostici o palindromi eh!!)
grazie a tutti del supporto (sopporto),
vvb
Gute Nacht
ahahah, confessa che è il gatto che ti suggerisce il tutto!!!
Un bacio.
;)
buonanotte
Grazie per gli apprezzamenti su Narni, da parte mia, di Cocceio Nerva, del Gattamelata, di Galeotto Marzio ecc...
Tutti morti e sepolti ma felici di essere stati narnesi! :-)
Però... ehm... premesso che apprezzo moltissimo il tuo lavoro... ehm... è proprio necessaria questa guerra con D'Annunzio? No! Fermati! Non mi lanciare addosso il pc... ahia! No... no... dai... non te la prendere... ahia! Giangi! Giangi! Aiutami! No... non avrai intenzione di... lascia il tagliacarte... ehi... lascialo... AAAAH!!! IL MIO OCCHIO!!!
sono felice che abbia dedicato alla mia città una sì bella poesia!